Il ragazzo nuovo - 14

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Will's pov
C'era un ragazzo nella mia scuola che veniva dall'Italia, non si sapeva nient'altro di lui. Solo pochi sapevano il suo nome. Si chiamava Nico, Nico Di Angelo. I professori lo saltavano quando facevano l'appello, ma sapevano che lui c'era. Tutti sapevano che lui c'era. Eppure nessuno gli andava accanto, se ne stava sempre solo con le sue adorate cuffiette nelle orecchie.

Un giorno, incuriosito, sono andato a sedermi su di un muretto accanto a lui. Non potevo vedere la sua espressione, era coperta dal cappuccio che portava sempre tirato sui capelli. Potevo vedere solo i suoi pugni, stretti così forti da avere le nocche bianche.

-Perché te ne stai sempre solo?-
Lui non mi rispose, si limitò ad alzare la testa e a penetrarmi con i suoi profondi occhi neri
-Perché cerco di nascondere-
-Nascondere cosa?-
Si abbassò il cappuccio e scoprì i capelli scuri.
-Perché ti interessa, Solace?-
-Perché non me lo vuoi dire, Di Angelo?-
Quando pronunciai il suo cognome, sembrò quasi stupito. Stupito che qualcuno sapesse il suo nome. O meglio, che qualcuno ricordasse il suo nome.
-Vieni con me- si alzò dal muretto e andò verso i dormitori. Lo seguii in silenzio, finchè non mi fece entrare in una camera tutta dipinta di nero: la sua. Era una stanza spoglia, completamente scura e priva di emozioni. Ad arredarla c'erano solo un letto, un armadio, un comodino, una scrivania e dei libri in giro. Per quanto dei libri possano essere considerati "arredamento".

Chiuse la porta dietro di sè.
-Vuoi davvero sapere cosa cerco di nascondere?- aveva la voce rotta, le lacrime ad un passo dall'uscire, lo capivo benissimo -Il dolore. Il mio fottutissimo dolore di cui tutti sanno l'esistenza, ma che fingono di non vedere, di non capire- si alzò la manica della felpa nera e mi lasciò vedere tutte le sue ferite. Tutte cicatrici, molte vecchie e alcune nuove. Gli ricoprivano le braccia e ormai tutta la pelle degli avambracci ne era piena.
Anche l'altro braccio era coperto di tagli orizzontali, alcuni non ancora divenuti cicatrici.

Mi avvicinai a lui, un senso di malinconia mi pervase quando non me lo permise, inietreggiando fino a trovarsi spalle al muro. Continuai ad avvicinarmi, finchè non gli presi il polso destro.
-Perché lo fai?- gli chiesi con la voce più dolce che riuscii a tirar fuori.
-Perché sono sbagliato. Un insulso errore fatto da Dio. Non merito neppure di vivere, di esistere.- mi guardò negli occhi e io gli accarezzai le braccia.
-Non dirlo neppure per scherzo- stava piangendo, ma io non me la sentii di farlo smettere. Aveva troppo bisogno di piangere quel ragazzo.

Chissà da quanto, pur di non tirar fuori quel dolore, lo aveva incanalato dentro di lui procurandosene altro.
Le sue gambe cedettero e cadde in ginocchio per terra. Mi accovacciai accanto a lui e gli baciai il palmo della mano. Quel gesto così amorevole lo sconvolse. Era un gesto familiare, dolce. Chissà se ne aveva ricevuto almeno un altro in questi anni. No, penso di no.

Feci per abbracciarlo, ma si tirò indietro.
-Tranquillo. Non voglio farti nulla-
Riuscii a stringerlo a me e si abituò alla mia presenza, accoccolandosi al mio petto.
La posizione che avevo assunto non era delle più comode, così provai ad alzarmi, anche se Nico non me lo permise. Aveva bisogno di me. Così non ebbi altra scelta se non quella di prenderlo in braccio. Intrecciò le gambe dietro la mia schiena, non aveva intenzione di lasciarmi andare, ora che aveva trovato un'ancora di salvezza nel suo mare di sofferenza. E io non lo avrei lasciato per nulla al mondo.

Piangeva, Nico. Piangeva forte. Gli accarezzai i capelli e mi sedetti sul suo letto.
-Dammi la mia lametta- disse
Quella frase mi spiazzò. Si credeva ancora debole, un errore.
-No, Nico. Non ti darò la tua lametta- lo dissi con fermezza, convinto delle mie parole. Non lo avrei lasciato soffrire ancora.
Mi guardò negli occhi:- Perché?-
-Perché... è difficile da spiegare. Fatto sta che non ti darò la tua lametta. E non ti lascio per andarla a prendere-
-Tu non capisci. Ho bisogno di soffrire. Io devo soffrire. Sono sbagliato!- altre lacrime gli bagnarono il volto pallido.
-Dimmi una sola cosa in te che non vada bene-
-Sono innamorato.- abbassò il viso, ma riuscii lo stesso a scorgere il rossore sulle sue guance
-Ma non è una cosa brutta.- lo strinsi ancora di più per impedirgli di sfuggire dalle mie braccia e andare a chiudersi in bagno. È difficile ammettere il proprio dolore e io temevo che se avessi abbassato la guardia, lui ne avrebbe approfittato.
-Di solito no. Ma nel mio caso sì-
Capiì al volo cosa intendesse dire:-Nico... tu per caso sei... gay?-
Annuì debolmente. Gli alzai il volto con due dita e feci scontrare le nostre fronti.

-È una cosa bellissima, Nico. Non capisci quanto sia sbagliato credersi un errore per questo. Altrimenti, io mi sarei tolto la vita da diversi anni-
Quello era il mio più profondo segreto. Non lo sapeva nessuno. Solo io ero il custode del mio segreto. E io ho scelto di condividerlo con lui.

-A... anche tu...-
-Si. E vuoi sapere chi è la persona che amo?-
Non rispose, ma glielo feci capire lo stesso.
Lo baciai. Lo baciai con tutto l'amore che avevo. Lo baciai, come non avevo mai fatto prima. E lui rispose, al bacio. Mi portò una mano fra i capelli e sorrise sulle mie labbra. Sorrise. Sorrise per la prima volta da quando lo conoscevo. E stiamo parlando di circa 4 anni.

Quando lo lasciai, gli strappai anche un gemito di disapprovazione.
-Con questo devo dedurre che anche tu mi ami?-
Le sue guance si colorarono di nuovo di rosso, ma lo disse comunque:-Si. Anche io ti amo-
-E tu hai sofferto per tutto questo tempo, perché ti credevi uno sbaglio. E se sei uno sbaglio, sei il più bello che Dio abbia mai fatto. E che, beh, io amo sbagliare-
Questa volta fu lui a prendermi il viso fra le mani e a baciarmi con passione. Mi colse alla sprovvista e caddi sdraiato sul letto nero, con lui sopra. Cazzo, se amavo quel ragazzo, eccome se lo amavo.
Lui continuò a baciarmi, ignorando le posizioni non propriamente sante.
Gli leccai le labbra, che si schiusero immediatamente.
-Ti amo, Nico-
-Ti amo Will.- Mi sorrise un po' malizioso -Ma ora zitto e baciami ancora-

❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]Where stories live. Discover now