VI

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Jimin si congelò, interdetto, fu come se il suo cervello non volesse registrare realmente la frase che gli aveva sfiorato le orecchie.

Non poteva credere a quello che stava succedendo.

Ma Suga li ha gli occhi? No un momento, ma Suga lo ha il cazzo?! pensò urlando nella sua testa, con l'unico risultato di non riuscire a trovare una risposta.

Il negromante posò le mani sulle spalle del ballerino e lo spostò rudemente, per poi alzarsi

-Forza abbiamo delle capre da prendere.- fece per voltarsi, ma poi tornò con lo sguardo su Jimin, serio e penetrante, il licantropo si mise sull'attenti pronto ad un qualsiasi complimento -Comunque io 'sta merda mi rifiuto di pagarla, sia chiaro.- indicò il bicchiere di bourbon con un gesto e poi si incamminò all'uscita -Su, su le capre aspettano!.- urlò da sopra la sua spalla, risvegliando Jimin definitivamente

-Aspetta un secondo, capre?!.- strillò di rimando, ma ormai il negromante aveva oltrepassato le tende, il licantropo alzò gli occhi al cielo, corse dietro le quinte e si mise una felpa oversize, per poi uscire dal retro, seguì la traccia dell'odore ipnotico di Suga.

Lo trovò subito, era così intenso e particolare che spiccava tra tutti quelli che aveva sentito in tutta la sua vita, anche la prima volta che l'aveva sentito ne era rimasto affascinato, sembrava così familiare, eppure così freddo, come l'odore degli aghi di pino dalla finestra di una baita, con il profumo del legno che bruciava nel fuoco del camino, sotto una bufera di neve.

Mentre pensava a ciò si ritrovò davanti il negromante intento a aprire il cassone di un pick-up rosso fiammante, al suo interno una grande gabbia con tre carpette che appena percepirono Jimin iniziarono a agitarsi e calciare

-Ma cos...-

-Sono io Suga, è normale che facciano così, sentono il mio odore.- spiegò il licantropo dispiaciuto, era una cosa per cui soffriva particolarmente, amava gli animali, ma la sua natura spesso gli impediva di avvicinarcisi

-Quindi suppongo dovrò trascinarle dentro.- sbuffò Suga scocciato, sporgendosi in avanti per aprire il catenaccio, ma la presa salda di Jimin lo bloccò, la mano sul petto del negromante

-Faccio io.- disse sbrigativo, trascinando l'intera gabbia con una mano e iniziando a trasportarla come se fosse stata una cassa di birre, Suga lo guardò a bocca aperta, per poi scuotere la testa; era un licantropo, per lui quelle cose dovevano pesare nulla.

Veloce chiuse il cassone e prelevò il borsone dove teneva ogni cosa, mentre controllava il contenuto lo sguardo gli cadde sul cruscotto, si morse il labbro, gli tornò in mente quando nel locale era piombato il buio e lui aveva avuto con sé solo un misero coltello, in un locale di licantropi, zia Sage l'avrebbe preso a randellate sulle ginocchia per un'idiozia del genere; si girò guardando la schiena di Jimin che sollevava qualcosa come una tonnellata di roba con nonchalance, scosse la testa, aprì il cruscotto e si mise la fondina addosso, la sua voglia di farsi cogliere alla sprovvista era diventata quasi nulla.

Chiuse il pick up e si avviò dove era sparito Jimin, aggirò l'edificio è si ritrovò in un vicolo, lì il licantropo lo stava aspettando, appoggiato a una porta tagliafuoco grigia in modo da tenerla aperta, le braccia conserte

-Non ti facevo tipo da pick-up- commentò mentre Suga lo sorpassò per entrare nel retro

-Non lo sono infatti.-

-Ah che strano, quello là fuori però sembra proprio un pick-up.- ribatté ironico Jimin, il negromante fece spallucce

-Non faccio entrare le capre nella mia bambina.- si giustificò, mentre guardava curioso di come fosse il retro del locale

Coiled SoulsWhere stories live. Discover now