Capitolo 31

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Venerdì pomeriggio, sono immersa nelle acque calde di una piscina termale e fortunatamente  gli altri hanno rifiutato l'invito.
-hai sbagliato taglia- continua a ripertermi mettendomi parecchio in imbarazzo.
-è cosi e per favore la smetti di guardami il culo?- sarà la decima o undicesima volta che glielo ripeto.
-non te lo guardo solo io e poi, è impossibile non guardarlo- mi do una rapida occhiata intorno e avverto molti sguardi addosso.
-okay ho capito...andiamo via- sto per andare verso le nostre sdrai a recuperare l'accappatoio quando, mi ferma e mi abbraccia.
-sto scherzando, ti sta benissimo e sono sicuro che tuo padre non approverebbe ma è davvero un bel costume- lo guardo negli occhi per vedere se mi sta prendendo per il culo o meno.
-me lo hanno regalato- ovviamente mi guarda incuriosito
-Gonzalo- gli dico chiarendo tutti i suoi dubbi e non appena cerca di dire uno dei suoi commenti idioti lo fermo all'istante.
-nessuna parola- lo minaccio e lui sorride
-va bene va bene- dice rassegnato.
Cammino verso la vasca, con le infradito ai piedi e provando  ad infischiarmene del resto.
Certo, forse è più un costume da Formentera che da Tunisia.
-Gwen- mi chiama e mi volto e lui ha il cellulare in mano.
-che fai...no- quasi corro per evitare che faccia una cazzata.
-guarda quanto sei bella?- mi mostra il boomerang del mio sedere un po' troppo scoperto e infine la mia faccia ,si ripete ad intermittenza.
-non lo hai pubblicato vero?- gli chiedo supplichevole
-ovvio che si, io sono generoso con l'umanità- dice come se avesse appena costruito un ospedale in Africa
-dimmi almeno che non mi hai taggato- lo spero vivamente, anche perché tutta la squadra mi segue ma ancora peggio mi segue il profilo ufficiale della Juventus. La settimana prossima non avrei nemmeno il coraggio di mettere piede in ufficio.
-certo! - e ti pareva
-perché mi costringi sempre a fare figure di merda- gli dico rassegnata senza nemmeno incavolarmi.
-Higuain ti ha comprato un costume del genere, il minimo che potessi fare e fargli vedere come ti sta- gli pizzico il braccio e sento le guance accaldarsi.
-andrò a disattivare il mio profilo e poi mi darò per morta, vittima dell'imbarazzo- torno indietro nella sdraio e mi metto seduta.
Che lo veda la sedia il mio culo.
Il suono d'arrivo di notifiche nel mio cellulare è insistente e la cosa mi mette ansia,molta ansia.
Appena mi decido a vedere che fine ha fatto la mia dignità, ho una sfilza di messaggi nei direct.
Il primo che apro è quello di Gigi e già solo l'idea che abbia visto la foto mi fa venir voglia di gettarmi in piscina e tentare il suicidio.
-"Con questo,Messi 🇦🇷viene alla Juventus anche gratis"- mi porto una mano in faccia e penso a come posso rispondergli
-"addirittura? Sua moglie è stupenda io nemmeno un decimo"- lo invio e spero di apparire disinvolta,cosa che non sono affatto.
Il secondo direct che apro è quello di Martina,la mia segretaria.
-"Mat è ancora vivo?"- questo mi fa sorridere e capire che alla fine Marty ha imparato a conoscermi veramente
-"ancora per poco, il tempo di trovare un modo per farlo morire🔪💣 lentamente e facendolo soffrire"- la sua risposta non tarda ad arrivare e sono delle emoticons in cui ride con le lacrime agli occhi.
Roberta è Carolina sono dolcissime ed evitano di farmi notare che il mio costume è veramente piccolo, almeno per i miei standard.
Da loro ricevo cuorici e faccine con occhi a cuoricino.
Che carine, magari fossi bella la metà di loro.
Cosa ci si può aspettare da un messaggio di Dani Alves?
-"me dijeron ,siemplemente,que mi retiro fue trasladado ✈️a Túnez 🇹🇳... ya voy🏃🏽‍♂️."- il solito scemo.
-"Me da la sensación de que me enviarán🛫 lejos de aquí.
y penso que tu no 🚫me encontrarías"-
Il messaggio più simpatico di tutti lo ricevo da Juan .
-"bella la signora davanti di te con il costume nero. 🤣#sorrynotsorry" -
Gli rispondo immediatamente con -" vero no?! Lo pensavo anche io 🤣"-
Vi ho mai detto di quanto sia felice che i miei non abbiano instagram?
Il resto sono messaggi di fan page della Juve.
Gonzalo e Paulo non hanno visto la foto,meglio cosi.
Mentre cerco di trovare qualche battuta ironica da postare sul mio profilo, la notifica di un messaggio di Mira mi distrae.
-" Edin dice che sei la sua fidanzata ❤️ed è geloso."- sorrido al pensiero del bambino e rispondo in fretta.
-" ha ragione. Digli che sono tutta sua e che appena torno me lo sbaciucchio😘 tutto"- non lo vedo dalla finale di Champions.
Una parte di me, quella più audace e meno razionale, vuole che Paulo veda la foto l'altra, in realtà ha paura di quello che potrebbe dirmi.
La notifica di Paulo non arriva e ovviamente dovevo aspettarmelo...forse sul serio devo fare i conti con questa cosa e mettermi l'anima in pace.
Gonzalo, mi manda un audio abbastanza comico.
Non sa se essere indignato dalla cosa o se essere geloso,in mezzo a tutto questo continua a farsi i complimenti da solo per l'ottima scelta del costume.
Mi manca, parecchio.
Quando torniamo in albergo, sono già passate le sette di sera e i ragazzi non sono ancora rientrati dalla loro giornata turistica.
Per strada faccio dei piccoli acquisti, un rossetto magico per me e Martina,souvenirs che non potevo lasciarmi scappare.
Acquisto dei piccoli bonghetti con le palme disegnate sopra ,dei bracciali di pelle con inciso Tunisi e appena vedo dei peluches a forma di cammello, so che devo assolutamente regalarlo a Gonzalo.
-ho una fame da lupi- sento la pancia di Mattia brontolare
-la cena è alle otto e mezzo, che cosa facciamo?- so quanto diventi insopportabile se non mangia quando ha fame.
-non lo so, troviamo un posto dove fare dell'ottimo aperitivo con noccioline e martini- il sapore di martini mi esplode in bocca facendomene venire voglia.
-niente tisane ne tea alla menta. Alcol e alcol e ancora alcol- effettivamente è da quasi una settimana che non ci concediamo nemmeno una birra.
-andata- potevo lasciarmi scappare una bevuta?
No ,no che non potevo.
Per raggiungere un pub degno di nome,dobbiamo necessariamente prendere un taxy e fare circa una ventina di kilometri. Non è eccessivamente affollato e la gente che vi è dentro non è del posto, devo dedurne che non sono locali che fanno al caso loro.
Il barman è troppo biondo per poter essere un tunisino e troppo gay per poter essere etero.
-buonasera- ci dice in italiano,stupendoci.
-finalmente uno- dice Mattia conoscendo già come andrà a finire la serata.
-ciao- lo saluto,appoggiandomi al legno del bancone.
-cosa prendete?- ci chiede,anzi gli chiede.
-stupiscimi- gli risponde
C'è da meravigliarsi? No, ovvio che Mat sarebbe stato cosi fortunato da trovarne uno,pure in Tunisia.
-io voglio solo un gintonic- lui annuisce mentre io continuo a guardarmi intorno.
Mat si gira verso di me e mi richiama con un piccolo movimento di fianchi.
-che c'è?- gli chiedo,lui in risposta mi fa un occhiolino e ruoto gli occhi,anche se sono contenta per lui.
-Federico- gli ricordo e lui sbuffa.
-non rovinarmi la serata- mi dice e io gli faccio il verso.
Di gintonic ne ho bevuti di meglio,ma è la prima cosa alcolica che bevo dopo una settimana quindi,me lo faccio andare bene.
-io vado a ballare- non mi ascolta nemmeno.
Se avessi un po' più di immaginazione, potrei vederli nudi a fare le loro cosaccie.
Mi allontano e mi butto nella mischia e evitando che il drink mi finisca addosso costringendomi poi a buttare il vestitino.
La qualità dell'alcool non è il massimo ma è comunque sufficiente a stordire,un po,i miei sensi.
Pochi minuti più tardi Mattia mi raggiunge e posso finalmente divertirmi.
-hai scoperto che è etero?- gli dico non appena mi balla dietro
-peggio, ho scoperto che non ho un condom- annuisco contenta che sia cerebralmente sano e che ci tenga alla sua salute.
-bravo amore- gli dico abbracciandolo,facendogli capire quanto gli sia grata.
