❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]

Incubi - 7

Nico si svegliò di soprassalto nella sua cabina. Aveva avuto il solito incubo, quello in cui Bianca moriva e Ade lo disprezzava, perché Bianca era meglio. Quello in cui tutti lo odiavano e non c'era nessuno che gli volesse bene. Era notte fonda, ma Nico si fregò sia di ciò sia delle arpie.
Arrivò sulla spiaggia e si sedette sulla sabbia fredda. Aveva le ginocchia al petto e guardava il mare. Quel bellissimo mare che gli ricordava troppo il suo primo amore, anch'egli stupendo, Percy Jackson.

E pianse, Nico. Pianse silenziosamente, da solo come sempre. Perché per lui non c'era mai nessuno, tutti erano spaventati dal tenebroso figlio di Ade. Faceva freddo quella notte e il ragazzo per la fretta di uscire si era pure scordato la giacca da aviatore che indossava sempre. Rabbrividiva sotto ogni minimo alito di vento gelato, o almeno, fin quando una felpa azzurra non venne posata sulle sue spalle.
Il primo istinto fu quello di alzare la testa, per vedere chi aveva osato toccarlo. E lo fece, ricordandosi solo dopo che aveva il volto rigato dalle lacrime.

Nico si alzò di scatto, maledicendosi mentalmente per essersi mostrato debole a Will, il figlio di Apollo di cui era innamorato.
Will gli sorrise cordialmente e gli asciugò le lacrime con la manica della maglietta.
-Perché piangi?- gli chiese
Nico non rispose
- Nico, perché stai piangendo?-
-Ho... ho avuto un incubo- sussurrò il minore, mentre altre lacrime colavano giù dai suoi occhi.
Will si avvicinò a lui cauto, quasi come se chiedesse il permesso a Nico di invadere il suo spazio vitale. Poi lo abbracciò forte e lo strinse al suo petto. Aveva il battito accellerato e il figlio di Ade poteva sentirlo benissimo. Anche se detestava il contatto fisico, non si spostò da quell' abbraccio, ne aveva troppo bisogno. Will lo capì e capì anche che Nico aveva sonno, però aveva paura che addormentandosi gli incubi sarebbero tornati ancora più minacciosi.
Gli baciò baciò la fronte e lo guardò negli occhi neri. Era arrossito e non poco, ma Will se ne fregò e gli portò una mano dietro le ginocchia così da poterlo prendere in braccio facilmente.

-So camminare, grazie-
-Non mi interessa. Non sei nelle condizioni di passare la notte da solo. E tantomeno il resto della vita.-
Nico si zittì a quelle parole.
-Credevi che non l'avessi capito? Davvero mi fai così stupido?-
-Non credo di aver capito il punto- Nico provò a sviare l'argomento, ma Will era deciso a continuare su quel discorso.
-Tu sei innamorato di me. Questo è il punto.-
Il figlio di Ade abbassò la testa e la poggiò al petto del biondino.
Arrivarono in cabina 13, ma Will non voleva saperne di lasciare Nico. Si adagiò sul letto, il più piccolo era ancora sulle sue gambe.

-Vuoi deciderti a guardarmi? Tanto rimango qui per tutta la notte, non puoi ignorarmi per sempre, tantomeno se continui a stare sopra di me-
Nico arrossì violentemente ed entrò in perfetta sintonia con il colore di un peperone rosso.
Due dita gli presero il mento e lo costrinsero ad incontrare gli occhi color cielo di Will.
-Cosa vuoi sapere? Tanto lo sai. Si, lo ammetto. Ti amo-
-Ma io non volevo saperlo, lo sapevo. Io volevo dirti ciò che penso. Perché sei convinto che io non ti guardi nemmeno, vero?-
Nico annuì
-È qui che sbagli. Ma dopotutto sbagliare è umano. Vediamo se riesco a chiarirti le idee-

Poi lo baciò. Socchiusero gli occhi entrambi, per godersi appieno quel fantastico momento. Will schiuse le labbra di Nico con un tocco della lingua e perlustrò la sua bocca accuratamente. Nico sorrise sulle sue labbra, cosa che spinse Will a volere sempre più contatto.
Gli portò le mani all' altezza dei fianchi e lo strinse a sé debolmente, come se fosse così fragile da rompersi.
Nico infilò una mano fra i riccioli biondi di Will e cominciò a giocarci.

Si staccarono dopo un tempo infinito, il fiato corto e i sorrisi sulle labbra.
-Non piangere più Raggio di Sole. Anzi, ti prometto che non permetterò più nemmeno ad una lacrima di lasciare i tuoi occhi. Se ci sono problemi io ci sono. Ci sarò sempre-
-Ti amo Will-