Capitolo 85

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Di mezzo ci furono una vittoria in casa con la Sampdoria e un pareggio in trasferta con il Crotone, partite in cui ero stata in tribuna unicamente per esserci fisicamente ma non con la testa.
Considerato che era il ventuno di Aprile, c'erano stati esattamente dodici giorni di totale silenzio da entrambe le parti e sapevo che questa storia sarebbe potuta continuare fino ad una certa ma che dopo si doveva prendere una decisione, bella o brutta che fosse.
Mat era venuto a casa mia provando a capire che diamine mi stesse prendendo dal momento che avevo provato a ritagliarmi del tempo per me stessa nella speranza che mi capissi per davvero,escludendo tutto il resto.
Era difficile, quasi impossibile, stargli lontano ma sapevo che non dovevo mollare anche se alcuni giorni dalla frustrazione mi veniva voglia di piangere a dirotto.
La palestra e le corse con Carolina mi avevano distratto e per di più avevo riempito ogni singolo spazio vuoto del mio tempo, delle mie giornate, accettando qualsiasi invito, persino un sabato di shopping a Milano con Roberta e Federica.
-dopodomani c'è la partita con il Napoli- come se non lo sapessi.
-lo so Mat, i neuroni della memoria mi funzionano ancora tutti- mi aveva detto di essere andato a casa di Paulo, tre volte e tutte e tre le volte a lui era toccato ascoltare cosa avesse da dirgli senza rispondere al posto mio perché sapeva quando odiassi che le persone si immischiassero nella mia vita così, aveva scelto saggiamente di dichiararsi come la Svizzera.
Neutro.
-non si andrà da nessuna parte, lo sai vero?- mi truccai leggermente pronta ad andare in conferenza senza sembrare uno zombie
-allora vorra dire che non era destino- faceva un sacco male dirlo per questo lo sussurrai sufficientemente alto affinché Mat lo potesse a malapena sentire.
-non dire stronzate, siete fatti per stare insieme- per come stavano le cose la vedevo dura.
-sono solo le dieci del mattino e già voglio tornarmene a letto; possiamo parlare di altro? Ho una conferenza alle undici e vorrei poterci arrivare senza avere gli occhi gonfi- Mat sospirò e cambiò argomento parlandomi della sua uscita con Federico.
Fui entusiasta di sapere che finalmente si fosse deciso a provare ad avere qualcosa di serio e io, per quanto potessi cercai in tutti modo di allontanare il mio attuale malumore.
-quindi vi vedete nuovamente sabato?- gli chiesi
-assolutamente no, c'è la partita contro il Napoli! sa bene che le partite non devono essere toccate, non quelle in casa per lo meno- beh, forse Federico si sarebbe dovuto rassegnare a questa cosa se voleva veramente avere una storia con Mattia.
Lo potevi estorcere su altre cose ma non sulle partite.
-perché non gli proponi di venire allo stadio con te?- credevo sarebbe stato carino fargli vedere qualcosa che a Mat piaceva parecchio
-perché poi non vorrebbe più uscire con me- la sua battuta mi strappò un sorriso e mi permise di arrivare a lavoro come meno tristezza di quella che avevo avuto negli ultimi giorni.
Quando mi sedetti davanti ai microfoni, sperai con tutta me stessa che non mi facessero alcun tipo di domanda personale perché non sarei nemmeno stata in grado di incazzarmi dato che l'unica risposta momentanea alla mia frustrazione sembrava l'inizio di un pianto capace di riempire una valle di lacrime.
Allegri era seduto al mio fianco e mi salutò accarezzandomi leggermente la schiena come a confortarmi, poi indugiò qualche attimo di più sul mio volto ma dopo mi sorrise come se l'idea che gli era passata per la testa improvvisamente gli fosse sembrata stupida.
Nelle ultime due partire l'argomento squalifica dai quarti di finale in Champions mi aveva tenuta lontana da domande scomode per cui me l'ero cavata bene ma, arrivati a questo punto sapevo bene che ormai i giornalisti avevano prodotto articoli sufficienti in merito che, ora lo scarso rendimento di Paulo era sicuramente un altro argomento su cui scrivere.
Questa volta si che me ne sentivo responsabile e per questo mi odiavo, perché mi ero promessa che non avrei mai minato alla su carriera ma, non vedevo come risolvere la cosa.
-buongiorno a tutti, prendete i vostri posti e siamo pronti ad iniziare- cercai qualcosa nella borsa che fosse capace di attirare la mia attenzione dandomi una tranquillità che mi serviva.
La partita di domani aveva un peso non proprio enorme ma era tesa poichè in trasferta il primo dicembre, grazie al goal di Gonzalo su assist di Paulo, eravamo tornati a casa vittoriosi con tre punti in graduatoria a meno uno dal Napoli che allora era la capolista .
