Quando il ragazzo sentì le braccia della Granger circondarlo non si fece domande, affondando il capo nei capelli ricci di lei.

«Draco?»

Il ragazzo insinuò le mani fredde sotto la camicia della ragazza, accarezzandole i fianchi.

«Draco?»

Il ragazzo sollevò lo sguardo incrociando un paio di occhi rossi.

Il Signore Oscuro, senza dire una parola, afferrò Hermione per i capelli, allontanandola da lui. Hermione gridava, piangeva.

Draco era inerme, terrorizzato da quegli occhi rossi, immobile come una statua di sale.

Tutto era rosso.

Le sue mani erano rosse; rosse come gli occhi del Signore Oscuro, rosse del sangue di Hermione.

«Draco Lucius Malfoy mi senti?»

Il ragazzo aprì gli occhi, svegliandosi dal terribile incubo che stava facendo, e iniziò a guardarsi intorno, spaesato.

Dal suo quadro la prozia Cassiopeia lo osservava preoccupata: «Draco, stai bene?»

Draco annuì piano, osservandosi le mani mentre si metteva seduto: «Era solo un sogno», sussurrò, turbato dall'incubo.

Senza pensarci si sollevò in piedi e senza dire nulla si diresse verso l'uscita della Stanza delle Necessità.

Aveva bisogno di trovare Hermione e di accertarsi che stesse bene. Sapeva che la sua era una preoccupazione irrazionale, che quello che aveva avuto era stato un semplice incubo e non un sogno premonitore, ma non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine del sangue di Hermione che ricopriva ogni cosa, comprese le sue mani.

La lezione di Rune Antiche doveva essere finita da tempo ormai, quindi decise di cercarla nell'unico posto che Hermione frequentava più della Sala Grande o della sala comune Grifondoro: la biblioteca.

Non era la prima volta che aveva incubi simili, ma non aveva mai provato il tipo di terrore che gli attanagliava la gola in quel momento, impedendogli di respirare come avrebbe voluto.

Quasi corse per i corridoi, attirando su di sé alcuni sguardi stupiti e curiosi.

Una volta messo piede in biblioteca il battito impazzito del suo cuore e la dolorosa stretta alla gola, scomparvero quasi istantaneamente alla vista di Hermione Granger, seduta da sola, con la testa china su una pergamena.

Senza pensare razionalmente si sedette di fronte a lei, studiando la sua espressione assorta e il modo disordinato in cui alcune ciocche le sfioravano il viso, sfuggendo alla crocchia in cui era legato il resto della chioma.

Malfoy prese un libro a caso dallo scaffale accanto a loro e iniziò a sfogliarlo distrattamente, continuando a portare lo sguardo sulla ragazza di fronte a sé.

Doveva trovare una soluzione alla situazione in cui si trovavano.

Non aveva intenzione di continuare a guardarla da lontano e di non fare niente per riaverla indietro.

Era disposto a umiliarsi, era disposto a tutto.

Hermione sollevò lo sguardo e socchiuse la bocca, sorpresa, quando si rese conto di avere Malfoy seduto di fronte a sé. Le era sembrato di sentire il suo odore poco prima, ma le capitava talmente tanto spesso di immaginarlo, che aveva pensato anche quella volta di esser stata imbrogliata dalla sua mente.

Lo stupore venne subito sostituito dall'irritazione; possibile che non potesse godersi il suo momento di studio in tranquillità?

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Where stories live. Discover now