Le candele della biblioteca

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La ragazza sussultò per la sorpresa e ricambiò il caloroso saluto del ragazzo con uno stupito gesto del capo: «Zabini, ciao».

«Se cerchi Draco è seduto nella sezione dedicata alle creature magiche, l'ho abbandonato giusto ora, deve sentire già la mia mancanza, mi faresti un enorme favore se prendessi il mio posto al tavolo», disse il ragazzo, facendole un occhiolino: «Ora devo andare, ti auguro un buon pomeriggio».

Hermione gli fece un veloce gesto della mano: «Grazie, altrettanto».

La Grifondoro entrò in biblioteca con la fronte aggrottata e uno stupido sorriso in volto: doveva ammette che Zabini era un personaggio a dir poco originale.

Notò un posto a sedere vicino alla scrivania di Madama Pince, luogo che di solito prediligeva in quanto molto silenzioso e poco disturbato, fece un passo in quella direzione, poi cambiò idea e si diresse verso la sezione dedicata alle creature magiche.

Come le aveva detto Zabini, trovò Malfoy seduto da solo all'unico tavolo dello stretto corridoio, intento a studiare.

Si sedette di fronte a lui, disponendo sulla sua metà di tavolo tutto il materiale necessario per scrivere il tema che le era stato assegnato dalla professoressa Babbling.

Quando la Grifondoro sollevò lo sguardo su Malfoy, trovò i suoi occhi chiari già intenti a scrutarla. Lo salutò con un gesto del capo, ricevendo in risposta un simile cenno dal biondo.

Nessuno dei due parlò, consapevoli che Madama Pince non avrebbe tollerato un tale affronto nella sua biblioteca.

Dopo essersi guardati per qualche secondo, Hermione abbassò lo sguardo sul testo di Rune Antiche, decisa a non lasciarsi distrarre dal biondo e Draco fece lo stesso, tornando a concentrarsi sul tema di Trasfigurazione.

Passarono brevi minuti di tensione, in cui entrambi non riuscirono a leggere più di una parola; troppo concentrati com'erano sulla presenza dell'altro e sui sentimenti contrastanti che essa suscitava in loro, per poter prestare attenzione ai testi che stavano loro di fronte.

Poi Malfoy colpì con il piede la sedia di Hermione che, sollevando lo sguardo, vide il ragazzo ridacchiare sotto i baffi mentre fingeva di studiare. La Grifondoro, in risposta a quel dispetto infantile, lanciò contro il ragazzo una pallina di carta, ricevendo in risposta il più bel sorriso che avesse mai visto.

Rimasero a sorridersi per qualche secondo, poi il Serpeverde abbassò lo sguardo, spezzando la magia del momento.

Tornarono entrambi a studiare, questa volta riuscendo a concentrarsi per davvero sui temi che dovevano scrivere.

Ogni tanto Draco alzava lo sguardo, osservando i giochi di luce e ombra che le candele fluttuanti della biblioteca creavano sul viso di Hermione, rimanendo incantato per qualche secondo, per poi riabbassare lo sguardo e tornare a studiare.

Senza rendersene conto la Granger aveva finito con l'allungare la gamba destra, che ora toccava quella sinistra di Malfoy. Quel semplice contatto sembrava creare un dolce calore nello stomaco di entrambi.

Quando Hermione finì il tema, non raccolse i libri e non se ne andò, continuò semplicemente a sfogliare il volume di Rune Antiche, portandosi avanti con il programma, decisa a rimanere in compagnia del biondo il più a lungo possibile.

Il Serpeverde quando finì il tema di Trasfigurazione, iniziò quello di Storia della Magia. Erano le due materie su cui era rimasto maggiormente indietro, in parte per colpa del tempo trascorso nella Stanza delle Necessità a riparare l'armadio svanitore, in parte perché la sua mente era sempre occupata dalla ragazza che in quel momento gli stava di fronte.

Gioco di sguardi #1 (Dramione)Where stories live. Discover now