Capitolo 32.

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"Possiamo fare una pausa?"

Artym sbuffò sentendo per l'ennesima volta quella domanda. Lui e Jet stavano studiando da varie ore ormai e doveva ammettere di essere stanco.

Posò la matita sul tavolino, spingendosi poi indietro per stendersi sul pavimento dando una silenziosa conferma a quella domanda.

Jet posò immediatamente il quaderno, andando a stendersi al suo fianco. Erano nel salotto della casa di Artym, fortunatamente soli.

Sua madre era stata felice di accoglierli, abbracciandoli con forza, correndo poi a fare compre. Aveva cose "importanti" da prendere a detta sua.

"Sono stanchissimo, possiamo fermarci definitivamente per oggi."

Il moro sospirò, sfregandosi gli occhi con le mani. Aveva bisogno di dormire di più.

Prima o poi avrebbe smesso di restare sveglio fino a tardi per vedere drama, alzandosi presto per andare a lezione, ma quel giorno era ancora lontano.

Jet annuì, chiudendo gli occhi. Si stava chiedendo perché non si fossero stessi sul divano, ma probabilmente la loro pigrizia glielo negava. Non si sarebbe alzato comunque. 

"Sono tornata!"

Una voce squillante risuonò per la casa, facendo sbuffare profondamente i due. Non avevano voglia di sentirla.
Sapevano di apparire poco dolci verso quella donna, ma era davvero pesante.

Si alzarono pigramente dal pavimento, andando incontro alla donna ferma sulla porta con delle buste in mano. Jet si chiese cosa ci fosse di importante nelle buste con quei grandi marchi che probabilmente non poteva nemmeno permettersi.

"Ragazzi aiutatemi con le buste, io vado a cucinare. Vi aspetto in cucina."

Annuirono prendendo sistemando le cose comprate, lasciando andare la donna in cucina.
Non avevano molta voglia di cenare, ma tra non molto sarebbe arrivato il padre di Artym per salutarlo e sarebbe sicuramente rimasto a cena.

"Pronto a sta sera?"

Jet guardò divertito il moro, che di tutta risposta alzò gli occhi al cielo. Non poté evitare di scoppiare a ridere a quella reazione.

Non aveva un brutto rapporto con i genitori solitamente, forse perché si assicurava di non vederli troppe ore al giorno. Avere una madre così attaccata non era molto bello, soprattutto se si è un adulto.
Suo padre poteva reggerlo, almeno per un paio d'ore.

I suoi genitori erano entrambi molto belli e apparivano più giovani di ciò che erano. Sua madre era una signora di mezza età con una pelle perfettamente liscia non troppo chiara, che farebbe invidia a chiunque. I suoi occhi grandi erano scuri e aveva un sorriso incredibilmente dolce. I suoi capelli erano costantemente raccolti in un'elegante coda e il suo fisico perfetto era sempre coperto da abiti eleganti.

Suo padre era colui che somigliava più ad Artym. I suoi occhi scuri avevano un perfetto taglio felino e le sue labbra carnose lasciavano posto ad un bellissimo sorriso luminoso. Il suo fisico era perfettamente equilibrato, né troppo magro, né troppo in carne, né troppo muscolo.
Era davvero un bel uomo a detta di Jet e sembrava molto più piccolo.

Era la versione adulta di Artym sotto alcuni punti di vista. Esclusa l'altezza ovviamente.

"Scendiamo, almeno se devono arrabbiarsi per Chris possiamo uscire a mangiare visto che non è tardi."

Jet annuì, seguendolo al piano di sotto. Avevano sentito il campanello suonare, quindi avrebbero fatto bene a raggiungere la tavola.

Artym aveva deciso di parlare con i suoi genitori di Chris, ma non era molto entusiasta di ciò. Sapeva che non avrebbero preso bene la cosa. Almeno all'inizio.

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