Capitolo 25. (+18)

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Artym era seduto comodamente sulla sedia dello studio, aspettando che il suo ragazzo finisca la riunione che stava avendo.

Trovava davvero triste il lavorare il 30 dicembre, ma purtroppo non poteva vietargli di farlo, per cui l'avrebbe aspettato buono su quella sedia.

Finalmente era arrivato quel giorno, il compleanno di Chris, così da poter passare tutto il giorno con lui.

Aveva vietato all'altro di organizzare qualsiasi cosa, avrebbe pensato lui all'intera giornata. Il suo unico compito era quello di divertirsi.

Aveva optato per qualcosa di semplice. Un pranzo insieme, dopo il lavoro sarà sicuramente affamato, e un giro per una fiera al chiuso.

Avevano organizzato questa fiera al chiuso, basata sull'astronomia. Sapeva quanto il più grande amasse le stelle, le costellazioni e i pianeti, per cui aveva approfittato di quella giornata per portarlo lì.
Meritava un po' di riposo dopo tutto quel lavoro.

Sperava che quell'idea l'avrebbe reso felice. Come piano B aveva il pattinaggio comunque e come piano C aveva il cinema all'aperto. Si era fermato al piano N, aveva finito le idee.

Si era informato attentamente sul posto. Aveva persino pagato più di quanto potesse realmente permettersi per poter avere una stanza tutta loro. Stanza in cui potevano anche ammirare le stelle, le costellazioni e quant'altro tramite telescopio. E, soprattutto, niente gente.

Era il minimo dopo tutti i soldi spesi.

Sperava almeno di finire la serata in modo tranquillo, magari a vedere un film sul divano di uno dei due, al caldo sotto le coperte. Sembrava un vecchio così, ma faceva freddo.

Effettivamente non aveva scelto un abbigliamento molto adeguato alla stagione. Aveva messo degli skinny neri, modellavano benissimo i suoi fianchi, e una camicia nera semi trasparente lasciata sbottonata sul petto. Decisamente non adeguati.

La vicinanza di Chris lo riscaldava comunque, al massimo avrebbe preso la sua giacca.

Era tranquillamente immerso nei suoi pensieri, completamente comodo sulla sedia. I suoi piedi erano su quest'ultima, insomma, non si era fatto problemi a mettersi nel modo più comodo possibile.

E proprio mentre era immerso in questi pensieri sentì il rumore della porta che si apriva. Si girò a guardare verso l'entrata credendo che fosse il suo fidanzato,ma rimase deluso nel notare un uomo a lui sconosciuto.

"Capo, vorrei chiedergli una cosa riguardante questi moduli- tu chi sei?"

L'uomo fermò il suo discorso vedendo il ragazzo sconosciuto sulla sedia del suo capo.

Artym ispezionò attentamente la persona d'avanti a se. L'uomo in questione non era affatto male.

Indossava un semplice completo lavorativo che risaltava il suo corpo, i suoi capelli scuri erano tirati in alto da del gel e gli occhi piccoli e scuri lo guardavano con attenzione. Aveva anche una bella mascella, abbastanza rifinita e le labbra non troppo carnose.

Niente male, peccato che esistesse la bellezza di Chris e quella non si poteva battere o raggiungere.

"Swade krub P', io sono Artym, sto aspettando Chris. Tu sei?"

Riportò gli occhi nei suoi, facendo un piccoli sorriso furbo.

Se avesse continuato a guardare il suo petto scoperto l'avrebbe incenerito da lì a poco per quanto bruciasse il suo sguardo. Un po' di tatto nel fissare la gente.

"Swade. Sono Seo, un dipendente di Chris. Mi spiace di averti disturbato, per te è un problema se resto qui ad aspettarlo con te?"

Seo guardò attentamente il ragazzo più giovane, era davvero bello. Non aveva nemmeno dato peso al fatto che le sue parole potessero essere una bugia.

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