La Juve, attualmente aveva ottantacinque in campionato con cinque punti di vantaggio dal Napoli e forse questo a mio parere ci faceva stare un po tranquilli.
Forse un po troppo.
Aprile non mi era mai sembrato un mese cosi lungo come invece quast'anno pareva essere o  per lo meno per come lo stavo percependo.
Un giorno sembrava contenere più di ventiquattro ore e mia madre e mio padre a momenti diventavano miei inquilini perché era troppo bello sperare che facessero finta di nulla. In tutta questa schifo di situazione mi ero beccata il raffreddore con tanto di febbre e mal di gola che ancora mi lasciava degli strascichi e che mi faceva avere un voce leggermente rauca che non mi piaceva per niente.
-buongiorno mister, Gianni Valsarini da Premium sport. La condizione psicologica può fare una grande differenza in questa partita: il Napoli ha sicuramente una grande condizione psicologica perche è andato in rimonta; la Juventus come sta da questo punto di vista?- il mister accende il microfono e se lo sistema
-meglio, perché...molto semplice domani iniziamo un cammino in campionato di cinque partite, abbiamo quattro punti di vantaggio e quindi domani la partita non risulta decisiva perche comunque ci sono altri punti da conquistare per poter vincere il campionato. Sara sicuramente una bella partita, importate per il campionato in generale ma non decisiva- si sistema l'orologio sportivo che tiene nel polso destro e poi aspetta la prossima domanda.
-Antonio Palilla di La Stampa. Mister io mi volevo addentrare un attimo nelle scelte e vedere se già c'è un'idea in particolare per le condizioni di Dybala e se c'è la possibilità che venga escluso a beneficio di un esterno più classico- assorbo interamente la domanda sentendomi uno schifo, più di quando avevo messo piede qui dentro, forse non prima di quattro minuti fa.
-la formazione non l'ho ancora decisa perché ci sono due allenamenti, uno oggi e uno domani. Dybala sta bene....non capisco perché debba star male.
Dybala ha giocato mercoledì a Crotone, Paulo sta bene come stanno bene tutti gli altri, abbiamo recuperato quasi tutti i giocatori e quindi siamo pronti ad affrontare domani questa bella partita in una bellissima serata di sport dove si affrontano due squadre che stanno dando vita ad un bellissimo campionato e alla fine il venti Maggio vincerà il migliore. Se siamo in cima  al campionato avremo vinto altrimenti saremo secondi e ci complimenteremo con loro- stappo la bottiglietta bevendone un sorso e provando ad apparire disinvolta come nelle ultime due conferenze stampe.
-Ciao, Tomaselli dal Corriere della Sera e volevo chiederti: è la prima volta che in questi sette anni in uno scontro diretto la Juve giochi cosi avanti alla stagione; volevo chiederti se il tuo sentimento prevalente è la fiducia o l'ottimismo o il timore- ringrazio vivamente che le domande si stiano concentrando sul mister.
-fiducia, la Juventus ha fatto e sta facendo un campionato importante, abbiamo ottantacinque punti e mancano cinque partite alla fine. Dalla sua c'è il Napoli che sta altrettanto facendo un campionato importante perché ha ottantuno punti a cinque giornate dalla fine e quindi può arrivare ancora al novantasei. È una partita di calcio che va giocata con serenità riconoscendo una squadra che ha puntato tutta la stagione sul campionato e quindi per loro domani sarà un giornata molto decisiva, rispetto a noi- ho un fottuto mal di testa lancinante e spero di non avere ancora la febbre perché sarebbe il colmo.
-scusa, potrei avere un'analgesico?- chiedo ad uno dello staff che annuisce e va alla ricerca del mio rimedio al costante dolore che provo alla testa.
-buongiorno Giovanni Guardalà di Sky sport, anche io volevo chiedergli del fatto che lei arriva a questa partita che ha tutti i suoi attaccanti a disposizione; aldilà di Bernardeschi che magari arriva da un periodo di difficoltà....un'allenatore poi, sceglie anche sul momento, immagino; considerando che Higuain non è in discussione, Douglas Costa in questo momento sembra l'uomo più in forma e sul discorso Dybala le chiedevamo: lei ha detto che sta bene ma giocherà dall'inizio o queste sono considerazioni che lei farà sul momento?- il giornalista guarda me e deglutisco sapendo che avrà qualcosa anche per me.
-deciderò veramente domani mattina o ancora uno o due dubbi ma perché la partita è lunga, dura cento minuti, i cambi domani sono importanti perché avere uno o due cambi in panchina che ti possono cambiare la partita a livello di attacco è molto importante quindi, dovrò decidere se giocare con Dybala, senza Dybala, con Dybala e Higuain, con Dybala Mandzukic e Higuain...non ho ancora deciso niente. Magari ora ho delle idee, domani mattina al risveglio ne ho altre- si certamente, crediamoci.
-Gwen- mi volto e gli sorrido leggermente provando a sciogliere il nervosismo
-buongiorno- lo saluto sperando che sia clemente
-sempre su Paulo, possiamo sapere qualcosa in più ? Se le sue prestazioni fisiche sono magari legati a fattori esterni- annuisco e poi tossisco per schiarirmi la voce.
-intanto scusatemi per la voce ma sono stata poco bene e poi: guarda, penso che un po le vicissitudini private possono influenzare il tuo modo di pensare e di giocare ma, se il mister ha detto che sta bene vorrà dire che in allenamento lo vede concentrato- almeno lui lo vedeva, io l'ultima volta che gli avevo scambiato due parole e nemmeno tanto carine era stato in quella che personalmente avrei potuto definire come "una vita fa".
-Pino Taormina del Mattino, le volevo chiedere invece: questo Napoli di Sarri quanto l'ha sorpresa e cosa di più l'affascina del gioco del tecnico del Napoli- una domanda ancora per me
-beh, diciamo che Sarri ha fatto un lavoro straordinario avendo modificato una cosa, invece di far giocare Hamsik da punta lo fa giocare da mezzala; poi lui è stato molto bravo perché Mister Sarri costruisce le sue partite sulla fase difensiva, ha dei giocatori molto bravi tecnicamente ma soprattutto anche in struttura fisica perchè sono tutti piccolini.
L'unico è Milik che è alto, forte di testa e con lui ha creato una squadra veramente bella da vedere e oltretutto c'ha messo anche dei risultati importanti in questi anni che  ha lavorato e quindi, direi che è stato molto bravo- speravo di aver chiarito le mie posizioni a riguardo dato che, ultimamente data la mia indiscutibile amicizia con Gonzalo io ero entrata a far parte in quell'elenco di proscrizione che sembrava entrare in validità da Roma a scendere.
-sulla Juventus invece?- continua a chiedermi.
-di base c'è una sostanziale differenza. Il Napoli negli ultimi cinque anni tra Benitez e Sarri, ad occhio e croce se non mi sbaglio, ha cambiato un solo giocatore. Ora potrei sbagliarmi perche non sto li a vedere chi gioca o chi non gioca ma potrei dire che ha cambiato un solo giocatore- e quello era Higuain.
-la Juve invece, e Max correggimi se sbaglio, ha cambiato più giocatori; la società ha lavorato molto bene perché ha fatto un lavoro straordinario sul mercato perché quelli che sono arrivati avevano caratteristiche diverse rispetto a quelli che sono andati e direi che ci siamo difesi bene e ci siamo anche divertiti- anche più che divertiti.
-buongiorno Fabiana della Valle per la Gazzetta dello Sport, due domande: la prima è per il mister per quanto riguarda la difesa. Hai dubbi che riguardano anche questo reparto?- Max si schiarisce la voce
-allora, due nella difesa giocano e gli altri due vedremo domani perché devo vedere come sta Barzagli, Benatia ha giocato due partite ma...comunque sono tutti a disposizione e questo è un bel segnale e poi vedremo domani sperando di scegliere quelli più giusti per fare una bella partita- le sorride e la giornalista ricambia scrivendo velocemente la risposta.
-una per te Gwen: Higuain sta patendo un po questa mancanza di goal , volevo sapere se ci hai parlato dato che siete molto amici tra di voi , tu come l'hai visto, come sta?- ultimamente era l'unico che forse vedevo per davvero, dato che non mi lasciava tregue neppure per un secondo.
-è in buona condizione e domani io credo che sarà importante e decisivo per la partita- dando per certo che il mister non l'avrebbe lasciato in panchina sempre per la questione che gli ex in campo tendono sempre a fare goal alla loro ex squadra, a parte Paulo che quando sapeva di dover  giocare contro il Palermo si faceva venire le gastriti nervose.
-buongiorno  Antonio Romano da Juventus tv, ho due domande anche io, la prima è per lei mister: entrambe le squadre arrivano da un percorso luminoso, si sono migliorate anche rispetto alla scorsa stagione ma, forse un punto in comune sta nella capacità di essere efficaci nella realizzazione dei goals sulle palle inattive, quanto peserà questa attitudine nella partita di domani?-
-pesa molto. Loro sono molto bravi perché tra l'altro Sarri viene da una storia tempo dal sangiovannese dove, se non mi sbaglio lo chiavano mister trentatré punizioni e quindi sfruttano molto bene queste robe e noi,bisogna essere molto attenti confidando nel fatto che abbiamo dei buoni calcianti e quindi bisogna preparare bene anche queste situazioni, giocare una partita con lucidità e freddezza- quindici minuti dopo arriva il mio benedetto analgesico e ringrazio la ragazza.
-per te Gwen- annuisco
-scusatemi sempre eh- mi sorridono e io bevo il farmaco nella speranza di poter avere del sollievo.
-la possibile vittoria del settimo scudetto passa anche attraverso l'Allianz Stadium, per te quanto sono importanti i tifosi,domani?- tossisco inevitabilmente
-per me i tifosi sono importanti sempre, non solo domani. Ci saranno anche i tifosi del Napoli e spero possa essere una bellissima partita nonostante a priori è chiaro a tutti di che tipo di astio si stia parlando ma, da parte della società abbiamo chiesto pubblicamente ai nostri di mantenere il sangue freddo e penso che anche i giocatori siano dello stesso parere. Domani è una prova di maturità da parte di tutti dove,visto che l'osservatorio ha dato la possibilità di far partecipare a questa serata di sport anche gli ultras del Napoli, spero che si capisca che questo è un primo passo verso il fatto che con la civiltà è possibile che tutti i tifosi possano partecipare a tutte le trasferte- mancava poco che chiamassi la sicurezza tedesca per sentirmi ancora più certa che la situazione non sarebbe in alcun modo sfuggita di mano, non come il dito medio, anche parecchio immaturo, che il mister Sarri aveva fatto non appena era arrivato allo stadio a Torino .
Non volevo nemmeno starci a pensare troppo perché certe cose mi erano iniziate a stancare cosi tanto che avevo deciso avrebbero lasciato il tempo che trovavano.
-non vi preoccupa il fatto che sia estremamente pericoloso per Higuain ad esempio?- onestamente Gonzalo era in una bella botte di ferro e mi rendevo conto che nella stragrande maggioranza delle volte erano i giornalisti a fomentare l'astio tra le due tifoserie.
Che significa la frase "Gonzalo in pericolo", mica erano criminali!
-veramente lui è tranquillo gli ho pure fatto una battuta in una serata scorsa. Gli ho detto: "Guarda Higuain che hanno già mezza statuetta fatta e pronta se vincesse il Napoli lo scudetto".
Non penso ci sia altro da fare se non concentrarsi e basta, considerando pure che sappiamo come la vive il Pipita- che tutto sembrava tranne che scosso dal fatto che i tifosi napoletani avrebbero occupato gli spalti.
Se ne era fatto una ragione, molto prima di loro.
Che poteva farci? Era stato un addio discusso e mal digerito anzi forse non digerito proprio ma, bisognava andare avanti e lui lo stava facendo anche piuttosto bene.
-qui mister- Max ride
-perche ride?- gli chiede qualcuno dal dietro
-perché oggi proprio, avanti Savoia!- in merito al fatto che era da quasi un'ora che stavamo li dentro.
-io vorrei chiederle di Pjanic- forse lui era sulserio l'unico che avrebbe giocato dal primo minuto senza ombra di dubbio.
-lui gioca, gli unici che non giocheranno sono Sturaro e DeSciglio che hanno qualche problemino- chiarisce immediatamente
-un ultimo sforzo mister- richiama la sua attenzione un altro giornalista.
-abbiate pietà di me che sono come la Ginevra, cagionevole di salute- appunto, questo finale di campionato stava distruggendo un po tutti.
-lei cosa ne pensa del Sarrismo? Non è geloso che non si parli di Allegrismo?- mi viene da ridere
-allegria- dico alla Mike Bongiorno in battuta facendo ridere gli altri.
-no, assolutamente sono contento che lui si stia prendendo i risultati dei suoi sforzi fatti in gavetta come quelli che abbiamo fatto tutti ma, non ci tengo particolarmente-lui sembrava quella persona che niente e nessuno poteva o sapeva scalfirlo e questo,almeno adesso,glielo invidiavo da morire.
-adesso mi lasciate andare a mangiare?- gli chiese sarcastico
-con lei abbiamo finito- e che significava?
Aiuto
-ciao Gwen, ci vediamo- mi saluta sorridendo essendosela svignata anche parecchio elegantemente.
Il tempo del trambusto che si è venuto a creare che ho circa una ventina di mani alzate.
-abbiate pietà di me, rispondo alle ultime tre domande e poi corro anche io a lavoro- non posso farmi spremere come un limone.
Non oggi almeno.
-Gwen, quella con Mbappè la possiamo definire una liaison di passaggio?- vabbè che ve lo sto a dire?
Ovvio che sarebbero finiti li.
-non c'è stata alcuna liaison ne niente di tutto quello che avete scritto. Sapete quanto rispetti il vostro lavoro e mi auguro sempre di non risultare scortese però, davvero questa storia con Kylian si sta tirando per le lunghe e mi sono scocciata.
Era solo una cortesia fatta più per educazione che per altro, per il resto lui è tornato in Francia almeno credo, ed io sono rimasta qui a Torino con le mie cose,il mio impegno e la mia vita privata- semmai ne avessi ancora una.
-si è parlato di una rottura con te e Dybala, è vera?- se potessero darmi loro una risposta io ne sarei estremamente felice
-vedo che si parla molto dalle vostre parti eh?! Sono sincera, non stiamo avendo un bel momento proprio per la stupida storia inesistente con Mbappè e ve ne prego, dateci un po di tregua- gli avrei fatto un assegno se solo mi avessero garantito un po di pace.
Non avevo più posti dove rifugiarmi senza venire fotografata.
-come stai affrontato questo periodo? Insomma, Dybala non sta dando proprio il meglio di se e online il tuo nome sembra essere la giustificazione- beh, di certo non facevo i salti di gioia.
-mi dispiace, per lui per la squadra e per i tifosi. Potessi, credetemi che risolverei la situazione ma, sono cose personali - mi alzo volendo scappare via da questa giornata .
-buona giornata- vado via rifugiandomi nella toilette.
Mi chiudo dentro provando a respirare e bagnadomi il collo; con la mano mi tocco la fronte che praticamente scotta e mi conviene passare in infermeria se non voglio svenire per il corridoio.
-Gwen?- mi saluta preoccupato il medico di cui onestamente adesso non ricordo nemmeno il nome.
-penso di avere la febbre- mi guarda un po e poi mi lascia accomodare su una sedia.
-ferma li, arrivo tra due secondi- appoggio la testa al muro del corridoio e provo a far smettere al mondo di girare.
A parte sentire la sua voce, anche il suo profumo mi riempie le narici e so per certo che stia passando nel corridoio, magari per andare a pranzo.
- tutto bene?- mi domanda preoccupato Alex Sandro
-si- gli sussurro
-hai chiamato un medico?- si intromette Douglas e il fatto che continui ad avvertire il suo profumo mi fa solamente venir voglia di piangere.
-ragazzi, via da li potrebbe avere la febbre- in un certo senso sono contenta e sollevata del fatto che siano tutti costretti a starmi lontani.
-Gwen?- mi domanda ed io annuisco facendogli capire che ci sono
-prendi questa- mi passa qualcosa che prima di ingoiare indugio un pochino.
-ho il sistema immunitario compromesso, posso prenderla comunque?- si crea quel tipico momento di silenzio
-non ho l'hiv, ho solo avuto un linfoma quattro anni - quasi posso sentire il suo sollievo.
Bella merda!
-si prendila pure, comunque dovresti bere molta acqua e stare a letto- si,con il quaranta percento dello staff a casa proprio per malattia.
-d'accordo- gli dico semplicemente non volevo altro rumore intorno.
Qualche minuto più tardi ritorno alla toilette dove so per certo che avrò il silenzio che spero ti trovare.
Fortunatamente i bagni sono puliti, grazie all'alta professionalità della società di pulizie che ha vinto la gara d'appalto.
Non avere più uno studio in questo posto, è uno strazio perche in momenti come questi avrei trovato perfetto la comodità del mio ex divanetto che chissà che destino avesse avuto.
Non potevo mettermi in macchina per tornare a Vinovo ne per tornare a casa mia perché talmente mi pulsava le testa che non riuscivo a tenere gli occhi aperti ed ero certa che avessi la febbre.
-mamma?- le chiesi non appena la sentii parlare dall'altro lato del telefono.
-dimmi - mi rispose
-puoi lasciare a Mat del tempo per venirmi a prendere dallo Stadium? Ho la febbre e voglio tornare a casa- con tanto di plaid perché stavo morendo dal freddo.
-Mat è a Perugia e torna stasera, vuoi che venga io?- no, non potevo chiederle una cosa del genere.
-no, chiederò a qualcuno di qui- mia madre sospirò
-Gwen, prova a parlare con Paulo. Questa situazione non mi piace per niente- non le risposi nemmeno mettendo direttamente giù la chiamata.
Ero stanca del fatto che tutti mi dicessero cosa e come dovevo fare.
Uscii dal bagno, tenendomi in piedi fino all'ingresso del campo e il più vicino che trovai fu Federico che non appena mi vide mi raggiunse con due grosse falcate.
-Gwen, stai svenendo? Ti prego non svenire perche non sono per niente bravo a soccorrere le persone- mi fece sorridere
-non sto svenendo, puoi dare le mie chiavi a Gonzalo? Torno a casa con un taxy perché sto troppo male- mi guardò notando che non avevo proprio la migliore delle cere.
-vuoi che ti chiami Paulo?- feci di no con la testa.
Lui e Dolody stavano escogitando qualcosa, ne ero certa ma provavo a sperare di poter riuscire a sfuggire alla cosa.
