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Era tutto oscuro per me, ma quando si trattava di lui, non sapevo, dove fosse di casa l'orgoglio. 

Ero felice, perché forse mi avrebbe detto che mi amava. E scordavo ogni volta come mi aveva trattata male e, come per magia, ero nuovamente alla sua mercé: la sua vittima. 

Quanto soffrii all'ospedale, vomitai per lo stress, sapendolo con un'altra. Vomitavo ogni giorno.

Furono dodici giorni peggiori della mia vita. Dovevo stare serena, invece lui mi dava problemi. 

Ero arrivata al dodicesimo giorno di ricovero; quella mattina mi arrivò una chiamata al cellulare. Era la segretaria della scuola, dove frequentavo un corso d'informatica. Mi avvisò che dovevo essere presente alle lezioni almeno nel pomeriggio, perché non potevo fare altre assenze, altrimenti mi avrebbero espulsa dal corso.  

Frammenti di una mente immoraleWhere stories live. Discover now