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-윤기

Mi svegliai,stranamente, prima del suono della mia sveglia, fuori ancora regnava il silenzio della notte e questa sensazione di quiete mi rilassò, se possibile, ancora di più.
Controllai l'orario prendendo solo in quel momento l'iniziativa di alzarmi. Dovevo rendermi presentabile a Jimin almeno questa mattina.
Mi avvicinai all'armadio tirandone fuori una felpa e dei jeans, ovvero il mio solito outfit quotidiano e si sistemai quel cespuglio di capelli che mi ritrovavo in testa arruffata dalla notte.

Non feci colazione e, dopo aver preso l'occorrente uscii di casa un po prima giusto per assicurarmi di non sbagliare e non arrivare tardi. Jimin non viveva troppoo distante da casa mia fortunatamente conoscevo la zona e il rischio di sbagliare era sicuramente improbabile.
L'orologio del mio telefono segnava esattamente le sette e quaranta quando il mio esile corpo si trovò sotto casa del biondino.
Suonai senza esitare ulteriormente, ma anche dopo un paio di minuti nessuno aprì.
-"Possibile sia già uscito..?"
Sussurrai tra me e me risuonando ancora una volta. Dopo altri dieci abbondanti minuti non vi era traccia del mio Jimin, sospirai tristemente abbandonato l'idea di accompagnarlo a scuola come previsto.
Il click di una porta però mi fece totalmente cambiare idea, vidi un Jimin mezzo assonnato  aprire la porta con uno sguardo molto confuso.
-"Hyung...ma che cazzo ci fai qui..?", sbadigliò mettendo in spalla lo zaino, -"ovvio, andiamo a scuola", sorrisi mentalmente per poi porgergli la mano e invitarlo a unirla alla mia, cosa che ,come avevo previsto,non fece.

Mi scansò e dopo aver roteato gli occhi mostrandosi scocciato, -"ma fai sul serio?" , che domanda stupida, -"ovvio piccolo,ho solo 29 giorni" feci le spallucce riferendomi alla sfida lanciata il giorno prima.
-"Ma infondo sono tanti", posò il suo sguardo ,che in poco tempo si era addolcito forse dal fatto che stessi facendo tutto questo per lui, sorridendo timidamente.
-" Non sono mai abbastanza se si tratta di te", posai una mano sui suoi capelli arruffandoli, da quanto sognavo di toccarli, era morbidi e profumati proprio come me l'aspettavo.
Il suo volto si tramutò in un adorabile espressione di imbarazzo, -"che dolce", pensai continuando a camminare con lui accanto.

Nonostante non lo dasse a notare si vedeva lontano un chilometro quanto continuasse ad arrossire e a osservarmi con dolcezza ad ogni mio complimento. Sapevo che Jimin tenesse dentro un anime docile come un gatto e toccava a me esternarlo il più possibile così da riuscire a conquistare la sua fiducia.
La strada era pure lunga ma non impossibile.


yah ho revisionato questo capitolo ma per quanto possa aggiungere dettagli e tutto comunque era di base troppo breve e non riesco a farne uscire più di 500 parole dkdkdj
perdonatemi

Baby Boy  ➳ YoonminWhere stories live. Discover now