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-윤기

La strada da casa di Jimin a scuola risultava più lunga che da casa mia essendo distante qualche chilometro in più e sinceramente mi stavo già iniziato a pentire della mia scelta. Quel biondino saltellava da tutte le parti come se fosse un bambino al parco con la propria mamma felice come non mai, ogni tanto mi si avvicinava e mi punzecchiava rinfacciandomi tutta la storia della sfida di un mese, dio che fastidio.
-"Hyuuuuung- la sua voce usci come un lungo lamento senza fine mentre a piccoli passi si avvicinava alla mia figura giocando con le sue stesse piccole manine - mi porti lo zaino?" , alzò lo sguardo osservandomi con una docile espressione da angioletto. L'istinto omicida in me mi proponeva di ammazzarlo ma dopo aver visto quei piccoli occhietti implorarmi in quella maniera più quelle labbra rosee imbronciarsi in un espressione troppo dolce  non potevo dirgli di no.
-"Come ti pare" , pronunciai deciso cercando di non mostrarmi intenerito da quella scena. Lui senza aspettare altro buttò lo zaino sull'asfalto umidiccio allontanandosi da esso, -"grazie schiavo" , rise mandandomi un bacio volante.
Fulminai la sua intera figura e presi in spalla anche il suo zaino che risultava il quadruplo più pesante del mio, ma che cavolo portava a scuola?
-"Non sono il tuo schiavo", lui continuò a ridere osservando il mio volto innervosirsi sempre di più, cercavo di apparire naturale ma mi dava proprio sui nervi essere usato così, ma perché dovevo scegliermi proprio sto qua?
-"Si invece, non ribattere" , stavo iniziando a stancarmi seriamente, mi avvicinai al suo minuto corpo mentre la sua espressione mutò totalmente in una più spaventata. Seriamente? Questo Park Jimin è così caga sotto?
-"Senti piccolo baby boy vedi di darti una calmata con i toni sia chiaro, odio farmi trattate così ficcatelo in testa"
Sentendo le mie parole prese più sicurezza assumendo uno sguardo di sfida.
-"Oh capirai che paura", rise attaccandosi alla ringhiera di una casa presente li vicino.
Non esitai oltre,afferrai la sua felpa ,fin troppo larga per lui, avvicinandomi, se possibile, di più di prima notando come i nostri volti fossero vicini.
-"Dai Hyung non mi puoi mettere paura con questa faccina", sorrise mettendo entrambe le sue piccole manine ,ghiacciate dal freddo e per metà coperte dalla felpa, sul mio volto toccando le mie guance che in poco divennero di un delicato color porpora.
Più guardavo quel suo ampio sorriso più la voglia di riempirlo di baci aumentava a dismisura, non potevo seriamente cedere così facilmente, non era proprio da me.
-"Jimin, lo sai che mi piaci vero?" gli sussurrai come se fosse un segreto, osservando i suoi piccolo occhi ormai completamente assorbiti dalle sue guanciotte.
-"Lo avevo capito", fece scivolare le sue mani sul mio petto per poi far sparire il suo sorriso in un espressione impassibile, -"ma sono etero", mi spinse leggermente indietro così da liberarsi dalla mia presa.
Sbuffai sonoramente voltandomi per seguirlo, -"e perché allora mi dai retta se non sei interessato?", chiesi finalmente raggiungendolo. A quella domanda però non ricevetti, purtroppo, alcuna risposta.

La scuola si poteva piano piano iniziare a intravedere e questo purtroppo significava dover lasciare Jimin.
-"Aish che palle la scuola!", Jimin sembrò leggermi la mente in quell'istante e come una lampadina in me si accese un'idea.
-"Senti piccolo, ma oggi devi per forza andare a scuola?", lui sembrò pensarci qualche istante indeciso sulla risposta.
-"Ma io veramente...", presi di scatto il suo polso a quelle parole, -"perfetto! andiamo dai".
Iniziai a correre trascinandolo con me tenendo lo sguardo abbastanza basso per nascondere il sorriso che ,anche volendo,non riuscivo a far sparire dal mio volto.
-"Aspetta hyung ma dove vai?", sentii la sua risata sincera invadermi le orecchie, mi sentivo in paradiso, sembrava un angelo.  Mi seguì senza dire nient'altro e continuando a ridere, spostai la presa sulla sua mano così da essere sicuro di non perderlo tra tutta la folla presente nella metro che stavamo andando a prendere.

-"Aspetta però -, mi voltai preoccupato fosse successo qualcosa, - io non ho fatto colazione hyung, ho fame", si lamentò nuovamente rimettendo il solito broncio, a volte mi chiedevo come facesse ad essere così magro se poi mangiava e basta, che fortuna avere il metabolismo veloce.
-"Vieni prendiamo qualcosa qui, tanto la nostra corsa parte tra una ventina di minuti", presi a camminare verso il bar li vicino seguito da lui che ,oserei dire stranamente, si teneva molto stretto a me, forse spaventato dalla quantità di gente.
Scelse velocemente cosa prendere stringendosi al mio braccio e indicando il tabellone davanti a noi, annuii e gli presi ciò che voleva ovvero una cioccolata calda con doppia panna.
Pagai senza dargli il tempo di controbattere o fare nulla notando come si stesse sentendo in colpa.
-"Grazie mille Yoongi-hyung però non c'è bisogno di pagare sempre per me", Jimin sorrise timidamente e sorrisi spontaneamente anche io posando le mani sul mio volto, amavo vederlo con quel sorriso adorabile stampato in faccia, "prego piccolo e non preoccuparti lo faccio con piacere".

