Suicide - 10

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Nico's pov
Sangue. Quello che vedo è sangue e solo sangue. Rosso scarlatto, che cola dai tagli profondi sulle mie braccia.
E poi una voce, quella di Will, che mi chiama dal di fuori della porta della casa 13.
-Nico, apri questa cazzo di porta! Ti prego, Nico!-
No. Non posso aprire. Prima devo finirla qui. Lui starà meglio senza di me. Così, lo faccio.
-Addio Will- dico, prima di tagliarmi verticalmente i polsi.
Le forze mi abbandonano e io cado a terra, con l'oscurità che pian piano prende il sopravvento.
-No, Nico! Che cosa dici?! Nico, No!- sento la sua voce lontana, ovattata. Poi, il buio totale.

Mi sveglio diverse ore dopo in una sala completamente bianca. Non ho nemmeno la minima intenzione di chiedere se sono morto, visto che negli inferi ci sono stato fin troppe volte. Ho delle bende che mi fasciano i  polsi e mi viene voglia di strapparle via e riaprirmi le ferite. Io non dovrei essere qui. Non mi merito neppure di vivere. Se solo riuscissi a muovere i polsi...

-Nico- mi sento chiamare -Nico, che cosa ti è saltato in mente?!- Will è preoccupatissimo e si siede affianco a me, prima che possa nuovamente tentare di morire.
Mi accarezza la guancia, ha gli occhi lucidi:-Perché l'hai fatto?-
-Perché io non merito di stare qui. Era meglio se mi lasciavi lì a morire-
-Col cazzo. Non posso lasciarti.-
-io non merito di vivere. Io... io sono una persona orribile-
-No, no, no. Mi rifiuto anche solo di crederlo. Tu sei una persona speciale, Nico. La mia persona speciale-
Sento le lacrime farsi strada e scivolare sulle mie guance
-Will... io ho ucciso una persona, sono un assassino!-
-Non l'hai ucciso tu, Nico. E poi, se tu non ti fossi difeso, quella manticora ti avrebbe fatto del male-
-Potevo aiutarlo Will! Potevo salvarlo!E ora non c'è più per colpa mia!-
-Saresti morto tu Nico! E poi, non hai idea di quante ragazze non hanno sorbito ciò che hanno subito altre... quel ragazzo era pericoloso. Ti avrebbe... oh, non voglio nemmeno dirlo! L'aveva già fatto più volte con quelle della casa di Afrodite, credi che non avrebbe toccato anche te?!-

E già, ora lo sapete. C'era questo tipo, un figlio di Ares... che non era molto cordiale nei confronti delle ragazze e nei miei. Le toccava più volte ed alcune se le portava pure a letto, certamente non con la loro approvazione. Ecco, ce l'aveva anche con me. Gli piacevo, era evidente. Ma era pura attrazione fisica, nulla di più. Mi disprezzava per come sono, però non si faceva scrupoli ad essere come me.

C'è un episodio, però che mi ha segnato particolarmente. Ero nell' arena ad allenarmi e lui mi aveva raggiunto. Concentrato com'ero non mi ero reso conto della sua presenza e lui ha colto l'occasione per arrivarmi alle spalle. Solo quando era dietro di me mi sono reso conto di lui e questo mi ha anche bloccato dal trafiggerlo con ferro dello stige.
Mi si era avvicinato, mettendomi le braccia attorno alla vita. Poi pian piano aveva infilato le dita nei passanti dei miei jeans neri, bloccandomi a sè.
"Vattene" avevo detto. Ma lui non ne voleva sapere "Perché dovrei? Sento che hai i brividi, Nico. Sento come tremi sotto il mio tocco. Quindi, perché dovrei lasciarti?"
Mi aveva accarezzato la schiena al di sotto della maglietta e in ffetti mi aveva fatto venire i brividi. Ma non era perché mi piacesse, sia chiaro. Sono stimoli involontari che il mio corpo ha, tutto qui.
"Credevo anche che non ti interessasse gente del tuo stesso sesso"
"È così. Ma tu sei... diverso"
"Senti, lasciami stare e vai a provarci con una della casa di Afrodite. Dopotutto ci riesci più facilmente" ringhiai io.
Lui poggiò la testa nell' incavo del mio collo e mentre ero distratto, mi tolse la spada dalle mani. Non era facile disarmarmi, ma lui era pur sempre figlio di Ares.
"Stai calmo. Non voglio farti niente. Solo farti capire che non è poi così male..."
Prese a baciarmi piano il collo, salendo sempre di più, fino ad arrivare al viso. Fu a quel punto che ne ebbi abbastanza e mi divincolai completamente dalla sua presa.
"Stammi lontano. Non sono uno dei tuoi giochi"
Poi uscii dall'arena.

Quegli episodi continuarono chiaramente e una volta ne ebbi abbastanza. Ci ritrovammo a combattere con un paio mostri e io non lo aiutai. Potevo benissimo combatterne due contemporaneamente, ma non volli aiutarlo. Quella fu l'ultima volta che lo vidi vivo.

-L'ho pur sempre ucciso, non cambia nulla- continuo, guardando negli occhi Will.
-Non l'hai ucciso tu! Quante volte devo dirtelo?!-
-Ti prego, io non ce la faccio più! Il senso di colpa mi logora. Io... io potevo salvarlo-
-No, Nico! Non avresti potuto fare nulla! Erano due manticore e saresti morto tu al posto suo!-
- Will...- la mia voce si spezza e comincio a piangere ancora più intensamente di prima.
Will si alza dal letto e mi prende in braccio, portandomi dritto in cabina 13. Una volta entrati mi adagia per terra.
-Non è contro le regole che tu mi abbia portato qui?-
-No, avevo firmato la tua dimmisione prima di entrare. Sapevo che avremmo avuto una conversazione di questo tipo, così non mi sembrava il caso di stare lì ancora per molto.-
-Will, io... Non ce la faccio. Non ce la faccio proprio a vivere così-
-Nico, so quanto è difficile, ma non posso perderti. Al limite puoi provare a fare come Orfeo e ad andare negli inferi a riportarlo indietro, ma non ti permetterò di morire-

-Will, sei un genio- esulto
-Si, lo so-
-Informa tu Chirone, io devo partire immediatamente- afferro uno zaino e lo riempio con nettare e ambrosia, un cambio e delle dracme d'oro.
-Cosa?! Adesso?!-
-Si, Will. Adesso-
Will rimane in silenzio a guardarmi preparare le cose per la missione.
-Torna presto, ti prego-
"Non so nemmeno se tornerò..." penso.

-Certo che ritorni, perché io vengo con te-
-Eh? No!-
- Si capisce dal tuo sguardo cosa hai pensato. Io vengo con te. Se ti accadesse qualcosa io non me lo perdonerei mai-
- Hai già fatto abbastanza, non posso chiederti di venire con me-
-Infatti non me l'hai chiesto, ti ho detto che vengo. -afferma lui, sicuro delle sue parole.
- posso farti una domanda?- lui annuisce - Perché ti importa così tanto di me?-
Senza rispondere, mi si avvicina e mi circonda i fianchi con le braccia -Perché ti amo- dice sorridendo, per poi baciarmi delicatamente sulle labbra.
-Anche io ti amo- mi stacco da lui e prendo un bel respiro -E per questo che vado da solo. Mi dispiace-
Poi divento un tutt'uno con le ombre e sparisco.












Spazio autrice
Ok, non picchiatemi. Scusate per come è finita, ma ero triste quando l'ho scritta.

Perdonatemi, lo sapete che vi lovvo♡

❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]Where stories live. Discover now