trentanove

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Non dormivo da diverse notti. Per quale motivo? Be'... Non facevo altro che pensare a quella foto. Sia io che Jungkook avevamo sentito quel rumore ed entrambi avevamo pensato alla stessa cosa. Qualcuno ci aveva immortalati durante il nostro doloroso abbraccio. Ne eravamo certi.

Eppure, non era mai stata pubblicata da nessuna parte. I giorni seguenti ero passata sempre di fronte all'edicola vicino a casa per controllare tutti i giornali e non l'avevo mai vista. Jungkook era confuso almeno quanto me. Perché scattare una foto ad una celebrità, in compagnia di una donna, per poi non pubblicarla da nessuna parte?

L'ipotesi per cui fosse una semplice fan o, peggio ancora, uno stalker stava prendendo sempre più piega nella mia mente. E se, quella sera, ci avesse effettivamente seguiti fino a casa mia? Aveva fatto altre foto? Aveva visto che Jungkook era rimasto a dormire da me? Aveva scoperto la mia vera identità? Cosa stava aspettato? Perché non mi aveva ancora smascherata?

Tutte queste domande si ripetevano in un loop instancabile, senza darmi tempo di respirare. Mi perseguitavano in ogni momento della giornata. Stavo facendo realmente fatica a gestire i miei pensieri. A lavoro, il mio rendimento era calato notevolmente. Adora, Pdogg e Slow Rabbit se n'erano accorti ma avevano dato la colpa prevalente a ciò che era successo con mia madre! Era meglio che pensassero così: non volevo si preoccupassero per me più del dovuto.

Qualcuno bussò alla porta dello studio. Sorrisi internamente: avevo proprio bisogno di una pausa. Era dalle otto di quella mattina che mi ero rinchiusa in quella stanza, sperando che, distruggendomi di lavoro, non avrei avuto modo di pensare ad altro.

Felicemente, mi alzai ed andai ad aprire la porta, pronta ad accogliere chiunque fosse.

Certamente, non mi aspettavo di ritrovarmi un Jungkook accigliato ad attendermi, dall'altra parte della porta. Corrugai la fronte, chiedendomi cosa ci facesse lì.

«Jungkook?» domandai, ipotizzando che stesse cercando uno degli altri produttori.

«Sai che ore sono?» chiese, piazzandomi davanti al naso il suo telefono illuminato. «Sono quasi le nove.»

Spalancai gli occhi, sorpresa: l'ultima volta che avevo controllato l'orario erano appena passate le sei e mezza.

«Oh...» fu tutto ciò che dissi. Solitamente, non restavo mai in agenzia più tardi delle sette di sera.

«Già!» rispose irritato lui. «E vuoi sapere a che ora sei arrivata, questa mattina?»

«Alle otto, come gli altri giorni!» risposi con un filo di voce. Non capivo per quale motivo fosse così tanto adirato e, per di più, con me! Non gli avevo mica fatto nulla!

«Alle sette meno venti, Chaeyoung!» alzò il tono di voce. «E da quando hai messo piede nello studio non sei uscita nemmeno un secondo. Sei andata almeno in bagno?»

Avevo seriamente passato più di tredici ore rinchiusa nello studio? Senza nemmeno accorgermene, oltretutto!

«E tu che fai, mi spii?» domandai, incrociando le braccia sul petto.

«Non è questo il punto!» tuonò, costringendomi a saltare indietro. Rendendosi conto di aver attirato l'attenzione da parte di chiunque stesse passando lì vicino, decise di entrare nello studio e chiudersi la porta alle spalle. «Adora è preoccupata a morte per te! Per non parlare di Pdogg e Slow Rabbit!»

«Come sarebbe a dire? Sono passati di qua per chiedermi di andare a pranzo con loro ed erano tranquillissimi!»

«Infatti hanno cominciato a preoccuparsi dopo che tu non sei voluta andare con loro e non ti sei fatta più vedere per il resto della giornata!» attaccò nuovamente il corvino, puntandomi un dito contro. «Hai mangiato, qualcosa?»

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now