21. Polpettone del giorno e famiglia

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BIANCA'S POV

Dannazione!

Seguo al rallentatore il volo delle mie lasagne e una lacrimuccia non può fare a meno di scendere per quel tesoro di pranzo, ora crudelmente spappolato sul muro della mensa.

Ma a quanto pare, il mio nemico non vuole lasciarmi il tempo di compiangere il mio piatto di lasagne ormai deceduto.
Riesco appena in tempo a schivare un panino che finisce sul pavimento alle mie spalle.

È questo il momento in cui mi accorgo che ogni singola persona all'interno del refettorio ha in mano del cibo ed è intenta a lanciarlo addosso a qualcuno.
Devo ammettere che non era quello il mio scopo.

In realtà appena preso il mio buonissimo piatto di lasagne avevo adocchiato niente meno che Jacob Lorenz.

Ve lo ricordate, no? Alto, capelli scuri e occhi chiari, sguardo misterioso e senza la monotona divisa dell'istituto. Piuttosto semplice da tenere a mente.

Ed ecco che senza pensarci due volte mi ero incamminata piuttosto di corsa verso il ragazzo, non volendo lasciarmelo scappare.
In realtà volevo solo ringraziarlo per avermi salvata dalle grinfie di quel mostro appiccicoso che è Johannes, dato che se ne era andato con tanta fretta subito dopo.

Lo avevo quasi raggiunto ma poi gli dei (e questa volta credo si fossero messi proprio tutti d'accordo) decisero che non dovevo passarla liscia.

Di nuovo.

Uno degli studenti aveva avuto la brillante idea di farmi lo sgambetto mentre stavo passando.
E così, mentre cercavo di non schiantarmi al suolo come avrebbero fatto pochi istanti dopo le mie lasagne, ecco che avevo raggiunto il mio obbiettivo.

Ora mi trovo ai piedi di Jacob, con i suoi occhi calcolatori puntati su di me.
Ma sapete la cosa più grave? Ora penserà che io gli abbia tirato del cibo addosso. Di proposito. Mio Dio, non ne faccio una giusta.

Vedo Jacob pensare probabilmente alla possibilità di attuare la sua vendetta a base di cibo spiatellato sulla mia faccia, ma poi fortunatamente mi porge una mano per aiutarmi a rialzare.

Non faccio però in tempo a mettermi in piedi che qualcosa di viscido e appiccicoso colpisce in pieno la mia guancia.

Quando apro gli occhi in un'espressione tra il disgusto totale e la sorpresa, noto uno strafottutissimo Jacob con la mano sporca di... qualcosa di bianchiccio e pastoso.

L'arma del delitto: Il polpettone del giorno.

A quel punto non posso più trattenermi.
Il signorino vuole la guerra? Be' tanto vale accontentarlo.

Affondo la mano nel vassoio di un ragazzo vicino e allungo il braccio, lanciando un'altra manata di quella cosa schifosa che finisce dritta dritta dritta sul petto del mio nemico.

-Mi dispiace per la giacca di pelle!- urlo trionfante con ancora la mano ricoperta di polpettone.

Ma avete presente quando state parlando e cala un silenzio tombale e poi tutti ti guardano e tu muori d'imbarazzo?
Ecco questo è quello che è successo.

Solo che ci metto un attimo di troppo a capire perché mai una mensa scolastica debba diventare in meno di un secondo un obitorio.

Mi volto e vedo la preside in persona fiondarsi dentro la sala.
Ha assunto un colorito degno di una melanzana.

-Chi. Diavolo. Ha. Cominciato?!-

Percepisco ogni singolo bulbo oculare voltarsi verso me e Jacob.
Yee... Evviva la solidarietà tra studenti...

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