XXXII

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Jungkook guardò l'insegna dell'Arabian mordendosi il labbro, il neon giallo risaltava nella notte rendendolo visibile già da molto lontano, Mark lo affiancò per spingerlo, spalla contro la spalla, con fare incoraggiante.

-Allora non è ancora l'orario di apertura, ma si può entrare sul retro, per le consegne sono sempre aperti.- gli spiegò indicandogli il vicolo che portava al retro del locale  con un gesto della mano, il giovane negromante squadrò la stradina poco illuminata al fianco sinistro del locale per poi annuire, quindi il poliziotto continuò -Allora cerca prima il proprietario, Taehyung e chiedigli se puoi fare qualche domanda, anche in sua presenza, ai suoi ballerini e poi torni fuori, ok? Io ti aspetto qui, per qualsiasi problema chiamami ok?- si raccomandò guardandolo intensamente, Jungkook ricambiò lo sguardo per poi fare un cenno secco, quindi si congedò e si avviò verso l'entrata sul retro.

Come aveva predetto la porta tagliafuoco era spalancata e delle casse di alcolici erano posate appena lì fuori, Jungkook ne afferrò prontamente una senza sforzo e si addentrò nel locale.

L'ambiente era scuro con le tende pesanti e vari pouf e cuscini sparsi per terra, il pavimento era totalmente ricoperto da morbidi tappeti iraniani, che attutivano il rumore dei suoi passi, il giovane negromante si addentrò nel locale, la luce era soffusa e calda, i lampadari erano in metallo leggero, simile al bronzo, con trafori che riprendevano dei disegni dal tipico stile orientale.

Jungkook si guardò intorno e, tra le varie tende che dividevano il locale in modo da creare delle stanze senza pareti, intravvide il bancone, seminascosto alla vista dalle stoffe pendenti dal soffitto, avendolo individuato vi si diresse a passo sicuro, immaginando che il proprietario potesse essere nei paraggi. Appoggiò la cassa sul bancone, cercando di fare un po' di rumore, sperando di attirare l'attenzione di qualcuno, ma, nonostante il tintinnio delle bottiglie di vetro dentro la scatola, nessuno si fece vedere. Il giovane negromante, con spirito di iniziativa, si sporse sul bancone, in modo da intravvedere cosa ci fosse dietro, in cerca di indizi, il petto era completamente poggiato alla superficie di legno.

-Che bella visione.- una voce profonda e piena invase il locale silenzioso, Jungkook si alzò di scatto, arrossendo leggermente per essere stato colto di sorpresa, iniziò a guardarsi intorno per vedere chi avesse parlato, ma non scorse nessuno, stranamente gli parve di riconoscere quella voce.

-Quindi il coniglietto fa le consegne nel tempo libero?- chiese la voce, ora proveniente dal lato opposto da dove Jungkook l'aveva udita precedentemente, si girò verso quella direzione, aguzzando la vista, ma un rumore di tende di perline smosse dietro di sé lo fece voltare ancora, si sentì come se fosse braccato da un predatore invisibile.

-No, non faccio le consegne, sono qui perché devo chiedere alcune cose al vostro Alfa.- rispose piccato, odiava essere chiamato coniglietto, sopratutto da uno sconosciuto, anche se quella voce se la ricordava, il tono profondo e avvolgente, spalancò gli occhi e si morse il labbro non appena il cervello fece il collegamento tra i suoi ricordi.

-Le tigri non hanno un Alfa.- replicò la voce, annoiata, come se avesse dato quella risposta un milione di volte, Jungkook invece non ebbe più dubbi sul possessore di quella voce.

-D'accordo, allora al proprietario del locale.- si fermò un attimo cercando nel buio una sagoma o un movimento che gli indicasse dove fosse il suo interlocutore -Taehyung...non so se ti ricordi o se sei tu, sai io ero alla festa di Seokjin, mi hai salvato dai due vampiri.- continuò titubante, anche se era sicuro di averlo riconosciuto, c'era comunque la possibilità che stesse parlando con un'altra persona.

-Non mi scordo mai un odore, ovvio che mi ricordo, coniglietto, sei venuto a ringraziarmi? Sappi che apprezzo particolarmente il sesso come tipo di ringraziamento.- domandò e finalmente emerse dalle tende, Jungkook lo vide con la coda dell'occhio e si girò a fronteggiarlo istantaneamente, ma quando lo vide si accorse che avrebbe preferito che Taehyung fosse rimasto nell'ombra del locale. Indossava dei pantaloni alla foggia orientale, stretti in vita e sulle caviglie, ma morbidi lungo le gambe, il tessuto era nero, leggero e semitrasparente, la tigre era completamente a torso nudo, i capelli leggermente mossi e la fronte coperta da una fascia nera, dai lobi pendevano degli orecchini lunghi e sottili, se non l'avesse riconosciuto dalla voce, l'avrebbe fatto dagli occhi, profondi e intensi, che spiccavano anche se la notte in cui Jungkook l'aveva incontrato aveva il volto coperto da una maschera. Il giovane negromante deglutì, cercando di ricomporsi dalla visione della tigre, ora che il volto era scoperto Jungkook si accorse di quanto il viso di Taehyung fosse perfetto, dai lineamenti eleganti e la mascella decisa.

