Happy all the time pt.4

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Finale

•••

❝ All you got to do is die a little,
die a little, die a little to survive.

Help me take my precious time.

All you got to do is cry a little,
cry a little, cry a little to be fine.

Help me figure out my mind❞  

✄- - - -

Un tonfo.
Un fischio.
Rosso, tanto rosso.
Sangue, tanto sangue.
Buio.

Nico si risvegliò in totale confusione su un prato, un peso gli opprimeva il petto.
Un prato.
In città non ce n'erano, o per lo meno non di così grandi.
Era forse il paradiso?

No, non era possibile: Nico era gay. E ateo.

Immaginò due possibili scenari, entrambi piuttosto bizzarri e inverosimili.
Il primo comportava il fatto che l'inferno non fosse un posto così brutto come lo descrivevano.
Il secondo, che fosse ancora vivo.

Ma ricordò di essere precipitato per cinquanta piani fra le braccia di Will e di aver provato a dirgli che lo amava mentre cadevano.
Voleva che quelle fossero le sue ultime parole, ma la voce era stata soffocata dal rumore dell'aria che li avvolgeva mentre precipitavano.

Will.
Cercò velocemente di alzarsi per cercarlo, ma dovette prendersi la testa fra le mani.
Maledetta carenza di ferro.
Non riuscì neanche a mettersi seduto per un maledetto peso sul petto.

Mai avrebbe pensato di dire che quel tanto dannato peso fosse stato una benedizione, ma non appena riuscì a capire di cosa si trattasse, esalò un respiro di sollievo.
Era proprio il suo Will, addormentato sul suo petto, probabilmente dopo aver perso i sensi a seguito dell'impatto con l'acqua.

Fu proprio quando si rese conto di essere completamente fradicio che iniziò a ricordare cosa fosse successo.

{venerdì 27 gennaio; 6:30 pm}
《Ci serve un piano di riserva, mio padre ha capito qualcosa.》aveva detto Nico non appena Will si fosse chiuso la porta della sua stanza alle spalle.

《Aspetta, in che senso "ha capito qualcosa?"》
《Nell'unico senso che la frase "ha capito qualcosa" esprime.》Nico quasi urlò di frustrazione, prendendosi la testa fra le mani e stringendosi i capelli color carbone fra le dita.

Will fu subito al suo fianco, inginocchiandosi di fronte al suo ragazzo che era seduto sul letto.
Gli sfiorò le mani, così che Nico capisse di dover allentare la presa sui propri capelli, e gli accarezzò una guancia senza dire una parola.
Il semplice contatto visivo e quelle leggere carezze facevano sì che il minore si calmasse.

Lo baciò delicatamente sulle labbra, ma Nico non ne ebbe abbastanza.
Le mani di Will andarono a posarsi sui suoi fianchi mentre lentamente sovrastava il minore, che a sua volta aveva allacciato le gambe attorno alla sua vita.

Fecero l'amore.
Ultimamente accadeva anche troppo spesso, ma a nessuno dei due sembrava importare più di tanto. 
Si amavano, contava solo questo.

E fu proprio mentre si stavano coccolando sotto le coperte, cullato dal battito cardiaco di Will ancora lievemente accelerato, che a Nico venne in mente il piano B: far saltare in aria tutto.

Era sicuro? Assolutamente no.
Ma sarebbe servito a creare la confusione necessaria per farli scappare.
Sapeva dell'esistenza di un fiume oltre la Muraglia, lo aveva intravisto mentre passava per un lungo corridoio a vetri.
Era stato proprio quello a fargli dubitare dell'assenza di vita oltre la loro piccola città.
Ed aveva funzionato egregiamente, tranne per un piccolo particolare: Will era ferito.

❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]Where stories live. Discover now