Capitolo 5 - "Il collezionista"

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 Il film finalmente finisce e credo di aver passato l’ora più brutta di tutta la mia vita. Non rivedrò mai più un film horror in tutta la mia vita.

“Ti è piaciuto?” mi chiede Collin stiracchiandosi.

“Non, lo, rivedrò, mai, più. Sei cattivo, ora ho paura e devo anche andare in camera mia!” dico ridendo mentre mi avvio verso la mia stanza. Entro nella mia camera e appoggio le coperte sul letto. Mi giro verso la finestra e mi sembra di vedere un movimento. Mi avvicino lentamente ma non vedo nulla, sarà solo la mia immaginazione, meglio non preoccuparsi. Mi sdraio nel letto e mi metto sotto al lenzuolo con la testa affondata nel cuscino. Sento all’improvviso dei rumori molto strani, non so se farci caso o lasciar perdere, sarà solo la mia immaginazione da psicopatica a farmi sentire questi rumori o c’è davvero il collezionista di occhi che sta venendo a prendermi? Ho paura, sono completamente paralizzata sul letto e sento che i rumori si fanno sempre più vicini. Ora sono davvero sicura che la mia immaginazione non centri, qui c’è qualcuno.

Sento la mia porta scricchiolare e aprirsi leggermente, socchiudo gli occhi in modo da tenere la situazione sotto controllo senza farmi notare e vedo un uomo incappucciato dirigersi verso la mia scrivania, credo di poter avere un attacco di cuore entro tre secondi. Continuo a guardare l’uomo che apre i miei cassetti fino a quando vedo un’altra figura che entra di soppiatto nella mia stanza con qualcosa di simile a un bastone in mano. Ora mi preoccupo davvero, vogliono prima picchiarmi e poi rubarmi i miei averi? E se fossero già passati da Collin? Aspetta un secondo, quello con il bastone è Collin! Non ci credo è venuto a salvarmi, il mio eroe è qui davvero per me. Si accorge che sono sveglia e, posizionandosi a qualche metro dietro alle spalle del ladro, mi fa segno di muovermi un po’ in modo da farlo voltare. Muovo subito il lenzuolo che ho sopra di me e il ladro si gira, prendendo una forte bastonata sulla faccia dal mio ragazzo.

Accendo in fretta la luce e mi avvicino al mio ragazzo che ha ancora il bastone in mano mentre entrano dalla porta Nadine, Kim e un poliziotto.

“Principessa tranquilla, ora è tutto finito” mi dice il mio eroe abbracciandomi mentre io sono scoppiata in lacrime. L’agente si avvicina al malcapitato, gli toglie il passamontagna e lo ammanetta portandolo nella volante e sfrecciando verso la centrale dopo averci detto di stare tranquilli. Io sono ancora in lacrime, sto sfogando ora, tra le braccia di Collin, il terrore e l’ansia che ho provato pochi minuti fa. Non riesco a smettere di piangere, ho tutta la famiglia attorno a me e, nonostante le lacrime continuino a scendere, sono felice che qualcuno si stia davvero preoccupando per me.  È passata un’ora dall’avvenimento e io ancora non riesco a prendere sonno. Sono sdraiata con Collin sul letto di camera sua, anche lui è ancora sveglio, lo capisco dai baci piccoli e umidi che mi sta lasciando sulla tempia.

Ho ancor paura che possa succedere qualcosa, non voglio che qualcuno si faccia del male, voglio solo essere felice senza nessuna preoccupazione.

“Ehi, non riesci ancora a dormire?” mi chiede stringendomi forte a se

“No, ho ancora paura. Mi dispiace” dico abbassando lo sguardo.

“No, aspetta. Perché ti dispiace?” mi chiede alzando la testa per potermi guardare negli occhi.

“Ho creato un trambusto, se non era per me quel ladro non sarebbe entrato qui e io non vi avrei dato tutte queste preoccupazioni. Mi dispiace, è tutta colpa mia” dico iniziando a sentire le lacrime che rigavano le mie guance.

“Non è colpa tua, no. Tu sei la mia principessa, farei di tutto per te, anche tirare una bastonata a una persona. Sei il mio tutto e non ho mai provato niente di più forte per un’altra persona.” Dice alzando la testa. “Non saprai mai cosa vuol dire stare senza di me, ormai non hai più scampo, sono innamorato pazzo di te e non hai nessuna possibilità di lasciarmi andare. Sei la persona più bella e sincera che io abbia mai visto, non credo di poter stare senza di te, senza le tue risate, senza le tue urla, senza le tue labbra, senza la tua follia. Si, perché tu sei folle e lo sono anche io, di te. E sai una cosa? Io ti amo alla follia più folle che ci sia, folle come noi due.” Finisce baciandomi sulle labbra mentre io ho le lacrime agli occhi. Questa volta non sono di terrore o tristezza, questa volta sono le lacrime di una ragazza felice, che ama il suo fidanzato e che, finalmente, sa di poter contare su qualcuno che si fidi davvero di lei.

That guy with green hair//Michael CliffordOnde histórias criam vida. Descubra agora