-Sono venuto perché dovevo farti alcune domande su delle persone che sono state qui.- cambiò discorso, mantenendo la voce ferma, infilando le mani nei jeans, Taehyung sorrise furbescamente.

-Come siamo talentuosi, fai il negromante, le consegne e ora anche il poliziotto, deve essere molto difficile annoiarsi, per te. Comunque sappi che non si possono chiedere informazioni in cambio di niente, non te l'hanno insegnato?- lo stuzzicò maliziosamente, avvicinandosi al giovane negromante, sinuosamente, guardandolo fisso negli occhi.

-Queste persone sono scomparse, non è un gioco, Taehyung, pensiamo siano connesse ad altri omicidi.- Jungkook cercò di riportare la conversazione alla serietà, senza doppi sensi, ma quando l'espressione della tigre divenne glaciale quasi se ne pentì.

-Pensate? Tu e chi? Il tuo maestro?- domandò acido, sedendosi su uno sgabello fulminandolo con un'occhiata omicida, Jungkook non capì il perché del cambio di tono, quindi lo ignorò.

-No, me lo ha chiesto il detective Tuan, non voleva venire con gli agenti e far insospettire la gente, quindi mi ha chiesto di farlo al posto suo. Vorremmo sapere se qualcuno di voi conoscesse le vittime e se erano state viste con qualcuno, dato che prima di morire erano venute qui.- persistette il giovane negromante, testardo, Taehyung alzò le sopracciglia e aprì leggermente le labbra sorpreso.

-Mi stai accusando in casa mia? Sei stupido?- domandò la tigre, incredula a tal punto che non riuscì ad arrabbiarsi, trovò l'intraprendenza del giovane negromante stranamente divertente, oltre che totalmente folle.

-Non ti sto accusando di niente, sto cercando informazioni, queste persone sono morte a casa loro, volevamo sapere se non avessero detto qualcosa su chi dovessero incontrare dopo o se si sentissero in pericolo.- insistette il giovane negromante, Taehyung si alzò e gli arrivò ad un soffio dal viso, Jungkook preso alla sprovvista indietreggiò finendo contro il bancone, la tigre ne approfittò e poggiò le mani sulla superficie di legno, in modo da bloccare Jungkook tra le sue braccia tese.

Di nuovo avvicinò il suo viso a quello del giovane negromante, stavolta sfiorandogli il naso col proprio.

-Tu vuoi troppe senza dare nulla in cambio, non si fa così, sai?- lo rimbeccò Taehyung, la bocca piegata in un sorriso sensuale, il giovane negromante si immobilizzò, deglutì cercando di mantenere le mani nelle tasche.

-Cosa vorresti in cambio?- domandò in un soffio di voce, sapendo ancora prima di formulare la frase cosa volesse realmente la tigre.

Taehyung non disse nulla, si limitò a inspirare a pieni polmoni l'odore dolce e leggero di Jungkook, sfiorandogli la guancia con la propria, per poi attaccare il corpo a quello del giovane negromante, che, nel frattempo, aveva il cuore che gli batteva all'impazzata, il respiro accelerato e la più completa confusione in testa. Era così spiazzato che quasi non si accorse che Taehyung aveva smesso di accarezzargli la guancia con la sua e lo stava fissando negli occhi, sentendosi osservato alzò lo sguardo e incontrò quello dell'altro, Jungkook si immobilizzò, mentre la tigre fece un ampio sorriso squadrato per poi avvicinarsi ancora di più. Le labbra di Taehyung si posarono su quelle del giovane negromante e si mossero subito, col corpo lo pressò contro il bancone, facendo scontrare i loro bacini. Dapprima Jungkook rimase leggermente sorpreso, immobile, poi rispose al bacio, in modo aggressivo, morse il labbro inferiore di Taehyung con forza, la tigre mugolò, per poi iniziare a emettere delle fusa soffuse. Jungkook poi passò una mano al bordo dei pantaloni dell'altro, l'afferrò e spinse il corpo della tigre al suo fianco, costringendolo a sedersi sullo sgabello su cui era seduto poco prima, contemporaneamente, con l'altra mano afferrò  i capelli della sua nuca e li tirò all'indietro, Taehyung accompagnò il movimento repentino della mano del giovane negromante, interrompendo il bacio.

-Molto bene, ora io ti lascio le foto sul bancone, fai le domande e dimmi cosa vieni a sapere, il mio numero è sul retro. Vedi non metterci troppo, Taehyung, perché a me non piace giocare. La prossima volta ti ritroverai i federali alla porta.- lo minacciò velatamente, mollò la presa con veemenza, lanciando poi le foto sulla superficie lucida di legno, poi si voltò e, senza degnare la tigre di uno sguardo si diresse verso l'uscita.

-Mi piace violento!- scherzò Taehyung, sorridendo divertito, gli occhi puntati sulla schiena di Jungkook, la reazione spavalda del giovane negromante lo aveva affascinato.

-Il mio numero sai dov'è.- gli urlò in risposta, mentre aveva ancora il cuore che batteva forte, il corpo in fiamme.

Coiled SoulsWhere stories live. Discover now