Qualcuno mi toccò lievemente la spalla destra, costringendomi ad alzare il volto. Notai in lontananza i ragazzi raggruppati, pronti per salire sul palco. Davanti a me, però, non c'era nessuno. Corrugai le sopracciglia, domandandomi se, forse, non mi fossi appena immaginata il tocco sulla mia spalla.

Poi, però, udii dei movimenti appena dietro di me e qualcuno si schiarì la voce. Mi voltai e incontrai due volti, ahimè, familiari. Seojun e l'uomo che diceva essere il fondatore di una certa agenzia... qual era il nome, a proposito?

Li osservai confusa, sentendo l'agitazione farsi spazio nella mia mente. Cosa volevano da me, quei due? Entrambi mi sorrisero.

«Finalmente, ci rivediamo, signorina Sin!» disse cordialmente l'uomo, accennando ad un inchino. Perché si era inchinato a me? Ero più giovane. Guidata dai miei riflessi, lo imitai, sentendomi in dovere di mostrare rispetto nei confronti di una persona più grande di me. Era così che funzionava lì e, ormai, mi ero abituata a seguire le regole coreane.

«Salve.» mormorai, alternando uno sguardo indagatore su entrambi i loro volti.

«Il signor Hong Seung-sung ci terrebbe a parlare con te, Chaeyoung!» spiegò Seojun, visibilmente nervoso. Io lo guardai in cagnesco. Era così che aveva intenzione di comportarsi? Mettendomi con le spalle al muro? Chiaramente, non potevo rifiutare la loro richiesta, sarebbe stato scortese e irrispettoso nei confronti di Hong Seung-sung. Allo stesso tempo, alle mie spalle c'erano tutti i miei colleghi che, con ogni probabilità, avevano gli occhi fissi su di noi, chiedendosi come mai io stessi avendo a che fare con queste due persone. Se Hong Seung-sung era chi effettivamente diceva di essere, e quindi il fondatore di un'etichetta discografica coreana, parlare con lui significava anche infrangere una delle regole che Bang Pd mi aveva imposto: non avere interazioni con dipendenti di altre agenzie! Cosa dovevo fare?

«Ehm...» mugugnai, esitante. «A che proposito?»

«Lo sai bene.» rispose l'uomo, sorridendomi come se volesse trasmettermi tranquillità.

Guardai Seojun, allarmata. Sapeva che non potevo. Perché ci teneva così tanto a mettermi in una situazione scomoda?

«Seojun...» iniziai, pronta a supplicarlo di non farmi questo, ma Hong Seung-sung mi interruppe.

«Non ci metteremo molto. Ho una proposta che non potrai rifiutare!»

Tentennai, voltando il capo in direzione dei ragazzi. Nessuno di loro sembrava essersi accorto della mia conversazione. Sospirai, pensando che se ci fossimo appartati in fretta non si sarebbero accorti di nulla. Avrei ascoltato ciò che aveva da dire, declinato gentilmente l'offerta, chiarendo che non avevo nessuna intenzione di lasciare la BigHit e me ne sarei andata, senza creare alcuna complicazione.

Nello stesso momento in cui cominciai a girarmi nuovamente verso Seojun e Hong Seung-sung, il gli occhi di Namjoon incontrarono inaspettatamente i miei e subito le sue sopracciglia si corrugarono. Non sembrava sorpreso di vedermi in compagnia dei due uomini dietro di me, quanto più deluso. Il nostro contatto visivo durò poco, dato che subito dopo fu costretto a salire sul palco insieme al resto della band, lasciandomi perplessa. Perché mi aveva guardata così? Perché non si era stupito?

«Andiamo?» mi richiamò Hong Seung-sung e io, silenziosamente, seguii lui e Seojun tra i corridoi dell'edificio.

**

«Yaah! Jimin-ah!» gridai esasperata, sbattendo la testa sul tavolo. «Quante volte ti ho detto che devi mettere l'articolo!!»

«Ma...»

«Niente ma! La frase è: I can't wait to enjoy the show with you!»

«Ok, ok!» disse Jimin, mangiucchiando una matita. «I can't wait enjoy the show with...»

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon