Capitolo 36 - "France"

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«I passeggeri del 747 per Nizza sono pregati di dirigersi verso il gate 5» la voce dell’altoparlante fa distogliere il mio guardo dalla pista, mi hanno sempre affascinato gli aerei, così grandi e pesanti ma capaci di volare. Quanto vorrei volare anche io. 

«Piccola andiamo?» Mickey mi cinge la vita con un braccio, papà ci ha lasciato qui da un’oretta e, da allora, mi sono concentrata sugli aerei. 

«Si, certo» prendo la mia valigia con una mano e con l’altra quella di Michael, insieme ci avviciniamo ai controlli. 

«Buongiorno» saluto la guardia che ci fa passare, avrà vent’anni. 

«Buongiorno anche a lei signorina» risponde lui. 

«Si ok, ora leva i tuoi occhi dal suo corpo, la stai spogliando visivamente» dice Michael sposando la visuale del ragazzo da me. 

«Ehi scusa amico, scherzavo» dice lui, beffardo. 

«Si ok, ciao» prendo per mano il mio ragazzo e vado verso l’aereo. 

«Perchè mi hai trascinato via?! Quello ti stava guardando e tu sei mia!» urla. 

«Calmati, ora non mi guarda più. Siamo solo noi due, stiamo andando insieme in vacanza, rilassati» gli stringo la mano e gli lascio un bacino sulla guancia. Lui annuisce sorridendo mentre le hostess ci mostrano i nostri posti. 

«Sei pronto?» dico dopo essermi seduta accanto al finestrino. 

«Se ci sei tu sono pronto a tutto» mi dice, stringendomi forte la mano. 

«Ti amo Michael Clifford» sorride. 

«Ti amo anche io piccola.» ci baciamo. Delle anziane signore appena salite sul veicolo ci sorridono teneramente. 

«Quelle vecchiette ci fissano» mi sussurra il mio ragazzo nell’orecchio.

«Lo so, lasciale guardare, vuol dire che siamo belli» gli lascio un bacio sulla guancia e mi accoccolo a lui, per poi addormentarmi, sicura che al mio risveglio, sarò in un altro continente con il mio amore. 

———-

«Jas, piccola, stiamo atterrando» sento Michael che mi accarezza la guancia con un dito. «stai sorridendo, so che sei sveglia» dice poi ridendo. 

Apro gli occhi e lo vedo, ha i capelli più scompigliati e gli occhi un po’ arrossati. 

«Hai per caso dormito?» chiedo sistemandogli i capelli, che alla fine, sistemati non sono. 

«Si, eri così comoda piccola» ridacchio, lasciandogli un bacio mentre il grande velivolo atterra.

«Tranquilla, prendo io le valigie» dice alzandosi a prendere le nostre cose da sotto i sedili. Mi prende poi la mano e ci dirigiamo insieme verso l’uscita del veicolo. 

«Grazie per aver volato con noi» la hostess ci saluta sfoderando un gentile sorriso. 

«Grazie a lei» dico, Mickey annuisce. 

«Siete davvero dolci e carini, comunque. Non ho fatto altro che osservarvi insieme durante il viaggio» sorridiamo entrambi e scendiamo dalla scaletta di ferro, pronti per una meravigliosa vacanza. 

Dopo aver recuperato anche l’altra valigia, prendiamo un taxi che ci porta direttamente all’hotel che Michael ha scelto. 

«Salve, ho prenotato a nome Clifford» dice il mio ragazzo avvicinandosi alla reception.

«Si, perfetto. La vostra stanza matrimoniale sarà pronta tra qualche ora, nel frattempo potete lasciare i vostri bagagli là» dice la signorina indicandoci una porta. 

Dopo aver ringraziato, portiamo le valigie nel piccolo sgabuzzino. 

«Che facciamo adesso?» chiedo a Michael che sta prendendo il suo portafogli dalla valigia. 

«Andiamo al mare» risponde prendendomi per mano e trascinandomi fuori dalla porta girevole dell’hotel. 

«Ma come sei gentile eh!» lo canzono tirandogli una pacca sua spalla. 

«Ah, cavoli!» sussurra portandosi una mano sulla parte che ho colpito. Sembra che gli faccia davvero male. 

«Michael ti ho colpito pianissimo, come ho fatto a farti così male?» dico alzando leggermente le braccia in cerca di spiegazioni. 

«No, cioè..è che..» balbetta. 

«Michael, c’è qualcosa che non so?!» il mio tono si altera leggermente mentre porto i pugni sui fianchi. 

«Non posso mai fare una sorpresa con te!» sorride «Alzami la maglia, non riesco da solo». Prendo i lembi dell’indumento nero che porta e lo tiro verso l’alto in modo da toglierlo.

«Mio dio, Mickey» sussurro. 

«Ti piace?» annuisco, anche se non mi può vedere. Sono troppo impegnata ad osservare ciò che mi si è presentato davanti. L’inchiostro nero iniettato nella sua pelle forma perfettamente una M ed una G contornate da un cuore e dalla scritta « two bodies and one soul». Perchè è così che siamo io e lui, davvero, due corpi con una sola anima. 

«Ti amo così tanto» lo stringo forte stando attenta alla spalla tatuata.

«Ti amo anche io» mi sorride e mi lascia un bacio.

«Ne voglio uno anche io» affermo decisa.

«Che?» Mickey fa una faccia confusa.

«Voglio anche io un tatuaggio» spiego. 

«Ah, non avevo capito. Allora facciamo inversione e torniamo sui nostri passi, arrivando in taxi ho visto un negozio di tatuaggi.» sorride.

«Sei fantastico» urlo quasi, felice. 

«Sai già cosa tatuarti?» mi chiede prendendomi la mano.

«No» mento, in realtà, so benissimo quello che voglio. 

EHIII!

Ecco un altro capitolo, non ho avuto molto tempo di scriverlo, con la stanza nuova perciò scusate se dovete accontentarvi di questo scempio. BTW HO GIA' GRAN PARTE DEL PROSSIMO CAPITOLO PRONTA! Perciò don't worry che sarà uno dei migliori capitoli, spero.

Come solito spero che la mia storia vi piaccia, commentate, votate e tutte quelle cosine che vi dico ogni volta. 

Un bacione grande, 

Giulia <3

That guy with green hair//Michael CliffordWhere stories live. Discover now