Chiamai un taxy che non ci impiegò molto a portarmi a casa e quando raggiunsi il divano, mi ci sdraiai immediatamente, senza nemmeno spogliarmi.
Avevo la testa che mi pesava quanto un macigno e potevo giurare di aver visto il cuscino sbuffare per l'arrivo del mio peso su di esso.
Sapevo di non dover sottovalutare le febbri, di qualsiasi natura esse fossero ma, ero già andata dal medico solo due giorni prima ed era stato chiaro nel dirmi che stavo bene, almeno sotto quel punto di vista.
Che poi non avessi quasi più la voce, la gola arrossata, il naso gocciolante e la febbre a trentanove, quella era tutta un'altra storia.
Finii per l'addormentarmi alle tre del pomeriggio e mi risvegliai alle nove e mezzo quando mio padre mi portò due dita sotto la mascella.
-sono viva- biascicai ricevendo uno scalpellotto
-stupida- mi rimproverò.
Mi misurò la febbre e mi fece tutta una serie di accertamenti che mi sembrò di trovarmi dentro uno studio medico piuttosto che nel salone di casa mia.
-stai prendendo gli integratori?- annui anche perché senza quelli, in questi ultimi cinque giorni potevo sicuramente dire di non aver messo nient'altro nel mio stomaco,chiuso con una porta blindata di quelle antifurto.
-sei in malattia- mi disse mentre mi tirai su cosi velocemente che quasi mi sembrò di aver subito un terremoto.
-non l'hai fatto veramente- lui invece annui
-si, non puoi giocare con la tua salute- mi ammoni
-perche non vi fate gli affari vostri? Perche non mi lasciate in pace?- lo aggredii, sputandogli addosso tutto il malessere che stavo accumulando.
-lasciatemi stare tutti quanti, andatevene via- inevitabilmente scoppiai a pingere e mi raggomitolai su me stessa.
A mio padre i drammi d'amore non erano mai piaciuti e poi, ancora peggio non ci si era mai dovuto confrontare per cui, si alzò dalle sue stesse ginocchia e sospirò non sapendo come prendermi.
Non volevo stare a casa senza far nulla perche a quel punto sarei stata costretta a pensare e io volevo smettere di pensare.
Dannata me e il giorno in cui mi ero data la possibilità di innamorarmi.
Singhiozzai per un po, non sapendo nemmeno da dove trovassi la forza e soprattutto come facessi a stare sveglia dato che il mal di testa era cosi forte che sarei voluta sprofondare nuovamente nel sonno.
Mio padre andò in cucina, forse per allontanarsi da qualcosa che lo metteva a disagio e mi sentii sbagliata anche in questo momento.
Da sotto il cuscino del divano pescai la maglia di cotone di Paulo e me la strinsi al petto.
Sembravo Brigette Jones nei suoi infiniti drammi d'amore, non che fossi seriamente riuscita a vedere tutti i minuti di tutta l'infinita serie di film ma, conoscevo abbastanza cose da sapere che tutta la sua vita si costruiva attorno a problemi di cuore, e per problemi di cuore non si intendeva nessuna ostruzione coronarica o nessun infarto del miocardio; semplicemente il ragazzo o uomo di turno.
Seppi di essermi addormentata nuovamente quando smisi si sentire che le tempie mi pulsavano come se fossero bacchette che si scontrassero contro un tamburo.
L'indomani mattina fu la sveglia delle sette e svegliarmi ma, questa si spense prima che io potessi tirar fuori il braccio da sotto la coperta per zittirla.
Aprii prima un occhio e poi un altro, trovando Mat coricato sul tappeto che provava ad addormentarsi nuovamente.
-Mat?- lo chiamai e lui grugni in risposta.
-vieni sul divano altrimenti ti spezzerai la schiena- si alzò e gli feci spazio lasciando che mi avvolgesse nei suoi abbracci.
-ti senti meglio?- portò le sue labbra sulla mia fronte.
-hai ancora la febbre, vado a prenderti un succo e la tachipirina che mi ha lasciato tuo padre- si alzò camminando seminudo per il mio appartamento e tornando indietro con del succo all'uva che detestavo da morire.
-bevi- mi consegnò bicchiere e compressa che mandai giù provando ad ignorarne il saporaccio.
-dormiamo un altro po?- annui e mi accoccolai sul suo corpo cercando un po della serenità che bramavo.
L'ennesimo risveglio fu decretato per le quattordici e dieci del pomeriggio, dove un mazzo enorme di violette mi venne consegnato da un fiorario che non avevo mai visto.
Era un insolito mazzo di fiori, considerando che le viole non erano fiori da mazzo ma più da piantine.
Lo guardai per qualche tempo,alla ricerca di un biglietto che non trovai da nessuna parte.
-le viole?- chiese appunto Mat
-già, forse hanno sbagliato persona- non erano fiori che mi piacevano particolarmente anche se in realtà avevano il suo perché.
-tu detesti il viola- annui
-ecco perché penso che si siano sbagliati- li appoggiai sul tavolo della cucina.
Quando provai a fare ritorno sul divano, suonò nuovamente il campanello di casa e appena aprii la porta mi si ripresentò il fioraio di prima.
-scusi- mi disse mortificato
-non si preoccupi, gliele vado a prendere- mi guardò confuso
-no signorina, ho qui per lei questi altri mazzi di fiori- mi affacciai leggermente fuori dalla porta e cosi come me lo fece anche Mat.
Riconobbi alcuni fiori, le peonie ad esempio e i gigli.
-ma io non ho fatto il compleanno, c'è almeno qualcuno che me li manda?- chiesi
-no signorina, hanno chiamato e dettato il tipo di fiori e il suo indirizzo- Mat aiutò il fiorista a portare dentro tutti quei fiori e io ringraziai il cielo per non soffrire di allergia ai pollini.
-grazie- gli dissi semplicemente non sapendo che altro dire e fare.
Quando mi chiusi la porta alle spalle il primo pensiero andò ai miei colleghi, magari era usanza fare dei fiori se qualcuno stava male.
Lo trovavo parecchio carino.
-sono fiori strani, da quando in qua si fanno i mazzi con i giacinti?- ah, perché quelli erano giacinti?
-boh, forse sono fiori per augurare una buona guarigione- Mat li guardò un po e poi annui.
Quando suonarono nuovamente al campanello, mi augurai di cuore che non fosse nuovamente quel povero del fioraio perche immaginavo quanto mi stesse odiando.
A fare il loro ingresso furono Carolina seguita da Maddy e Roberta.
-ragazze?- ero stupita che fossero qui perché ero certa dovessero andare allo stadio per la partita, cosi come avrebbe dovuto fare Mat da li a breve.
-ciao tesoro- Roberta mi strinse a se mentre Mat provò a farle entrare tutte senza lasciare nessuna sul pianerottolo.
-che ci fate qui? Non dovete essere dirette allo stadio?- si guardarono tra di loro
-non andiamo più , rimaniamo con te- no,non poteva essere.
-no, oggi è importante che voi siate li e infatti andrà pure Mat- che provò a protestare ma alla fine dovette annuire.
-io vi voglio un sacco bene ma, starei molto meglio se vi sapessi in tribuna a tifare per loro. Non posso esserci io e fa già schifo cosi,figuriamoci come mi sentirei se sapessi che voi non andate a causa mia- Carolina mi guardò sapendo bene che cosa mi frullasse per la testa.
Con lei era stato fin troppo facile trovare un punto di collegamento e sembrava quell'amica che aspetti da tutta una vita.
-ma non puoi rimanere a casa da sola, almeno lascia che una di noi rimanga- ci ritentò Maddalena.
-no, andate tutti e mandatevi video, mentre io la guarderò da qui- mi abbracciarono aspettando che Mat si preparasse e ormai andasse con loro e io gli chiesi se gradivano del caffè o del tea freddo.
-festeggi qualcosa?- mi chiese Corolina osservando tutti quei fiori
-no, li ricevuti da anonimi- Federica mi guardò e poi cercò qualcosa sul suo cellulare.
-stando a quanto dice google, sono i fiori per chiedere scusa- chiusi gli occhi sorridendo internamente le mie emozioni.
Paulo!
Stupido amore mio, quando diavolo mi mancava.
-che ragazzo d'oro- sospiro contenta Roberta che gli voleva bene mentre Maddy mi sorrise capendo bene che cosa mi stesse passando per la testa.
Fuori c'era il sole e avevo aperto le imposte per far cambiare l'aria in casa.
Più tardi per le sedici e venti andarono via, portandosi dietro Mat che mi raccomandò pure il raccomandabile.
A volte mi sembrava non si fidasse abbastanza di me, ma sapevo lo facesse più per amore e paura che per altro.
Sintonizzai il canale sky e mi godetti persino gli allenamenti che anche se vennero ripresi per un cinquanta e cinquanta con la squadra del Napoli, mi fecero comunque sentire sufficientemente soddisfatta nonostante fossi a casa.
Il volto di tutti i ragazzi era macchiato da una striscia rossa, iniziativa simbolo per la lotta contro la violenza sulle donne.
L'avevo talmente tanto voluta che appena ne avevo trovato la possibilità avevo direttamente aderito, sapendo quando alla Juve ci tenessero allo stesso modo.
Alle venti e quarantacinque iniziò il match mentre io mangiai dei cracker con della feta, un formaggio che avevo scoperto solo poco più di due settimane fa.
