Furia e sbagli

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Una volta arrivata in camera Hermione smise di trattenere le lacrime e lasciò che scorressero lungo le sua guance.

Era semplicemente furiosa.

Furiosa con Malfoy, furiosa con se stessa.

Era stata una sciocca a lasciare che la situazione le sfuggisse così tanto di mano. Non avrebbe dovuto permettere a quel borioso e arrogante di abbattere tutte le sue difese in così poco tempo.

Si tolse la divisa con le mani che le tremavano dalla rabbia e gli occhi appannati dalle lacrime.

Continuava a ripensare a quel pomeriggio, quando era rimasta ad aspettare Malfoy di fronte alla Stanza delle Necessità per un'ora. Si era sentita umiliata e patetica quando si era resa conto che il Serpeverde non si sarebbe fatto vedere ed era andata a sfogare la sua frustrazione in biblioteca, dove aveva studiato fino all'ora di cena.

Era stata ingenua e stupida, ma non avrebbe più commesso lo stesso errore.

Dal giorno successivo sarebbe tornato tutto alla normalità: sarebbero tornati ad essere nemici.

Quello che non riusciva a comprendere era il comportamento di Malfoy. Era stato lui a chiederle di avere quella strana relazione, lui a tormentarla fino a quando non era stata costretta ad ammettere di provare anche lei attrazione nei suoi confronti. Cos'era cambiato? Poteva davvero essersi stancato di lei di punto in bianco?

Indossò il pigiama e chiuse le tende del letto a baldacchino.

Le sarebbe piaciuto avere il potere di cancellare ogni singolo momento passato con lui negli ultimi giorni, così da non sentire più il dolore al petto e la rabbia che le scorreva nelle vene.

Razionalmente sapeva che le sarebbe bastato usare un incantesimo Oblivion per dimenticare tutto quanto, ma non era quello che voleva. Cancellare dalla memoria l'intimità che aveva condiviso con Malfoy magari avrebbe potuto allietare la sua mente, ma non era in grado di cambiare il passato.

Era in momenti come quello che avrebbe voluto possedere ancora la GiraTempo del terzo anno, così da poter tornare indietro nel tempo e impedire a se stessa di comportarsi come una stupida e cedere all'attrazione fisica.

Abbracciò il cuscino, asciugandosi le lacrime contro la federa, singhiozzando.

Avrebbe sfogato con quel pianto tutta l'amarezza e il dolore, prosciugando fino all'ultima lacrima e non avrebbe più mostrato la minima debolezza, soprattutto non di fronte a Malfoy.

Era brava a fingere. Sarebbe tornata a interpretare la parte che meglio le riusciva; quella della studentessa modello sempre un passo davanti agli altri, e nessuno avrebbe mai sospettato la verità.

Nei sotterranei intanto, Draco Malfoy non riusciva a chiudere occhio.

Era stato tutto uno sbaglio.

Aveva sbagliato ad assecondare l'attrazione che aveva provato (e provava tutt'ora) per Hermione Granger, aveva sbagliato a permettere che quella Mezzosangue gli entrasse sotto pelle, aveva sbagliato a non terminare prima quella "relazione".

Le aveva permesso di fargli male, di fargli saggiare la rabbia che si prova nel sapere di esser stato preso in giro; e quello era stato lo sbaglio peggiore di tutti.

Zabini entrò in stanza con un'espressione abbattuta e si sdraiò sul letto più vicino alla porta, ossia quello di Tiger.

I due ragazzi rimasero in silenzio per qualche minuto, fu Zabini a spezzarlo per primo: «Ho litigato con Pan».

Malfoy non mostrò il minimo segno di aver udito le parole dell'amico e continuò a fissare le tende del proprio letto a baldacchino, impassibile.

«Dice che dovrei imparare a farmi i fatti miei e che è colpa mia se tu e la Granger avete litigato».

Le labbra di Malfoy si arricciarono in una smorfia come unica risposta.

«Avete litigato davvero?»

Non ottenne risposta.

«Mi dispiace, amico, quando mi hai detto di sapere cos'era successo ho immaginato sapessi davvero cos'era successo. Non volevo vi lasciaste...»

«Non siamo mai stati insieme», specificò il biondo.

«Sì, certo, errore mio, permettimi di rettificare: non volevo che smetteste di frequentarvi e di scopare come ricci a causa della mia lingua lunga».

Malfoy sollevò gli occhi al cielo, infastidito dalle parole del moro.

«Cos'hai intenzione di fare?»

«Cosa intendi?»

«Hai intenzione di farla pagare a McLaggen?»

Malfoy aggrottò la fronte, pensieroso. Doveva ammettere che l'idea di umiliare pubblicamente McLaggen non gli dispiaceva: «Perché no?»

«Se posso ardire a tanto avrei in mente un piano», disse Zambini, sollevandosi a sedere, così da poter mostrare la propria espressione cospiratoria all'amico.

«Sono tutto orecchie».

*****
Buonasera!
So che il capitolo non è molto lungo, ma spero che vi sia comunque piaciuto!
Hermione sembra decisa a tenere le distanze da Malfoy e mostrarsi il più distaccata possibile, dite che ne sarà in grado?
Malfoy invece vuole umiliare McLaggen, riuscirà nell'intento?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio,
LazySoul_EFP

P.s. Per chi fosse interessato mi potete trovare anche su Instagram, sempre con il nome lazysoul_efp!

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora