Mi mossi sulla sedia nervosamente, rammentando quelle poche volte in cui ero andata a casa loro: non era mai successo nulla di buono. La prima volta avevo litigato pesantemente con Jungkook e la seconda ci eravamo ubriacati tutti! Non ero sicura di voler rischiare una terza!

«Non saprei, ho delle cose da fare.» mentii.

«Cosa?» chiese, alzando un sopracciglio. «Ti vedi forse con qualcuno?»

«Ma come ti salta in mente! Ti sembro forse il tipo di persona adatta ad avere relazioni?»

Jimin scoppiò in una risata fragorosa, battendo le mani più volte. Peccato che la mia non fosse una battuta.

«Non ci posso credere! Sei seriamente convinta della tua idea? Dovresti buttarti, Chaeyoung-ah! Sei giovane, trovati un ragazzo.» poi, pensandoci meglio, aggiunse: «O una ragazza, se preferisci!»

Roteai gli occhi.

«Non ho tempo per queste cavolate, Jimin-ah! Voglio concentrarmi sul lavoro, lo sai. Anzi, prima che tu entrassi, stavo proprio lavorando ad una nuova canzone!» gli lanciai un'occhiata torva, per fargli capire che, entrando così d'improvviso, mi aveva disturbata.

«Posso sentirla?» domandò alzandosi in piedi per raggiungermi davanti al PC.

«Non è ancora finita.» mugugnai, chiudendo la scheda su cui avevo iniziato a scrivere il testo.

«Oh, andiamo! Pensavo fossimo amici!» brontolò, incrociando le braccia sul petto.

«E questo che c'entra? Te la farò sentire una volta finita!»

«Perché non ora? Potrei darti una mano, sai?» schioccò le dita della mano con fare supponente.

«Yoongi ha detto che tra tutti, sei quello meno capace a scrivere canzoni!»

Spalancò gli occhi e mi guardò inorridito, come se lo avessi offeso nel peggiore dei modi!

«Si dà il caso che Lie l'abbia scritta io, autonomamente, senza l'aiuto di nessuno!»

«Davvero?» feci sorpresa. «Vorrà dire che prima sentirò come è venuta Lie e solo dopo deciderò se valga la pena farmi aiutare da te!»

Si finse offeso per un po', ma tornò il solito Jimin raggiante nel giro di qualche secondo.

«Allora ci vediamo sta sera!» non era una domanda la sua. Si voltò e raggiunse la porta. Aprendola, aggiunse: «Dobbiamo parlare, io e te.»

«Di cosa?» chiesi, girandomi sulla sedia per guardarlo in faccia.

«Non di cosa, ma di chi.» disse, misteriosamente.

**

Alle sei e mezza, preciso come un orologio svizzero, Jimin e Hobi si presentarono nel mio studio, comunicandomi solennemente che erano lì per portarmi a casa loro. Ovviamente protestai: volevo quantomeno cambiarmi i vestiti che avevo utilizzato tutto il giorno, ma non ci fu verso di farli ragionare. Temevano che potessi inventarmi una scusa per cui non li avrei potuti raggiungere. E, francamente, il piano originale era proprio quello.

«Gli altri sono ancora in giro!» annunciò Hobi, entrando nel dormitorio. «Gli unici a casa, a parte noi, sono Namjoon e Yoongi!»

«Namjoon-hyung! Yoongi-hyung!» gridò Jimin, chiudendosi la porta alle spalle. «Siamo a casa con Chaeyoung-ah!»

Dal corridoio che conduceva alle camere si udirono dei movimenti e subito dopo i due rapper sbucarono in salotto.

«Chaeyoung-ssi! Come mai sei qui?» chiese Yoongi, rivolgendomi un sorriso stanco. Come gli altri, aveva passato tutto il pomeriggio a provare delle coreografie, per cui dovevano essere stremati. La qual cosa mi convinse che avrei dovuto scappare dalle grinfie di Jimin e Hobi per lasciare a tutti il tempo di riposarsi come si deve.

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now