63.

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Jungkook's pov

Sono davanti l'edificio ormai da quasi mezz'ora. Ho deciso di saltare l'ultima ora di lezione così da poter raggiungere l'università e aspettare che quell'idiota esca. Se solo Taehyung sapesse che sono qui si incazzerebbe e non poco. Mi appoggio alla parete ruvida e prendo il cellulare dalla tasca che qualche minuto fa aveva inziato a suonare, ma che io avevo ignorato.
Apro la chat con Taehyung ritrovandomi due suoi messaggi dove mi chiede dove io sia finito e perché avevo deciso di saltare l'ultima ora. Cerco velocemente una scusa e dopo aver risposto rimetto il cellulare in tasca.

I primi studenti stanno già uscendo e io mi stacco dal muro avanzando lentamente e guardando ogni ragazzo che mi passa davanti e cercando quella testa dai capelli neri. Mi basta semplicemente cercare un fighetto del cazzo fra tutti quei ragazzi.

Ed eccolo che lo vedo, insieme ai suoi colleghi che parla tranquillamente. Mi avvicino minacciosamente a lui e quando vedo che alza lo sguardo verso di me si ferma sul posto gli occhi sgranati e il terrore che gli si legge in faccia.

«Jungkook» mormora una volta che sono abbastanza vicino a lui. Senza dire una parola e senza neanche degnarlo di un saluto, lo spingo con forza contro la parete, un braccio appena sotto il suo collo e una mano stretta al suo cappotto beige.

«Hai detto a qualcuno di noi?» sputo, stringendo la presa «L'hai detto qualcuno o no?» ripeto, senza dargli il tempo di risponde.

«N-no»

«Ehi lascialo» uno dei ragazzi che era con lui si avvicina a me poggiando la mano sulla mia spalle per allontanarmi da Jinyoung, ma io lascio la presa su di lui e spingo via quel tipo con cosi tanta forza da farlo finire addoso ad un'altro.

«Stanne fuori tu e non rompere il cazzo» ringhio guardando male quel ragazzo, che indietreggia, poi riporto la mia attenzione su Jinyoung.
«Spero per te terrai la bocca chiusa, perché sappi che se dovessi parlare ti taglio quella lingua del cazzo»

«Jungkook che cavolo» porta una mano sul mio polso cercando di farmi allentare la presa, cosa che però non faccio «Ho già detto a Taehyung che non dirò nulla di ciò che ho visto, quindi non hai motivo di fare cosi»

«A no? Non devo?» sputo «Non mi fido di te Jinyoung»

«La cosa è reciproca» continua a tenere stretto il mio polso, anche se ha già rinuncio a liberarsi dalla mia stretta «Voglio solo dirti una cosa Jungkook»

«Non voglio sentire un cazzo da te»

«E invece ascolti, perché lo sto facendo per voi» deglutisce. Posso capire dal suo sguardo quanto abbia paura di parlare «Vedi di non perdere altro tempo a dire a tutti di voi»
Allento la presa sulla sua giacca e abbasso lentamente il braccio «Lui è stanco di questa situazione e se non fai qualcosa ti lascerà»

«Non dirmi quello che devo fare» sputo.

«Se non vuoi perderlo dovresti ascoltarmi» mormora, diventando serio di colpo. Adesso sembra essere meno impaurito di prima e molto più sicuro di se. «Lui ci tiene a te, ma così lo ferisci e basta. Non te ne rendi conto?»

Lascio andare completamente la presa su di lui, portando le braccia lungo i fianchi e stringendo i pugni. Vorrei così tanto picchiarlo in questo momento, ma so anche che quello che dice non è del tutto sbagliato.
«Fatti i cazzi tuoi Jinyoung» lo spingo via, gli do le spalle e senza salutarlo mi allontano da lui e i suoi amici, che per tutto il tempo sono rimasti ad osservare la scena in silenzio, senza muovere un muscolo sotto le richieste di Jinyoung.

Don't hate me. Love me. ~ KOOKVWhere stories live. Discover now