Bella Addormentata

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Hermione percorse il corridoio con impazienza.

I tacchi erano scomodi e il suono che producevano contro il pavimento rimbombava tutt'intorno a lei.

Si trovava a pochi metri dalla Stanza delle Necessità, dove l'attendeva Malfoy.

La cena del Lumaclub era stata un completo disastro: McLaggen si era comportato in modo infantile per la maggior parte del tempo, alternando battute pessime a commenti inopportuni. Ma quello che aveva fatto veramente arrabbiare Hermione era stato il bacio che McLaggen le aveva dato senza lasciarle il tempo di fermarlo o opporsi.

Le sembrava di sentire ancora in bocca il sapore del ragazzo e ne era disgustata.

Aveva bisogno di fare sesso e dimenticare la noia, l'imbarazzo e l'inadeguatezza provati.

Aveva bisogno di Malfoy.

Quel pensiero la fece bloccare nel bel mezzo del corridoio.

Cosa stava facendo?

Si portò la mano tra i capelli, scompigliando leggermente l'acconciatura che aveva impiegato minuti interi a creare. Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.

Non avrebbe dovuto dipendere da Malfoy; la sua felicità non avrebbe dovuto dipendere da lui.

Sarebbe stata in grado di tornare alla sua vita normale una volta che lui si sarebbe stancato di lei?

Scrollò le spalle e riprese a camminare, mentre si ripeteva che era solo un gioco, un passatempo; che porsi domande tanto scomode in quel momento non avrebbe portato a nulla.

Neville nel suo tempo libero leggeva libri di erbologia, Ron giocava a scacchi, lei andava a letto con Malfoy.

Ognuno aveva il diritto di...

Ma chi voleva prendere in giro? Il suo non era un hobby.

Entrò nella Stanza delle Necessità con impazienza, spalancando la porta in modo brusco.

Individuò subito la sagoma di Malfoy sdraiata a letto e senza aspettare oltre si tolse il mantello e le scarpe, abbandonandoli all'ingresso.

Solo quando si avvicinò al letto si rese conto che Malfoy era addormentato e la frenesia che l'aveva colta fino a pochi secondi prima diminuì fin quasi a scomparire.

Un sorriso intenerito comparve sulle labbra della ragazza alla vista del volto rilassato del Serpeverde che, sdraiato sul fianco e con la bocca leggermente aperta, stava dormendo beatamente.

Indecisa sul da farsi, rimase ad osservarlo per una manciata di secondi.

Avrebbe dovuto andarsene? Svegliarlo?

Con un sospiro rassegnato si sciolse l'acconciatura, togliendo una dopo l'altra tutte le forcine e mollette. Avrebbe voluto spogliarsi e magari chiedere alla Stanza delle Necessità un pigiama comodo in cui dormire, ma la speranza che il biondo si potesse svegliare da un momento all'altro la fece desistere. Preferiva che Malfoy la vedesse con quel vestito, piuttosto che con un'imbarazzante tenuta da notte.

Si sdraiò accanto al ragazzo, facendo attenzione a non disturbare il suo sonno.

Avrebbe voluto baciarlo, ma per timore di svegliarlo, decise di non farlo e si limitò a chiudere gli occhi e a regolare il respiro con quello di Malfoy, fino a quando non si addormentò anche lei.

Draco Malfoy si svegliò con un leggero mal di testa e la gola secca. Si passò una mano in viso, cercando in questo modo di togliere ogni residuo di stanchezza, fallendo miseramente.
Fu in quel momento che realizzò di avere l'altro braccio intorpidito perché qualcuno ci stava dormendo sopra.
Mise a fuoco la massa disordinata di capelli e le curve dolci della silhouette che gli dormiva accanto e un lieve sorriso gli illuminò i lineamenti.
Dimenticò il mal di testa e il leggero fastidio alla gola, mentre scrutava con occhio attento il vestito bordeaux leggermente scollato sulla schiena che indossava la Grifondoro, chiedendosi il motivo di tutta quell'eleganza.

