2.Mi sto dando dell'intelligente

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"Lewis ovviamente lei avrà un suo spogliatoio a disposizione" Mi informò il coach, indicando una piccola porta rosso fuoco.
Io annuii, stringendo la tracolla del borsone nuovo di zecca che mi avevano appena dato, insieme alla felpa della squadra e alla divisa.

Entrai dentro, appoggiando il borsone sulla panchina di legno.
Mi sedetti, sprofondando le mani tra i capelli.

Questa era di sicuro la più grande opportunità che mi avessero mai dato, nemmeno lontanamente avrei pensato che mi avessero potuto prendere in squadra, e ancora adesso mi sembra più surreale che reale.

Infilai la divisa facendo attenzione a mettere le spalle rinforzate e a tutte le protezioni necessarie per non ritrovarmi morta il primo allenamento.

Almeno non mi serve il para palle.

Mi alzai in piedi, andando verso lo specchio del bagno.
Raccolsi i capelli in una coda, arrotolandola in modo che non uscisse dal casco, poi lo infilai, e mi sbattei le mani sopra.
Presi un sospiro profondo, e poi, uscii, correndo appena.

"Ehi fratellone!" Gridai dando una manata alla schiena robusta di Barrie.
Lui si girò, accigliandosi.
"Non ti avevo nemmeno riconosciuta" rise portandosi una mano al petto.

"vedi? Te lo avevo detto, non sembro poi tanto femmina, sicuramente meno di Luke" ridacchiai.

Luke era un ragazzo che faceva parte della squadra solo ed esclusivamente perché il padre buttava una miriade di soldi dentro il conto della scuola, e oltre ad essere negato, era gay. Non avevo nulla in contrario, sia chiaro, anzi mi stava anche parecchio simpatico, ma immaginatevelo in mezzo a una dozzina di bestioni pronti a placcare qualsiasi cosa respiri.

E lui, aveva anche una mentalità leggermente hippie, preferiva che l'avversario facesse touchdown piuttosto che sfiorarlo anche solamente con un dito.
Era per questo che faceva parte della squadra solo ed esclusivamente per scaldare la panchina.
Ma ero convinta che non gli desse del tutto fastidio far parte di una squadra di football, dal momento che oltre a far panchina si rifaceva gli occhi.

Credo che in panchina mi divertirò sentirlo fare commenti di apprezzamento sui giocatori, si sono sicura che mi divertirò.

Come se mi avesse sentito, Luke spuntò al mio fianco, circondandomi le spalle con il braccio sottile.

"Finalmente un'altra donna in squadra" affermò facendo un cenno di assenso.
Mio fratello si voltò nella sua direzione, aggrottando la fronte.

"Ti stai dando della femmina?" Chiese Barrie.

Sul viso di Luke si formò un ghigno, inarcò un sopracciglio in direzione di Barrie.

"Tesoro, mi sto dando dell'intelligente"

Sgranai gli occhi, scoppiando in una fragorosa risata. Diedi il cinque a Luke, piegandomi in due dalle risate.
Barrie rimase zitto, imbambolato a guardare il vuoto davanti a se.

"La sconfitta brucia..." lo presi in giro, picchiettando insistentemente l'indice sul suo braccio. So che lo infastidiva da morire.

"Sta zitta" sibilò rifilandomi una pessima occhiata, che mi fece ridere ancora di più.
"Finalmente abbiamo qualcuno in squadra che sappia tirare quel cavolo di pallone dentro il buco" mormorò Luke con un pizzico di maliziosità nel tono.

Capii il doppio senso, e annaspai, cercando di non soffocarmi con la saliva.

"Perché tuo fratello avrà un bel fisico, correrà veloce e placcherà bene, ma il suo piede sta messo male" continuò trattenendo una risata.

"Sono qui e ti ho sentito hippie" sbuffò Barrie, roteando gli occhi al cielo.

"Si, si. Meglio, così magari voi maschi con poco cervello vi svegliate"

Footlover - amore in campo di giocoWhere stories live. Discover now