Jimin prese il grande bicchiere colmo di cioccolata e panna e mi diede l'ok per tornare fuori. I nostri respiri,ben visibili a causa del freddo polare, si fondevano assieme al vapore caldo del cioccolato, -"è buonissima", sorrise riferendosi alla bevanda bollente, "già ha proprio un aspetto invitante",  allungai una mano verso di lui spostando delle ciocche che andavano nei suoi occhi dietro le sue graziose orecchie a cui erano appesi numerosi orecchini dorati.

La metro anticipò di qualche minuto arrivando alla fermata con un fastidioso stridio ferreo.
Entrammo velocemente cercando di prendere dei posti ,anche se già tutti quasi occupati. Alla fine riuscii a trovare un posto e feci sedere Jimin mentre io rimasi in piedi a sentire il biondino ridere ogni volta che rischiavo di cadere per le brusche frenate nonostante lo implorassi di smettere facendolo ridere ancora di più.
Il viaggio durò relativamente poco e finalmente potei porre fine a quell'inferno , il mio stomaco si era completamente ribaltato e la sensazione di vomito stava prendendo possesso del mio povero corpo, "mi dispiace Yoongi", disse jimin asciugandosi le lacrime dal ridere, "dio quanto sei stupido Park! Guarda che faceva male prendere continue botte", mi lamentai causandogli ulteriori risolini.
Lo lasciai stare scherzandoci anche io su, "ora andiamo devo portarti in un posto", pronunciai riprendendogli la mano che lui ,anche se non molto sicuro ,accettò.
Seguimmo una piccola strada per dieci minuti e più ci avvicinavamo più l'inconfondibile odore di salsedine invadeva l'aria fredda. In lontananza si potevano già anche udire le numerose onde infrangersi sulla sabbia umida, Jimin sembrò subito illuminarsi.
-"IL MARE!", esclamò sorridendo e ,staccandosi dalla mia mano ,corse fino alla riva come un piccolo bambino. Il panorama era bellissimo nonostante la stagione non molto adatta, la sabbia era bianca e pulita e il mare completamente calmo e cristallino, non tirava un filo di vento e il sole fioco invernale scaldava il poco che bastava a rendere la sabbia tiepida.  Quel piccolo angolo di paradiso era perfetto per questa occasione, gli occhi del minore risplendevano come diamanti resi ancora più grandi e luminosi dal piacevole riflesso azzurrino del mare. Rimasi incantato a osservarlo, sembrava seriamente un angelo,la sua bocca socchiusa ospitava delle labbra rosse come due boccioli di rosa, le folte ciglia lunghe coprivano i suoi occhi che risplendevano come il mare che di destava davanti a noi mentre sulle sue guance si poteva intravedere un delicato rossore come quello dei bambini.
-"È davvero bellissimo...-, sussurrò avvicinandosi di più all'acqua, -però fa davvero caldo,non pensavo", pronuncio ridendo e li involontariamente dissi quello che non dovevo dire, -"allora spogliati", mi grattai la nuca guardandolo con sguardo ovvio, -"YAH Min! Sei un malato", iniziò a scuotere le mani davanti al suo volto arrossendo, fortunatamente ci rise su lasciandomi scosso come non mai, pensavo si sarebbe arrabbiato o cose simili e invece stava ridendo, che carino.

Mi avvicinai alla riva accovacciandomi per toccare l'acqua, ma ritirai subito la mano quando entrai in contatto il liquido gelido, era davvero congelata. Una vibrazione interruppe il silenzio, presi il telefono e notai subito un tag, era di Jimin, mi aveva taggato in una sua storia.Vidi una mia foto, che imbarazzo mi aveva fotografato mentre non lo potevo vedere.

"Il mio hyung mi ha portato al mare~ <3"

sorrisi mentalmente leggendo quello che aveva scritto, -"come sei sdolcinato Minnie", lui arrossì di più per il soprannome e questo mi portò a sorride.
-"Ma la smetti di coprirti quando sorridi? Voglio vederti", non me ne ero neanche accorto, ormai per me era una cosa normale da poco conto. Sospirai pesantemente, odiavo quando me lo facevano notare, non gli risposi tornando a guardare il mare presente dinanzi a noi.
In quel momento ero davvero bisognoso di un suo contatto, anche minimo, mi bastava sapere fosse suo. Allungai lo sguardo verso la sua figura concentrata a giocherellare con la sabbia e presi la mano delicatamente la sua mano, quasi con il terrore di fargli del male, lasciando successivamente intrecciare le nostre dita.

Non lo guardai in quel momento ma ero sicuro stesse arrossendo.







Ho fatto passare questo capitolo dalle 400 parole alle 1500. Sono diventata un mostro HAHAH

Baby Boy  ➳ YoonminWhere stories live. Discover now