E poi, mentre poggiava la mano sul fianco della ragazza, saggiando il tessuto semplice dell'abito, si ricordò della cena organizzata da Lumacorno e un moto di gelosia, lo spinse ad avvicinare ulteriormente il corpo della ragazza al suo.

Il movimento svegliò Hermione.

«Malfoy?», chiamò con un filo di voce, voltandosi leggermente verso il biondo.

«Divertita alla festa?», chiese lui, gli occhi che scrutavano il volto di Hermione con un misto di gelosia e impazienza.

«Non particolarmente», rispose la ragazza con una smorfia al ricordo del comportamento insopportabile del suo accompagnatore.

«Come mai? McLaggen non è stato abbastanza di compagnia?»

Malfoy si spostò in modo da liberare il braccio imprigionato sotto alla ragazza e si sollevò così da torreggiare su di lei e poter vedere ogni sua minima espressione.

Hermione sollevò gli occhi al cielo: «McLaggen è un idiota», disse semplicemente, decisa a lasciarsi alle spalle la brutta esperienza della sera prima.

Malfoy abbassò il capo, iniziando a baciare lentamente il collo esposto della ragazza.

«Cos'ha fatto?», chiese il Serpeverde con le labbra premute contro la pelle candida di Hermione.

«Mi ha irritato con i suoi discorsi per tutta la sera».

La ragazza allacciò le braccia dietro al collo di Malfoy e le sembrò per qualche secondo di essere in paradiso. Era quello di cui aveva avuto bisogno da quando la serata del Lumaclub era finita: staccare la spina e lasciare a Malfoy l'ingrato compito di farla stare meglio.

«Addirittura?», commentò il ragazzo, allargando le cosce della Granger per potersi adagiare in mezzo: «Quali discorsi?»

Malfoy le sollevò la gonna, poi iniziò ad abbassarle i collant. Si morse il labbro inferiore alla vista delle mutandine nere di pizzo che lei indossava e un brivido d'eccitazione gli attraversò il corpo.

«Non la smetteva di parlare di lui e di quanto è bravo a fare quello o quell'altro».

Malfoy le morse la coscia e la ragazza rimase momentaneamente senza fiato.

«Le poche volte che mi ha chiesto qualcosa non mi lasciava il tempo di rispondere», continuò la ragazza, il fiato corto dall'emozione.
Malfoy le abbassò le mutandine, poi iniziò a spogliarsi, in ginocchio sul letto, gli occhi fissi in quelli di lei.

Hermione provò istintivamente a chiudere le gambe, sentendosi troppo esposta, ma Malfoy glielo impediva trovandosi in mezzo ad esse.

«Non muoverti», la redarguì, sfilandosi la camicia: «McLaggen ha tenuto le mani al loro posto?»

Hermione deglutì nervosamente quando Malfoy si slacciò i pantaloni; la voglia che aveva di lui era insopportabile.

«Cosa intendi?», gli chiese, abbassando la cerniera laterale del vestito per spogliarsi a sua volta: faceva troppo caldo in quella stanza.

Il Serpeverde la fermò: «Non toglierlo, voglio scoparti con quel vestito».

Hermione non si oppose, eccitata dal ruolo di comando che aveva assunto Malfoy.

«McLaggen ti ha toccato?», le chiese nell'orecchio per poi tornare a baciarle il collo.

«Abbiamo ballato», ammise lei, ammaliata da ogni gesto del ragazzo sopra di lei.

«Nient'altro?»

Hermione avrebbe voluto dirgli che McLaggen l'aveva baciata a fine serata, ma aveva paura di rovinare il momento, così scosse la testa, mentendo.

Sul comodino accanto al letto comparve un preservativo, richiesto probabilmente da Malfoy, che se lo infilò con precisione.

«Bene», mormorò, poi iniziò ad entrarle dentro lentamente.

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora