32. Top 10 dei giorni migliori e "Ti prego"

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Canzone per il capitolo:
Nobody like you
Little Mix

But I'm alone, I'm alone, I'm alone again
And all I want, all I want is to feel again
There's nobody like you
I've tried goodbye a hundred times, not one of them true

*

**

Si pregano i gentili passeggeri di allacciarsi le cinture di sicurezza poiché l'aereo entrerà in fase di atterraggio entro pochi istanti.

La voce pre-registrata mi riscuote dal mio stato di dormiveglia assunto durante le ultime 2 delle 13 ore di volo fino a San Francisco e prima che possa anche pensare di aprire gli occhi e connettere il cervello, sento sulla mia spalla la mano di una hostess, che con la sua voce alquanto irritante mi incita a svegliarmi e a seguire le indicazioni che mi sono state impartite.

Dopo aver lanciato un'occhiata assonnata e non troppo gentile alla fastidiosissima assistente di volo che ha osato turbare la mia quiete e che mi ha lasciata in pace solo dopo avermi visto allacciare la cintura con i suoi occhi, mi volto verso il finestrino.

Da quassù si può già scorgere il profilo della città, che affacciata sull'Oceano Pacifico, con i suoi alti grattacieli e il noioso ponte rosso, non mi è mai sembrata più bella. Non vedo l'ora discendere da questo affare e tornare in patria, a casa mia, al posto a cui so di appartenere, perché anche se ormai la mia vita si svolge dall'altra parte del mondo, il mio cuore è sempre rimasto a San Francisco.

Un piccolo sorriso mi di dipinge in volto, mentre sento i motori dell'aereo finalmente rallentare.

***

Dopo aver recuperato la mia unica valigia dal nastro trasportatore mi dirigo finalmente verso l'ingresso dell'aeroporto. Sinceramente pensavo che i miei bagagli fossero stati dispersi (data la mia solita sfiga), ma mi sono dovuta ricredere.

Brava Bianca, ora, visto che il viaggio è andato liscio come l'olio, l'ago della bilancia inizierà a inclinarsi pericolosamente dalla parte della sfiga. Meglio tenere gli occhi aperti.

Non faccio in tempo a pensare a quanto siano belli Stiles e Liam in quella scena di Teen Wolf, che vengo stretta in un abbraccio spaccaossa.

-Ci sei mancata tesoro.- dice mamma con un tono di voce spezzato dalle quasi-lacrime che stanno per sgorgarle dagli occhi.

-Oh,la mia bambina!- esclama papà unendosi all'abbraccio di famiglia.

-Ehiehi ehi, piano, non stringete troppo, aiah!- rido, cercando di fare la dura ma fallendo miseramente.

Appena si staccano recupero la mia valigia caduta a terra al momento dell'assalto e mi sistemo meglio lo zaino sulla spalla.

-Come stai? È andato bene il volo? Sei stanca?- mi chiede subito con apprensione mamma, mentre iniziamo a farci strada tra le persone che affollano l'aeroporto oggi più che mai perché siamo sotto Natale. Cerco di rispondere ad ogni singola domanda che mi viene posta, e continuiamo a conversare tranquillamente anche in macchina, fino a quando, sfinita non appoggio la testa contro al finestrino e chiudo leggermente gli occhi, facendomi scappare uno sbadiglio.

-E invece gli amici? Ti trovi bene con quella ragazza? Andrea, mi pare che si chiamasse...sai, conosco sua madre abbastanza bene, eravamo amiche quando stavo ancora in Accad-

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