Capitolo 35. (+18).

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"Siete così schifosamente innamorati."

Artym guardò con faccia schifata i due amici, mentre beveva il suo amato pink milk, incrociando le gambe sulla sedia.

Jet e Alex alzarono lo sguardo dai propri telefoni, guardando l'amico con sguardo confuso. Erano seduti su sedie separate e nessuno dei tre stava avendo dei contatti da un po', occupati a stare col telefono. Non parlavano quasi da un'ora e l'unico suono udibile proveniva da loro che bevevano le loro bevande.

"Cosa stiamo facendo per sembrare delle "persone schifosamente innamorate"?"

Jet pose quella domanda realmente confuso. Lui e Alex non si stavano nemmeno toccando, come facevano ad avere l'aria di due persone, schifosamente, innamorate?

Artym sbuffò posando il bicchiere sul tavolo, bloccando lo schermo del proprio telefono.

"Semplicemente lo siete. Non serve una spiegazione per tutto, basta vedere le vostre espressioni disgustosamenti felici."

Artym sbuffò guardandoli male. Era irritato, aveva il diritto di infastidirsi per tutto e i suoi amici erano delle cavie perfette.

"Ha litigato con una matricola."

Alex intervenì, spiegando a Jet il motivo della sua irritazione, che fece un verso per indicare il suo aver capito. Doveva aspettarselo effettivamente.

Artym sbuffò talmente forte da far sollevare i capelli sulla sua fronte, riprendendo poi a bere il suo pinkmilk.
Aveva avuto il solito allenamento con le matricole quel giorno, ma era andato malissimo.

Molti ragazzi erano arrivati in ritardo, non avevano svolto il compito assegnato e avevano osato rispondere in malo modo a tutti i senior lì presenti.
Si innervosiva solo a ricordarlo.

"Mocciosi ingrati."

Lui si occupava di educare sulla retta via quei ragazzi e in cambio cosa otteneva? Lamenti, lamenti e ancora lamenti. Nessuno di loro che restava in silenzio, grato per quelle attenzioni.
Avrebbe fatto conoscere il suo vecchio Hazer a tutti loro. Lui si che era davvero severo con i suoi nong.

C'era una matricola in particolare che lo infastidiva da settimane. Era sempre lì, con la sua lingua biforcuta, pronto a rispondere male. Qualsiasi ordine, qualsiasi richiesta, qualsiasi proposta aveva un riscontro negativi.
Stava per esplodere, il che era grave.

Era calmo, pacato, raramente alzava la voce e se litigava bastavano poche parole per zittire chiunque, ma quel moccioso stava sfidando questa sua pazienza. Ogni volta, anche alla cosa più innocente, rispondeva con irritazione e non poteva non innervosirsi.

Era così nervoso in quel periodo da litigare con chiunque. Jet e Alex erano ormai abituati a quel suo carattere, sapevano che se era infastidito aveva bisogno dei suoi tempi e non doveva essere forzato a fare niente, anche se la cosa in questione non riguardava ciò che l'aveva irritato.
Loro due sapevano di quel suo modo di fare, ma molte persone no. Chris era tra queste.

Teneva a lui, ovviamente, ma era più forte di lui il sembrare costantemente irritato. In quei periodi andava preso con i guanti bianchi e ogni movimento azzardato poteva essere la fine.
Sapeva di avere un brutto carattere sotto quel punto di vista, ma non poteva farci niente. Aveva provato a cambiare, ma non ci riusciva.

Non si era mai preoccupato troppo di quel suo problema, e non l'avrebbe fatto nemmeno ora, se non fosse per il suo ragazzo.

In quei momenti aveva bisogno di meno contatto possibile e per ciò allontanava spesso Chris quando provava a toccarlo. Così come certe proposte potevano davvero infastidirlo.
Sembravano una coppia in piena crisi ed era consapevole che la colpa fosse sua che non ne parlava, chiarendo la situazione.
Voleva farlo, l'avrebbe fatto presto, aveva solo bisogno di calmarsi un po' per non dire cose azzardate. Non gli piaceva vedere Chris triste per il suo allontanarlo.

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