Capitolo 1

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Strinsi gli occhi infastidito da un lontano rumore ovattato, stringendomi nelle calde e morbide coperte. Portai le mani su entrambe le orecchie cercando di tornare a dormire, ma rinunciai infastidito dopo pochi secondi e mi misi a sedere sul grande letto. Feci vagare gli occhi per la stanza e per terra, sotto la mia  maglia, notai la fonte del mio fastidio. Mi alzai velocemente e spensi la sveglia, dopo averla presa dal pavimento, cercando non scaraventarla da nessuna parte.

"come diavolo ci è finita qua giù?"

Pensai tra me e me, guardando in giro per la stanza tutti i vestiti che la sera prima erano stati sparsi per terra. Avrei dovuto dare una ripulita.

Sbuffai passandomi una mano nei capelli bianchi, cercando di ignorare il forte dolore alla testa, e andai verso il bagno per fare una doccia nella speranza di far passare il sonno,tanto non sarei potuto tornare a dormire a causa della scuola.

Ieri sera ho esagerato con l'alcool comunque.

Una volta arrivato in bagno sfilai velocemente i boxer ed entrai in doccia cercando di trattenere un urlo quando la mia pelle bollente entrò a contatto con l'acqua fredda. Mi lavai velocemente, dopodiché infilai la divisa scolastica e corsi fuori dal dormitorio maschile per andare in mensa. Il cibo prima di tutto.

"devo muovermi o non riuscirò a fare colazione,maledetta scuola e maledetti orari."

Questi pensieri mi frullarono per la testa fin quando non arrivai nella mensa della facoltà di infermieria, guardandomi in torno per cercare i miei amici.

Da lontano intravidi una famigliare testa rossa e mi avvicinai velocemente ad essa, buttandomi sulle spalle del proprietario e urlando nel suo orecchio:

"Sawadekrab Ai'Alex"

Il ragazzo mi afferrò velocemente dalle cosce messe intorno la sua vita cercando di non farci cadere entrambi  e, una volta ritrovato l'equilibrio, mi guardò male da sopra la sua spalla.

"Cosa cazzo urli a quest'ora, eh? Levati"

Scesi dalle sue spalle ridendo, ignorando totalmente la sua domanda, e mi sedetti ad un tavolo vuoto venendo ricopiato da lui che si mise al mio fianco.

Guardai il ragazzo, analizzando lentamente ogni suo particolare. Alex era uno dei miei due migliori amici, era incredibilmente bello ed era impossibile contare tutte le persone che ci provavano con lui. E no, non solo ragazze.

Aveva la solita noiosa divisa scolastica e, come al solito, rimasi sorpreso nel notare quanto bene gli stesse. Effettivamente non c'era un solo capo che gli stesse male. Forse le gonne.

Lo stesso vale per me comunque.

In realtà non aveva strani tratti particolari che lo rendessero così amato, non aveva origini straniere o altro, era solo...bello. Tanto bello.

Aveva i capelli rossi che quel giorno gli ricadevano sulla fronte, occhi non troppo scuri e tatuaggi che facevano un perfetto contrasto con la sua pelle chiara. Da poco aveva anche un piercing alla lingua. I suoi tratti erano decisi, ma si addolcivano quando sorrideva. Portava sempre degli anelli, come me del resto, che fasciavano le sue lunghe dita e aveva un bel fisico a causa dello sport, per non parlare della sua altezza.

Insomma, non era affatto male.

"Dov'è il nano? Solitamente non ritarda mai."

Alex mi distolse dai miei pensieri e mi guardai intorno, cercando il nostro amico. Effettivamente aveva ragione, non era mai in ritardo e io avevo fame. Mangerò senza di lui se non si sbriga ad arrivare. O mangerò lui quando arriverà.

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