Normalità

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*BREVE RIASSUNTO DEL CAPITOLO PRECEDENTE*

Draco parla col quadro della sua prozia Cassiopeia, per chiederle consigli su come comportarsi con Hermione. Il quadro gli consiglia di comprare la pozione "Vividi sogni" per "sfogare" i propri desideri senza che ci siano ripercussioni nella vita reale.

*FINE RIASSUNTO*
Buona lettura!




Draco Malfoy passò ogni momento libero della settimana successiva rinchiuso nella Stanza delle Necessità.
Cominciava a temere che aggiustare l'armadio svanitore fosse un'impresa impossibile e a chiedersi come avrebbe potuto realizzare il suo piano se non riusciva nemmeno a riparare quello stupido pezzo d'antiquariato.

C'era un lato positivo: più tempo passava rinchiuso lì dentro, più era facile ricordarsi perché correre dietro alla gonna di Hermione Granger fosse una pessima idea.

La prima pagina della Rivista dello Studente — progetto scolastico approvato da Silente — continuava ad essere sulla bocca di tutti, ognuno aveva le proprie congetture su quanto fosse realmente accaduto tra la Granger e McLaggen. C'era chi sosteneva che fossero una bellissima coppia, chi giurava di aver assistito ad un loro incontro segreto nei giardini di Hogwarts, chi sosteneva di aver sentito più volte Hermione piangere e disperarsi per il virus che aveva così crudelmente colpito il suo amato.

Ogni volta che Draco Malfoy sentiva qualcuna di queste storie, non poteva fare a meno di sentire una dolorosa stretta allo stomaco (che si ostinava a considerare un conato di vomito e non una morsa di gelosia) e a pensare che era stato fortunato a non finire lui in prima pagina con la Granger.

Non aveva bisogno di pubblicità indesiderata, non quando la sua vita e quella dei suoi genitori dipendeva da lui e dalla missione che doveva portare a compimento.

Sarebbe stato un disastro avere così tanta attenzione riversata su di sé, ed era per questo che faceva di tutto pur di evitare la Granger.

Solo durante le lezioni e i pasti non poteva evitare di trovarsi nella stessa stanza della Grifondoro. E anche in quelle occasioni faceva il possibile pur di non dirigere lo sguardo verso il lato della classe o della Sala Grande in cui sapeva trovarsi la massa informe di capelli della ragazza che infestava i suoi sogni.

Hermione Granger sembrava troppo presa a smentire le varie voci sul suo conto e sulla sua presunta relazione con McLaggen per ricordarsi della presenza di Draco Malfoy, o almeno questo era quello che lasciava credere al Serpeverde.

Allo stesso modo in cui lui non riusciva a smettere di pensare a lei, lei non poteva smettere di pensare a lui.

Draco Malfoy si era gettato anima e corpo nella riparazione dell'armadio svanitole, pur di tenere la sua mente occupata; Hermione Granger aveva aumentato le sessioni di studio (tanto da trovarsi due capitoli avanti rispetto ai compagni in ogni materia) e ritagliato pomeriggi interi da trascorrere con i suoi migliori amici, pur di tenere a sua volta la mente occupata.

La sua disperata ricerca di attività l'aveva portata addirittura ad assistere alle prove di Quidditch e a passare del tempo con Luna Lovegood a parlare di creature che non esistevano e che non sarebbero mai esistite.

A Hermione Granger sembrava comunque di aver ritrovato un certo equilibrio, quell'equilibrio che durante la parentesi Draco Malfoy pensava di aver perduto per sempre.

Sembrava essere tornato tutta alla normalità, ma era durante la notte, quando il subconscio prendeva il sopravvento, che le cose si mostravano come realmente erano: a Hermione Granger mancava Draco Malfoy.

Poteva sembrare una pazzia, ma le mancava litigare con lui, le mancava fare sesso con lui... era arrivata al punto in cui le mancavano i suoi dispetti e i suoi tentativi infantili di portarla allo sfinimento.

Ad ogni lezione con i Serpeverde si ritrovava a fissare la boccetta d'inchiostro con intensità, nell'attesa che questa le si rovesciasse addosso o sugli appunti che stava prendendo.

Ma la boccetta non si muoveva.

La ragazza aveva anche smesso di prendere la pozione "Vividi sogni", in parte per paura di diventarne dipendente, in parte perché sapeva che i sogni non avrebbero mai potuto eguagliare la realtà. Questo non impediva al suo subconscio di proporle, notte dopo notte, sogni o incubi il cui protagonista era immancabilmente Draco Malfoy.
Hermione era giunta ad odiare le notti e a diminuire sempre più le ore di sonno, sfoggiando profonde occhiaie ogni mattina e facendo preoccupare i suoi amici.

Malgrado ciò sentiva di essere padrona di se stessa e più tempo passava lontana da Malfoy più i ricordi dei loro incontri sembravano offuscarsi e confondersi.

Quello strano equilibrio, che entrambi avevano ricostruito con tanta fatica, fu Draco Malfoy a spezzarlo, involontariamente, quando decise di pensare a un piano B per uccidere Silente che non prevedesse l'utilizzo dell'armadio svanitore. Fu in quel momento che pensò di introdurre nella scuola una collana maledetta, che avrebbe potuto svolgere l'ingrato compito al suo posto.

Peccato che non avesse calcolato bene ogni variabile.

Quella settimana in prima pagina in un'edizione speciale della Rivista dello Studente — progetto scolastico approvato da Silente — c'era la foto di una sorridente Grifondoro e il titolo a grandi lettere diceva: "Cos'è successo a Katie Bell?"

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora