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Alzo lo sguardo verso di lei e la fisso per un po'. 

«Mi scusi dottoressa, l'ho detto senza pensarci. Ha ragione, in queste sedute abbiamo risolto altri miei conflitti. Mi perdona?» 

Piango di nuovo. Sono troppo avvilita. 

«Tranquilla» risponde lei con dolcezza. 

«Sono molto cattiva e ingrata» singhiozzo io. 

«Non dica così, perché non è vero e lo sa anche lei. Pensa un po' a voce alta, non si preoccupi, succede a tanti.» 

Io sorrido. Spero comunque che non se la sia presa. A volte con la mia lingua faccio un sacco di danni. Sono vere le parole di un vecchio proverbio che dice: "La lingua non ha ossa, ma riesce, se vuole, a romperti benissimo le ossa." Questo è un altro mio grave problema, pensare a voce alta. Sono troppo impulsiva. 

Mia mamma è anche così. Ha fatto spesso tante brutte figure a causa della sua lingua. Non pensa mai prima di parlare. 

«Allora, che le è successo in passato? Non si preoccupi, io sono qui per aiutarla!» dice con un tono carico di promesse.


Frammenti di una mente immoraleWhere stories live. Discover now