Mi astenni dall'inveire per i primi quarantacinque minuti di gioco, in cui la mia dignità di donna penso si rimasta in piedi perché fortunatamente sono rimasta a casa.
E per dirlo io, che le partite voglio vederle tutte in tribuna , immaginiamo in che condizioni stia vertendo la mia salute mentale.
L'avete presente la bile?
Penso di avere la colecisti esplosa talmente ne ho accumulata e il fegato? Beh quello l'ho perso dall'undicesimo minuto in poi, quando Chiellini ha dovuto lasciare il campo.
Non posso fare altro che complimentarmi con loro, non c'è stata storia che tenesse.
Hanno nettamente giocato molto meglio di noi, facendo un pressing che ha impedito alla nostra squadra di avere anche delle ripartenze su cui tentare un goal.
Avevo spento la tv certa che per come le cose erano andate già nel primo tempo, al secondo non potevo far altro che sperare che di goal ne prendessimo uno solo.
Talmente era stata tanta la confusione in campo che oserei dire che non era la Juve quella che stava giocando.
Forse potevo aggrapparmi ad un pareggio in zero a zero ma, la vedevo dura.
Paulo non sembrava più lui, quindi non osai nemmeno immaginare gli insulti che gireranno in rete sia per lui che per me.
Certo, dire che il Napoli potesse considerarsi in vantaggio mi sembrava azzardato ma, guardando le trasferte quelle della Juve erano più pesanti.
C'era la trasferta a SanSiro contro l'Inter, all'Olimpico contro la Roma, insomma squadre che certamente non erano facili da battere.
Quasi un'ora più tardi, mentre stavo leggendo uno dei miei soliti e amati libri classici, quelli per la quale avevo scelto di frequentare il liceo classico, un boato assurdo proveniente da fuori, mi fece sobbalzare.
Mi affacciai dal piccolo balcone della mia stanza e in strada, a pochi passi da via Roma, un gruppo di tifosi napoletani urlavano e schiamazzavano felici.
Avevano vinto, altrimenti non mi sarei aspettata tutto sto casino.
Rientrai dentro un po giù di morale anche se onestamente sapevo che di certo non potevo aspettarmi diversamente dato come era andato il primo tempo.
Tirai via il cellulare da sotto carica e Mat aveva intasato la chat di whatsapp con una serie di bestemmie e insulti.
Nemmeno a dirlo il mio profilo social era immerso e sommerso da insulti, volgari nella maggior parte dei casi e non mi sprecai nemmeno a bannarli o spammarli perché avrei perso l'intera serata e avrei fatto prima a cancellare il profilo.
Mi infilai il primo giubbotto che trovai appeso all'ingresso, la sera faceva comunque freddo e con le chiavi di casa in tasca e il cellulare in mano, percorsi quel chilometro e mezzo che mi separava dalla casa di Paulo.
Dovevamo parlare, ma non per me quanto per il calcio.
Citofonai digitando il codice del suo appartamento ma non rispose nessuno, segno che forse a casa ancora non era tornato.
Rimasi li, in piedi per altri dieci minuti, riempiendomi di freddo dato che indossavo solo un paio di leggings neri dell'adidas e una mega felpa, che gli avevo rubato settimane se non mesi prima.
L'anello, catturó la mia attenzione e rimasi ad osservarlo per tutto il tempo,innamorandomene sempre di più.
-sei impazzita?- fu la prima cosa che mi disse non appena raggiunse il portone.
-buonasera anche a te- gli risposi entrando dentro a ripararmi dal freddo.
In ascensore si creò dell'imbarazzante silenzio che venne meno nell'esatto istante in cui mettemmo piede nel salotto di casa sua.
Non ebbi il coraggio di chiedergli da quanto diamine di tempo non aprisse le imposte o se stesse provando a portare a termine qualche esperimento scientifico ma, di certo Pamela non era passata da queste parti a sistemargli il casino.
-uscirà qualche topo da li sotto?- c'era una pila disordinata di vestiti,buttati a casaccio sull'isola del divano.
-prova- okay, punzecchiarci non era l'alternativa corretta se volevo provare a risolvere la cosa.

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Ciao ragazze 😘,scusate l'orario ma ho staccato adesso dallo studio e non sapevo se aggiornare adesso o domani mattina poi, siccome vi voglio bene mi sono detta che sicuramente questa sera l'avreste gradito meglio.
Dunque, sul capitolo vi dico che mi dispiace un botto farvi ancora attendere un pochino 🙈, soffro anche io a vederli separati ma, come avete ben capito dal prossimo si prendere una decisione definitiva.
Quale sarà mai?
Non vi spoilero nulla.
Lasciate un commento qui sotto, se vi va, e se volete farmi felice felice 😍😍, stellinate .
Un grosso bacio 💋, la vostra girasole 🌻

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now