«S-siamo io e... e...» non riuscivo a controllare il tremolio della voce.

«Tu e?» mi incalzò, abbandonando improvvisamente ogni formalismo. «Puoi dirlo, non ti sentirà altri che noi!»

«Io e... J-Jungkook.» dissi alla fine, con un filo di voce.

«Che altro?» continuò l'uomo alla mia sinistra, cominciando a perdere la cordialità del tono.

«Camminavamo per le strade di Se...»

«Non mi sembra proprio che steste camminando!» ridacchiò.

«Ci stavamo a-abbracciando.» bofonchiai.

Passai velocemente una mano sul mio viso, allontanando la frangia dalla fronte. Non capivo cosa stesse succedendo. Perché ce l'aveva Bang Pd? Mi aveva chiamata per licenziarmi? E cosa aveva a che fare il proprietario della Cube in tutto ciò?

«Non capisco.» ammisi in un sussurro, alzando lo sguardo su entrambi gli uomini.

«Lascia che ti spieghi, allora!» rispose velocemente il signor Hong, prima di essere fermato da Bang Pd.

«Se non le dispiace, signor Hong, vorrei avere la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con la mia dipendente.»

Dopo un momento di esitazione, l'uomo tornò a sorridere e si alzò in piedi, sfregando le mani sui pantaloni grigi del completo.

«Vi lascio soli.»

Non mi accorsi nemmeno che uscì, troppo concentrata su Bang Pd e in attesa di una sua spiegazione.

«Pd-nim, cosa sta succedendo?» mormorai con tono supplichevole.

«Mi dispiace, Chaeyoung-ah.» disse. «Ho cercato di evitarlo. Non volevo che si arrivasse a questo. Mi dispiace davvero.»

Sentii le lacrime inondarmi gli occhi e le trattenni a stento. Non sapevo cosa stesse accadendo, ma era chiaro che, qualsiasi cosa fosse, sarebbe finita male.

«Cosa, Pd-nim? La prego di spiegarmi!»

Bang Pd sospirò profondamente, poggiando entrambi i gomiti sulla scrivania e strofinando le mani sul viso, togliendosi gli occhiali dal naso.

«Quella foto è stata scattata per conto del signor Hong. A quanto pare, stava pagando qualcuno perché ti tenesse d'occhio e controllasse ogni tuo movimento.» mi sentii mancare il respiro. Mi aveva fatta pedinare? Per quale motivo? «Sono giorni che mi minaccia di mostrarla al mondo! Il tuo viso non si vede, ma quello di Jungkook sì. Sarebbe l'unico a rimetterci.»

«Perché lo sta facendo?» domandai. Trattenere le lacrime stava diventando sempre più impegnativo.

«È te che vuole!» spiegò Bang Pd. «Vuole che tu firmi quel contratto ed entri a far parte della sua agenzia!»

«E in cambio lui non pubblicherà la foto?» chiesi, sperando che le mie ipotesi fossero completamente errate. Ma, Bang Pd annuì.

Dovevo decidere e le opzioni erano due. Potevo continuare a lavorare per la Bighit, insieme ai BTS, agli altri produttori e tutte le persone che erano state al mio fianco fino a quel momento, gettando, però, Jungkook nel mezzo di un enorme scandalo che – ero sicura – quella foto avrebbe suscitato. Oppure, potevo rinunciare a tutti loro, abbandonando Jimin, proprio ora che stava male, e allontanandomi da Jungkook in modo definitivo, per andare a lavorare sotto la Cube, il cui proprietario, per avermi, aveva minacciato me e i ragazzi per ben due volte.

«Sta a te scegliere.» mormorò Band Pd, abbozzando ad un sorriso. «In ogni caso, capiremo.»

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✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now