20. Sei in trappola kicker...

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"Interessante." Affermai.

"E perché vincono sempre loro?"

"Sean Arscott è troppo forte. Capisce le mosse dei ragazzi prima che le facciano e finisce per fare strage di fuggitivi. Non c'è nessuno che riesca a scappare dal suo occhio attento."

A quelle parole spalancai la bocca.

"Hai detto Sean Arscott?"

"Si. Proprio lui, lo conosci?" Domandò, con tono perplesso ma curioso.

"Io? No, certo che no, figuriamoci." Ridacchiai isterica.

Non era possibile che lo beccassi ovunque.
Mi ritrovavo in un dannato giochetto, che sembrava la simulazione reale dei videogiochi e per lo più, dovevo scappare dallo stronzo.
Che avevo fatto di male per meritarmi tutto ciò?

"Quindi entriamo?" Domandai, dubbiosa.

"Io direi di sì, ho troppa paura che mi becchino. Anche se sarebbe meglio se cominciassimo ad incamminarci verso il distributore, visto che siamo dalla parte totalmente opposta."

Sobbalzai. "Parte opposta?"

"Ma allora che ci facciamo qui impalati, diamoci una mossa e andiamo verso ovest." Quasi gridai, pentendomene immediatamente.

Mi tappai la bocca con una mano e grazie alla luce dei lampioni, nonostante fosse misera, riuscii a vedere dove mettere i piedi.

"È la prima volta che partecipi? Non mi sembra di averti vista altre volte." Chiese il ragazzo, mentre io gli stavo dietro.

"Si." Borbottai. "Mi hanno costretta a venire."

"La mia migliore amica doveva vedersi con un certo Cole."

Finalmente eravamo in strada e riuscivamo a vedere qualcosa, anche se dovevamo stare molto attenti a dove andavamo, oppure avremmo rischiato di farci molto male.

Stavamo attaccati ad un muro di un edificio, e ci paralizzammo quando sentimmo i freni di una macchina.

"Shh! Silenzio, sono qui."

"Grazie, non me n'ero accorata." Sussurrai ironica, scuotendo la testa; poi, mi decisi a chiudere la bocca.

Eravamo in un vicolo stretto, spiaccicati alla parete e riuscimmo a scorgere l'auto nera passare davanti a noi.

Tirai un sospiro di sollievo e mi staccai dal muro, quando ad un tratto la macchina fece retromarcia e un urlo mi arrivò dritto in faccia.

"Ne ho visto uno! Presto scendete, dobbiamo prenderlo!"

Il panico prese possesso di me e vidi il ragazzo al mio fianco cominciare a imprecare sotto voce.

Probabilmente avevano visto lui, dal momento che era più esposto alla luce. Mi guardai attorno e notai che non c'erano altre vie d'uscita, se non quella di farmi catturare.

Pensai in fretta mentre l'adrenalina mi scorreva nelle vene alla velocità della luce.

"Senti amico, mi dispiace ma devo fare il culo ad uno stronzo." Blaterai, e poi, da egoista, spinsi con tutta la forza il ragazzo fuori dal vicolo.

Footlover - amore in campo di giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora