13. Mi viene voglia di baciarti

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"Ho proprio fatto bene a portarti fuori a mangiare. Tra poco divori anche il tavolo."

Bloccai la forchetta a mezz'ara.

"Ti crea problemi il fatto che mi nutro e non sono come le altre ragazze che seguono le diete delle modelle di Victoria's Secret?"

Sean addentò il suo hamburger e poi lo riappoggiò sul piatto.

"No kicker, adoro le ragazze con un sano appetito. E poi, troverei sicuramente il modo di farti smaltire tutto quello che stai mangiando."
La sua malizia non poteva mancare, come d'altronde i miei occhi che si sollevano al cielo.

"Non la sopporto quella cosa, sai?"

"Quella cosa, cosa?" Chiesi, bevendo un goccio di coca-cola.

"Quando sollevi gli occhi al cielo. Mi fa incazzare un sacco." Spiegò indicandomi il viso con il dito indice.

Io grugnii e rilasciai uno sbuffo di disapprovazione.

"Lo faccio sempre. Dovrai abituartici."  Scrollai le spalle, fissandolo da sotto le ciglia

"E non mi fissare in quel modo." Sollevò le braccia in aria, per poi guardarmi con rimprovero.

Arricciai il naso. "Possibile che non ti piaccia nulla di quello che faccio? Come cavolo ti starei fissando, sentiamo?!" Compii il suo stesso movimento con le braccia, solo che poi lasciai ricadere i palmi sul tavolo di legno.

"Tu mi guardi come se..." si bloccò, non trovando le parole. "Tu mi provochi."

Assottigliai gli occhi e piegai la testa di lato.

"E tu stai male, ragazzo."

"Kicker non cominciare ad insultarmi, perché finirebbe con me vincitore, con te sotto, su un letto." Il suo sguardo vacillò tra malizioso e serio e io sentii immediatamente l'imbarazzo prendere possesso di me.

Ma come faceva a non sentirsi a disagio nel dire queste cose?

Decisi di non continuare il discorso che avrebbe preso sicuramente pieghe strane e che non mi avrebbero per niente messa a mio agio.

Quando stavo per fargli una domanda, una voce alle mie spalle mi interruppe.

"Scusami se ti disturbo, ma volevo solo sapere se potrei averla."

Guardai allibita il ragazzo che mi fronteggiava, mentre indicava la fetta di torta che stava nel piattino a fianco al mio hamburger.

Come gli veniva in mente a questo tipo di venirmi a chiedere una cosa del genere? era addirittura più imbarazzante delle pessime battutine a sfondo sessuale di Sean.

Il ragazzo mi sorrise gentilmente.
Ancora mi chiedo con quale coraggio sia venuto a chiedere la mia torta.

"È la mia torta preferita e la tua era l'ultima fetta, perciò volevo solo sapere se ti andasse di darmela. Magari in cambio ti do il mio numero." Spiegò velocemente, facendomi corrugare la fronte in una smorfia.

Era serio o voleva essere preso a pugni?

Fissai lui, fissai la mia torta e poi mi riconcentrai su di lui, con espressione sbigottita.

"Ho solo questa. E la mangio io." Affermai, autoritaria. Non stava né in cielo né in terra che avrei dato la mia torta a qualcuno.

Potrei essere apparsa egoista e scontrosa, ma avevo fame, visto l'impegnativa partita che avevo affrontato.

"Era un no. Ora vattene." Questa volta a parlare era Sean, che fissava il ragazzo con occhi severi e rabbiosi.

Footlover - amore in campo di giocoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin