Hogsmeade

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Il litigio iniziò appena misero piede ad Hogsmeade.

Hermione voleva assolutamente andare al negozio di piume di Scrivenshaft. Non amava parlarne, perché di solito la gente la prendeva in giro per la sua strambe passione, ma lei amava tutto ciò che aveva a che fare con la cancelleria, che essa fosse babbana o meno. Nel suo baule, nella stanza che divideva nella torre di Grifondoro con Lavanda e Calì, aveva circa una decina di piume che differivano tra loro per colore, stile e dimensione. Era orgogliosa della sua collezione, anche se non la mostrava mai a nessuno per paura di alimentare ulteriori prese in giro da parte dei suoi amici. Era già dura sopportare di essere apostrofata "perfettina" da Ronald, non avrebbe dato loro motivo di accollarle ulteriori nomignoli.

Hermione mentì ai suoi amici, dicendo che la sua piuma si era rovinata e che aveva assolutamente bisogno di sostituirla. Sperava che loro la accompagnassero, ma a quanto pare Ron e Harry avevano altri piani.

Il rosso desiderava andare da Mielandia, dove sperava di riuscire a provare la nuova collezione di dolci che tanto aveva osannato Seamus la sera prima, mentre giocavano a scacchi in sala comune.

Il moro invece voleva prendere una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa, dove sperava di trovare Ginny e Dean Thomas, così da poter tenere d'occhio la giovane Weasley, per la quale iniziava a provare quella che temeva essere gelosia.

«Perché non possiamo passare prima da Mielandia?», insisté Ron, alzando le braccia e gli occhi al cielo come segno di protesta.

«Perché sono le quattro, sarà piena zeppa di persone», rispose Hermione, spostando poi lo sguardo su Harry: «Stessa cosa per i Tre Manici di Scopa».

I due ragazzi sbuffarono.

«Il negozio di piume di Scrivenshaft è una noia», disse il rosso, lanciando alla vetrina poco distante un'occhiata di puro disprezzo.

Hermione icrociò le braccia al petto: «Invece Mielandia è uno spasso», ribatté, con tono pieno di sarcasmo.

«Poi cos'è questa storia che hai rovinato un'altra piuma?», chiese il rosso, guardando con aria perplessa la riccia: «Cosa fai alle tue povere piume per renderle inutilizzabili dopo una settimana?»

Hermione arrossì fino alla punta delle orecchie e fissò la strada affollata intorno a sé, prima di tornare a fissare i suoi occhi scuri sul volto dell'amico: «Non essere ridicolo, Ronald! Non le rovino dopo una settimana, semplicemente le uso spesso per fare i compiti e finiscono immancabilmente per rovinarsi, dopo un mesetto o due. Come ben sai, mi impegno molto per fare elaborati in più rispetto a quelli assegnati in classe e per fare un numero di centimetri di pergamena maggiore... Dove state andando?», esclamò, sbattendo il piede a terra, mentre fissava oltraggiata i suoi amici che le avevano dato le spalle.

«Mielandia», rispose con tono annoiato il rosso, facendo un gesto di saluto con la mano.

«Tre Manici di Scopa», ribatté il moro: «Ci vediamo dopo, Herm».

La ragazza rimase nell'arco di un minuto da sola, in mezzo alla via principale di Hogsmade, dove ragazzini del terzo anno correvano eccitati.

Sbuffò, scuotendo la testa con aria avvilita: «Meglio così», disse a se stessa, mentre cominciava a dirigersi verso il negozio di piume di Scrivenshaft: «Senza di loro avrò più tempo per scegliere, senza...»

«Ti trovo peggiorata», disse una voce alla sua sinistra, facendola sussultare dallo spavento.

Malfoy, senza la sua scorta di annoiati Serpeverde, era accanto a lei e la fissava con la solita aria di superiorità e disgusto.

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora