37. La nuova fiamma

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"Giusto, per sta sera." Ripetei, cercando di camuffare il mio tono amareggiato, ma Sean sembrò accorgersi lo stesso del mio cambiamento di umore. Si fermò a guardarmi negli occhi, ma io cercai di sfuggire a quelle sfere verdi che mi davano alla testa.

"So a cosa stai pensando." Tubò, esalando un sospiro. "Non penso che ci serva un etichetta."

Toccata dalla sua frase, staccai la mia mano dalla sua. Potrei sembrare ridicola ma ci ero rimasta parecchio male, forse era vero che non occorreva un'etichetta, o altro, ma probabilmente se avessi avuto la certezza che noi, fossimo davvero qualcosa, sarei sicuramente stata in pace non me stessa.

"Okay, se la metti così, sarà meglio che io abbia un'etichetta con Jackson." Inarcai un sopracciglio, arricciando le labbra con circospezione. Non facevo sul serio e anche Sean lo sapeva, ma vidi comunque un abbaglio attraversargli gli occhi.

" 'Fanculo Cindy, so che non te ne importa niente di quel biondino, ma non dirlo nemmeno per scherzo."

"È gelosia quella che sento?" Lo presi in giro, sentendomi leggermente sollevata dalla sua risposta, era così serio che quasi non ebbi dubbi sul fatto che ci tenesse a me, dopotutto.

"Oh si, assolutamente sì. Sai kicker, io lo ammetto di essere geloso, sei tu quella troppo orgogliosa che non ammette mai niente."

Ecco, Emily si era di nuovo impossessata del corpo di Sean, o meglio, del corpo della mia nuova fiamma. Aiuto.

Sbuffai quando vidi il suo sorrisetto vittorioso apparirgli sul viso. "Sei stressante, ma tra pochi minuti starai dando di matto. Quindi evito di insultarti."

"Ci sei già tu che mi fai dare di matto." E si, lo stava dicendo in senso figurato, a giudicare dalla scintilla nei suoi occhi.

Mi sentii arrossire di nuovo e per non dargli anche questa soddisfazione, roteai gli occhi al cielo e gli diedi una spinta giocosa.

"Flirti da far schifo." Ammiccai, sollevando le spalle con nonchalance. Ormai eravamo arrivati davanti a casa, mamma era già entrata e io indugiai sull'aprire o meno il portone d'entrata. Avrei preferito mille volte rimanere chiusa qui fuori e morire di freddo che affrontare una cena in cui il tema principale era il mio ragazzo.

Allungai la mano verso la maniglia ma Sean me la bloccò. Con uno scatto fece aderire il mio petto al suo e mi sentii subito sovrastata dal suo profumo e dalla sua altezza. Lo sguardo, ahimè, mi cadde sulle sue labbra piene, e lui, notandolo, alzò leggermente un angolo della bocca in uno di quei sogghigni beffardi che mi facevano saltare i nervi.

Smisi di respirare quando il suo viso cominciò gradualmente ad avvicinarsi al mio. Sentii il suo respiro caldo sul collo e le sue labbra mi sfiorarono delicatamente l'orecchio, provocandomi una marea di scosse in tutto il corpo; dopodiché, arrivò a far sfiorare le nostre bocche, senza però baciarmi, ci toccavamo appena, come se farlo fosse proibito, ma io sapevo benissimo cosa stava facendo, stava giocando, eravamo come due avversari e lui, mio malgrado, conosceva le regole meglio di me: stava sicuramente vincendo.

Rimasta del tutto incantata dalle sensazioni paradisiache che mi stava facendo provare il mio 'temporaneo ragazzo,' come una sciocca, mi protesi in avanti con il viso, per porre fine a quella tortura, ma Sean si spostò in tempo, consapevole che prima o poi sarei ceduta e finì una seconda volta a istigarmi con le sue labbra sul mio orecchio.

"Cosa dicevi riguardo al flirtare?" Si prese beffa di me, parlando con voce roca e tremendamente sensuale, lasciando che una scia di scosse mi attraversasse le vene.

Aprii bocca per risponderli a tono, così da non mettermi ulteriormente in ridicolo, ma la porta che si aprì di scatto e qualcuno che si schiarì la voce ci fece trasalire.

Mio padre era sulla soglia della porta, con uno sguardo indefinibile. Spalancai la bocca, incerta sul da farsi. Quando diamine era ritornato dal lavoro?

Sean si raddrizzò e si tolse quel sorriso dalla faccia per cambiarlo con un'espressione da ragazzo serio e maturo quale non era.
Mio padre lo squadrò da capo a piedi, con una lentezza straziante, almeno per me, che non reggevo la tensione, Sean invece sembrava piuttosto tranquillo.

"Quindi tu saresti il ragazzo che si porta a letto la mia bambina."

Eh si, proprio così...un momento, CHE COSA?

Boccheggiai, sentendo di star per svenire, forse sarebbe stato meglio così, almeno non avrei dovuto subirmi altre scene di questo genere.
Non volevo crederci. Sotterratemi, vi prego.

Scommettevo che se solo stessi bevendo dell'acqua, ora l'avrei già sputata addosso a mio padre.

Non mi girai nemmeno verso Sean, non ne avevo il coraggio. Sarei esplosa in un crollo emotivo nel giro di due secondi, me lo sentivo.

"No, signore. Non ancora." Sorrise lui; trasudava sicurezza, facendomi sentire davvero una nullità. Se fossi nei suoi panni probabilmente me la starei dando a gambe levate, ma a quanto pare a lui la cosa non toccava più di tanto, anzi, sembrava quasi divertito dall'affermazione di mio padre.
Certo che con questa sua ultima frase ha davvero peggiorato le cose.

Il mio secondo imbarazzante genitore si schiarì la gola nuovamente. "Bene, allora potete entrare." Si scansò dalla porta e Sean entrò senza farselo ripetere due volte, mentre io strisciai i piedi sul pavimento come si fossi uno zombie.

Mentre stavamo entrando, Abby stava scendendo le scale e Sean la guardò aggrottando la fronte, poi si rivolse a me, con sguardo confuso.

"Questa dovrebbe essere la tua gemella identica?" Chiese, notevolmente confuso.

Mi grattai la nuca. Ricordo bene quando gli avevo detto che forse mi aveva scambiata con la mia gemella, eravamo in classe e a quei tempi ancora provavo una certa ripulsione verso di lui, che a quanto pare ora era andata a farsi fottere. "Ehm...si, è lei." Mormorai.

Sean guardò me, poi Abby e poi di nuovo me.

"Due fottute gocce d'acqua." Disse, sarcasticamente. Mi scappò una risata ma venni interrotta dalla voce squillante di mia madre.

"Avanti, accomodatevi pure, tra poco si mangia, stiamo solo aspettando Barrie che tornerà a momenti."

A sentire quel nome il cuore cominciò a mettere forte nel petto; mi ero completamente scordata di mio fratello. Cosa avrebbero combinato lui e Sean se si fossero dovuto sopportare per tutta la durata di una cena? Non volevo crederci, era giunta la mia fine.

Notai che Sean mi guardava, probabilmente aveva capito cosa mi tormentava.
"Non preoccuparti Cindy, faremo i bravi, te lo prometto." Il suo sguardo mi rassicurò un minimo, ma sapevo che sarebbe stata una lunga, lunghissima serata.

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Nuovo capitolo!!! Come al solito spero vi sia piaciuto, prometto che prestissimo uscirà anche il prossimo, dove assisteremo alla fantastica CENA.😂

-cosa ne pensate della mamma di Cindy?

-e di suoi papà, invece? Qualche altra ragazza con un padre iperprotettivo?😂 ...beh io🙋🏻‍♀️

-e pensate che Barrie e Sean facciano i bravi o no?

-in quante vorrebbero la nuova fiamma di Cindy? Ioooo🙋🏻‍♀️

Alla prossima puntata,

Una bacio 💋

Footlover - amore in campo di giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora