Capitolo 15.

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Artym si fermò d'avanti al grande palazzo, fermandosi a guardarlo qualche secondo per accettarsi che fosse nel posto giusto.

Aveva chiesto ad Alex dove lavorasse il fratello, ma ora che era lì, d'avanti a quell'edificio, non sapeva se entrare o meno.

Non vedeva il più grande da quasi una settimana. Aveva deciso di prendersi un po' di tempo per pensare a quello che provava ed era giunto ad una conclusione: avrebbe fatto uscire la parte provocante di se, provandoci con Chris.

Non gli importava di un rifiuto, voleva comunque provarci. Era sempre stato così, aveva sempre lottato per ciò che desiderava e non sarebbe stato da meno questa volta, soprattutto per l'unica persona in grado di scaturire in lui quei sentimenti.

In quei giorni aveva provato anche a vedere altri ragazzi, ma ormai non lo prendevano più in nessun modo. I loro discorsi lo annoiavano, usano tecniche di rimorchio davvero scadenti e ciò lo infastidiva. Non poteva trovare sensuale qualcuno che per provarci usava quelle frasi davvero brutte.

Il maggiore invece sapeva essere sensuale con pochi gesti. Con i suoi sguardi, il suo portamento, la sua mente. Cazzo, il suo modo di ragionare era davvero sensuale.

Decise di farsi forza, entrando nel grande edificio. Avrebbe dovuto chiedere un appuntamento per quell'incontro, ma fortunatamente c'era varia gente e riuscì ad andare via senza farsi vedere da nessuno.

Sapeva che l'altro non fosse in riunione o con qualche cliente, aveva chiesto ad Alex i suoi orari per cui andò diretto verso il suo ufficio, sempre indicato dal fratello.

Arrivò d'avanti la porta e bussò con un po' di esitazione, aggiustando la maglia nera che indossava.

Non si era vestito in modo particolarmente seducente, aveva messo i suoi soliti skinny neri e una maglia nera che scopriva le sue clavicole. Non era mai stato il tipo da cose aderenti per apparire sexy, non gli piacevano e non aveva mai creduto di averne bisogno.

Sentì l'altro urlare per far entrare chiunque avesse bussato e lentamente aprì la porta, entrando nello studio, richiudendo la porta dietro di sé.

"Swadekrub P'Chris."

Chris alzò la testa di scatto sentendo la voce del moro. Lo guardò realizzando di non essere impazzito improvvisamente e si alzò dalla sedia, andandogli incontro.

"Swade Nong, perché sei qui?"

Non vedeva l'altro da un po' di giorni e dovette ammettere di aver sentito la sua mancanza. Nonostante ciò, però, non capiva perché fosse andato di lui.
Non che lo disturbasse, ovviamente.

"P' mi mancava, spero di non essere un disturbo."

Artym mostrò il suo sorriso furbo e iniziò a camminare in giro per il grande studio mente Chris torno a sedersi.

Quella stanza ed davvero grande ed elegante. C'erano colori alternati perfettamente tra bianco e nero che, secondo lui, davano un bellissimo tocco al tutto.

C'erano davvero tante cose tra cui una stampante, una scrivania in legno bianca, varie piante di abbellimento e addirittura un divano. Artym si impose di non guardarlo troppo o si sarebbe fatto trascinare dalla sua peccaminosa fantasia.

Mentre esaminava il tutto sentì lo sguardo dell'altro bruciargli addosso tutto il tempo, solitamente odiava la gente che lo fissava, ma in quel caso non gli dispiaceva.

Tutto perfettamente ordinato e pulito, proprio da Chris.          

Dopo aver esaminato tutto si avvicinò lentamente a lui, sedendosi sulla scrivania nella sua direzione.

But i still want you Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt