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Ripresi conoscenza, ero ancora sdraiato a terra, era calata la sera, quanto avevo dormito?
Mi tirai su con uno sforzo immane, mi girava la testa e mi si era formato un bel livido sulla tempia.

Sbattei qualche volta le palpebre cercando di tornare alla realtà, la triste realtà. Sentii il mio telefono squillare, era sul parquet, probabilmente mi era scivolato dalla tasca durante la caduta. Lo afferrai tra le mie gelide dita, era Jin ma non feci in tempo a rispondere, avevo altre sue 27 chiamate e 48 messaggi sempre suoi, si stava seriamente preoccupando.

Mi guardai intorno, ricordai subito tutto, Jimin cazzo, era stato preso. Scattai in piedi ma la testa riprese a dolorare e tutto si rifece nero, mi appoggiai al muro aspettando di riprendermi.
"Che faccio...che faccio...", sussurrai girando in tondo disperato, il telefono risuono, "Jin hyung", risposi, la mia voce esausta uscì ,fievole come un sussurro,dalle mie sottili labbra, "CAZZO YOONGI CHE FINE AVEVI FATTO?! HO INFARTATO STAVO PER VENIRE IO DI PERSONA.",sospirai, "ha preso Jimin...lo ha portato via e io non ho fatto un cazzo per impedirglielo, stavo solo sdraiato a terra aspettando di morire" , quasi urlai con rancore l'ultima parte soffocando i miei singhiozzi prepotenti, "Yoongi? Che cosa stai dicendo? Preso?",non risposi la mia mente era annebbiata, "sono un errore, un fottutissimo errore", attaccai, non ero lucido.

Presi il telefono, tartassai Jimin di messaggi, anche privi di senso, mi bastava un suo segno, un accesso, ma nulla di ciò accadde.

Urlai.

Nel mio appartamento si udivano solo le mie urla strazianti, sapevo che quel ragazzo gli avrebbe fatto del male, come aveva fatto fin ora.
Sentivo un vuoto al petto, come se mi fosse stato strappato il cuore. Un vuoto insaziabile, come un puzzle, c'era bisogno proprio di quel pezzo per riempire il vuoto,il mio organo vitale, la mia colonna portante, il mio tutto. Jimin, lui era tutto ciò che mi completava.

Era riuscito a porre fine a uno dei miei più grandi vizi, il fumo, soltanto usando le sue morbide labbra, era riuscito a sostituire mille sigarette con un solo bacio, la mia vera dipendenza non era più la nicotina, bensì, quel tanto dolce sapore di cannella che possedevano quelle rosee labbra.

Forse Jimin era semplicemente a casa sua? Potevo raggiungerlo? No.
Ero troppo fragile, troppo stanco di tutto. Non ero riuscito a difenderlo, quello era il vero problema. Avevo fallito.

Stavo per crollare, di nuovo.

Baby Boy  ➳ YoonminWhere stories live. Discover now