«No, cosa ci fai tu qui?» gli puntai un dito contro, corrugando le sopracciglia con fare sospettoso. «Questa è casa mia!»

Jungkook lasciò andare la presa sul coltello che stava utilizzando e, dopo essersi pulito le mani con uno straccio, si avvicinò velocemente a me.

«Ti sembra il caso di stare in piedi? Guarda come sei messa!» bofonchiò, prendendomi per le spalle e trascinandomi fuori dalla mia cucina. Era il colmo! «Torna subito a letto!»

«Toglimi le mani di dosso!» gracchiai, prima di essere colpita da una raffica di tosse e starnuti.

Senza ascoltare le mie lamentele, continuò a spingermi verso la mia stanza, spingendomi delicatamente verso il mio letto.

«Stai buona e non ti muovere, d'accordo? È quasi pronto!» disse, prima di uscire dalla mia stanza come se quella fosse casa sua.

«Questo è uno scherzo!» parlottai tra me e me, rassegnandomi a sdraiarmi sul materasso e a tirare su le coperte fino sotto al naso.

Un orribile scherzo!

Venti minuti più tardi, Jungkook entrò nella mia stanza con un vassoio sopra a cui aveva riposto una ciotola fumante. Lo osservai con diffidenza. Cosa credeva di star facendo?

«Ecco qua!» annunciò raggiante, poggiando il vassoio sul comodino di fianco a me. «Zuppa di germogli di soia e riso, made from me!»

Sbuffai.

«Al massimo, made by me!» lo corressi, osservando attentamente la ciotola fumante. «Stai cercando di avvelenarmi, per caso?»

Il suo sguardo si incupì e la fronte si aggrottò.

«No, perché dovrei?» chiese con innocenza. Scrollai le spalle.

«Non so, dimmelo tu.»

Sospirando, afferrò il cucchiaio e, dopo averlo immerso nella zuppa bollente, lo portò alle labbra, assaggiandola.

«Vedi?» disse, dopo averla mandata giù. «Sono ancora vivo.»

«Alcuni veleni ci mettono più tempo per fare effetto.» risposi secca, mentre l'odore della zuppa raggiunse le mie narici. Immediatamente, ebbi l'aquilina in bocca: a giudicare dal profumo, doveva essere squisita.

«Be', vorrà dire che moriremo insieme della stessa morte! Sarebbe così romantico!» mi sorrise schivo, ammiccando con gli occhi. «Potremmo essere i "Romeo e Giulietta" moderni!»

«Peccato che Romeo e Giulietta fossero innamorati.» rimarcai, tirandomi finalmente su a sedere, decisa a dare una possibilità a quella zuppa.

«Non devi mica puntualizzare sempre tutto!» si lamentò, allungandomi il vassoio, stando attento a non far rovesciare nulla. Afferrai il cucchiaio che lui stesso aveva utilizzato e glielo allungai.

«Posso averne uno nuovo?» domandai, sbattendo ripetutamente le ciglia. «Possibilmente, uno su cui non ci sia la tua saliva! Non vorrei si mischiasse alla mia!»

«Se non ricordo male, è già successo una volta e non mi pare ci fosse un cucchiaio in mezzo.»

Le mie guance andarono improvvisamente a fuoco e, mentalmente, ringraziai il rossore dovuto all'influenza per camuffarne il vero motivo.

Lo guardai, con il braccio ancora allungato verso di lui, in attesa che si decidesse a portarmene uno nuovo.

«Mangia.» fu tutto ciò che disse, indicando il vassoio con un leggero cenno del mento. Sospirai profondamente, preferendo abbandonare ogni mia pretesa. In fondo, era solo un cucchiaio.

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now