Accipicchia... stavo per spaccarmi il cranio.

«Sento... mugolare... bleah», mormora di fretta prendendo di nuovo la mia attenzione.
E dal tono in cui lo dice non sembra per nulla divertita a differenza mia. Sento dopodiché imprecare e dei passi rimbombare, penso si stia dirigendo da qualche parte.

«Non ci credo!» esclamo tra le risate.

«Non ridere. La detesto! Vengo da te ti dispiace?»
Sto per acconsentire, ma mi ha già riattaccato in faccia.

Ah, ok...

Due minuti dopo sento subito bussare alla porta.
Vado ad aprire e ciò che mi ritrovo davanti è una rossa infuriata nera.

«Ma perché tutte a me?!» si lamenta quasi urlando. «Ti giuro Emily... se stanno usando il mio letto o il divano li fucilo tutti e due, chiunque sia quel coglione!» sbotta, mentre va a sedersi sul mio di divano.

«Spero per te che non succeda spesso e in momenti tragici» le rispondo ancora un po' svagata, anche se mi dispiace sinceramente.
Privarsi della propria camera per me sarebbe terribile.

Sbuffa. «Oh, a proposito la tua amica? La volevo conoscere», parla vagando con lo sguardo per tutta la stanza.

«No non c'è, mi ha detto che usciva. Infatti è via da un po'... sarà per la prossima volta.»Arriccio le labbra. «Senti, ti va di andare giù al bar? Ho bisogno di un caffè», le chiedo speranzosa.

«Sì, certo. Tanto come ben vedi non ho niente da fare.»
Sorrido leggermente, mentre lei si alza e si dirige all'uscita.

«Comunque la vostra stanza è più carina, la mia sembra una cella, è tutta grigia», aggiunge, mentre vado a prendere la mia giacca di pelle che tanto adoro.

«Davvero? Non può essere così terribile.»

A proposito di stile. Mentre usciamo da qui mi accorgo di come è vestita e devo ammettere che se ne intende.
Sono molto appassionata di moda e acclamo molto il suo modo di abbinare i colori.

Indossa dei jeans bianchi, che le fasciano le cosce e ricadono morbidi sui polpacci, delle semplici converse nere e una maglietta oversize accompagnata dalla giacca di pelle, simile alla mia.

«Sono molto colpita dal tuo modo di vestire», mi congratulo con lei, senza nemmeno pensarci.
Spesso mi resta difficile trovare confidenza con qualcuno che conosco da poco, ma con lei sembra tutto più naturale.

«Grazie!» ribatte tutta contenta, dopo avermi stampato un bacio sulla guancia. «Se vuoi un giorno di questi usciamo e ci andiamo a comprare qualcosa, ci stai?» continua lei, elettrizzata.

«Certo che sì!»
esclamo ricordandomi di dover mettere apposto tutti i miei vestiti nel pomeriggio, visto che mi sono arrivati, da poco, gli scatoloni.

Arriviamo al piano terra per poi dirigerci verso il bar. C'è meno gente rispetto ai giorni precedenti e ne sono felice, ho bisogno del mio caffè ora, senza aspettare tre ore per una fila.

Scorgo Richard e Trevor seduti a un tavolino, abbastanza distante da noi. Parlano entrambi con una birra in mano e noto con mia grande fortuna che non c'è Liam insieme a loro.

«Ehi, ti va di conoscere dei ragazzi?» chiedo distrattamente ad Aria dietro di me.

«Sono carini?» mi guarda in modo scettico e proprio per questo le indico il tavolo senza farmi vedere da loro.
«Oh cazzo, sì!» esclama elettrizzata e istintivamente scoppio a ridere per la centesima volta. È proprio simpatica.

«Prima prendo il caffè.»

Lei mi accompagna al bancone bianco, dove trovo una signora sulla sessantina a servire. Percepisco Richard farmi un cenno. Mi indica di raggiungerlo, così annuisco nella sua direzione, mentre pago e bevo il caffè tutto d'un fiato.

Non capisco la gente che mette lo zucchero all'interno. Non c'è concorrenza con quello amaro, cambia proprio di sapore.

In ogni caso, dopo aver ringraziato la barista, mi avvio insieme alla rossa verso il loro tavolo.
«Ciao», colgo la loro attenzione una volta raggiunti. Mi sento ancora un po' a disagio. Sono abbastanza timida e con loro due ci ho parlato ancora poco.

Scorgo Trevor squadrare Aria dalla testa ai piedi e non cerca nemmeno di nasconderlo perché, immediatamente dopo, le rivolge un mezzo sorriso. Lei sembra svenire ai suoi piedi mentre contempla la bellezza di questo ragazzo, vagando lo sguardo su ogni marchio che ha sulla pelle.

Lui la sta praticamente mangiando con gli occhi, ma lei sembra compiere la stessa cosa... wow.

«Guarda chi si vede!» dice Richard rompendo il silenzio. Prende due sedie nel tavolo affianco per farci accomodare vicino a loro.

Che gentleman.

«Questa è Aria, una mia amica», la presento a entrambi, dopodiché mi metto comoda.

Nel mentre lei fa un cenno con la mano in modo un po' impacciato e Trevor sembra ancora più incuriosito della sua presenza, mentre la fissa con il divertimento che gli dipinge i lineamenti.

«Come andiamo?» ci domanda Ric. Lascio rispondere Aria per farla ambientare un po' e nel momento in cui la mia amica apre la bocca Trevor mi lancia un'occhiata furba, una volta che intercetto il suo sguardo.
Lascio correre e intanto rispondo a mia mamma che mi ha appena inviato una foto buffa di lei su Snapchat, con la scritta "mi manchi."

Carina, manca tanto anche a me.

«Sì, abbiamo fatto un giretto in macchina, ma fra un po' andiamo», mi soffermo su quello che ha detto Trevor.

«Non abitate in dormitorio?» chiedo incuriosita. Pensavo di sì, la prima sera erano in mensa come me purtroppo.

«Oh no, le camerate non fanno per noi», ride. «Abitiamo insieme a Liam in una casina qua vicino. Soltanto che è un po' lunga a piedi», spiega sempre Trevor.

«Ma l'altra volta eravate in mensa.»

«Facevamo solo compagnia a Sammy, era sola in quei giorni», prende parola il castano accanto a me, dopo aver risposto.

«E siete venuti qui solo per andare al bar o per qualcuno?» sorride la mia amica.
Che ficcanaso; molto probabilmente vorrà sapere se sono occupati da come li guarda.

Fra un po' mi sa che mi aspetta una lunga conversazione con lei.

«No, in realtà abbiamo accompagnato Liam, non avevamo niente da fare», scrolla le spalle Richard, facendo schioccare la lingua sul palato. Appena sento il suo nome mi inizia a fare male il petto.

«Sam non era in camera in effetti», mi sforzo di dire. Trascurando il fastidio. Chissà cosa staranno facendo lì da soli.

Mi maledico per pensarci ancora.

Restiamo con loro per una mezz'oretta buona a parlare del più e del meno e poi ce ne andiamo, visto che è quasi ora di cena.

Mentre saliamo le scale, dirette verso le camere, Aria inizia a tartassarmi.

«Oddio, ma li hai visti?! Sono uno più bello dell'altro! Em, giura che quando esci con loro inviti anche me», mi scongiura.

Sorrido. «Va bene», acconsento.

«Giura!»

«Te lo giuro! Ma non farti strane idee. Li conosco a malapena», dico non appena siamo arrivate davanti alla porta di camera mia.

Sbuffa. «Meglio che vada. Magari quella svampita ha finito di succhiare il cazzo a un tizio a caso», alza di nuovo gli occhi al cielo, strusciando leggermente i piedi sul pavimento.

Mi sorprendo per ciò che ha pronunciato. Di solito è abbastanza fine quando parla.

Sto per salutarla, nel momento in cui spalanco la porta, ma la scena che mi ritrovo davanti mi toglie le parole di bocca.

Liam sul divano disteso sopra Samantha, mentre le ficca la lingua in bocca con una mano dentro ai suoi pantaloni.

SPAZIO AUTRICE:
questo era un capitolo di passaggio con un bel colpo di scena in fondo ahahahha.

Fatemi sapere cosa ne pensate con una semplice ⭐️.

Nel prossimo capitolo ci sarà da divertirsi!

see you soon.

Prova a fermarmiWhere stories live. Discover now