Le note di musica da disco e le luci a neon, contribuiscono a confondere le mie percezioni; avere Matt insieme è utile perché so che non mi perderà di vista e idem farò io con lui.
È stata una regola taciuta che ci siamo promessi fin dalle feste di fine anno al liceo; andava bene divertirsi e tutto ma uno dei due doveva rimanere decentemente sobrio.
Il mio corpo si muove libero e la mia risata è mista a quella di Matt, seguo il ritmo della musica e mi lascio guidare dal mio fedele compagno.
I drinks vengono,uno dopo l'altro e come loro anche la mia audacia nel ballare.
Corpi che si scontrano e cuori leggeri, pensieri che si annullano e menti ebbre di felicità.
La musica ha questo grande potere di trasportarsi via tutti i problemi e di catapultarti in una dimensione in cui non esiste nient'altro se non l'allegria di esserci e di esistere .
Con gli occhi chiusi posso percepire tutto il mondo girarmi attorno, questo  invece è il potere dell'alcool.
Domani non sarò così contenta e mi pentirò di aver bevuto così tanto ma ,domani sarà...oggi è ed è quello che conta.
"Cuando yo la vi
Dije: "si esa mujer fuera para mí"
Perdóname, te lo tenía que decir".
Guardo Mat che mi sta già sorridendo.
Adoro questa canzone.
-estás dura,dura- canticchio muovendo i piedi e i fianchi.
-dura dura dura- mi afferra le mani e muove il bacino venendomi in contro.
Inizio a sentirmi leggera e felice, i piedi si muovono da soli e le braccia si muovono a tempo accompagnando il bacino che sensualmente sembra avere una vita propria.
In un'altra vita, sarei sicuramente voluta nascere con sangue latino americano.
Il pezzo successivo della canzone,mi fa mancare un battito.
"Tú eres la máquina, la máquina de baile
Si no tiene a nadie vente pa' mi' brazos, caile
Ese perfume se siente en el aire
Algo como Argentina, tú me traes los Buenos Aires".
Mordo fortemente le labbra,sentendone il sapore del sangue.
-non pensarci- mi sussurra Mat porgendomi l'ennesimo bicchiere di un drink che non riconosco nemmeno.
-Habrán muchas mujeres pero tú eres otra cosa- gli rispondo, probabilmente non mi avrà capito o peggio ancora non mi avrà sentito ma quella è la frase che più mi rappresenta.
"Ci sono molte donne ma tu sei un'altra cosa".
Non pensarci è più facile a dirsi che a farsi.
Le ore si inseguono le une con le altre e fuori la notte sta passando via,mentre nulla di me si accorge di questo dettaglio.
-dobbiamo andare Gwen- mi urla Mat e io protesto perché non voglio.
Quando mi afferra per i polsi e mi trascina con se,non ho la forza di resistergli per cui i miei piedi e le mie gambe lo seguono automaticamente.
Non ho mai capito cosa ci spinga a ridere in questi momenti, tipo adesso che trovo la cosa estremamente divertente.
Sul taxy la testa vortica velocemente e il silenzio è fastidioso.
-spera per te che io abbia portato un pacco intero di analgesici,altrimenti domani chi ti sopporta- io non lo ascolto nemmeno e cerco di capire che ore siano.
Il cellulare segna le cinque e dieci del mattino e ci sono una ventina di chiamate di Martina e alcune del presidente.
Tutti i miei sensi si risvegliano e mi sento in allerta.
-oddio- dico preoccupata.
Chiamo Gonzalo avendo il cuore in gola.
Fa che non gli è successo nulla,ripeto in continuazione.
-finalmente!- mi risponde immediatamente
-stai bene?- biascico e mi sento la gola secca.
-io si, tu non tanto vero?- esattamente
-proprio cosi, ho bevuto parecchio e sto tornando adesso....que pasa?- gli chiedo
-devi tornare a Torino immediatamente, è successo il casino- penso che i miei neuroni hanno avuto una battuta d'arresto assurda. Quasi posso sentirli schiantarsi contro l'asfalto.
Non capisco nemmeno che abbia messo giù, per cui rimango alcuni minuti a guardarmi il cellulare tra le mani,mentre il bip della chiamata interrotta continua a martellarmi tra le orecchie.
Più tardi in camera, rimetto pure l'anima e non so se è dovuto alla sensazione di acido che avverto alla bocca dello stomaco o se sia una normale risposta fisiologia alla paura di scoprire che cosa sia successo.
Alle sette,quando Matt ha già preso il sonno da più di un paio d'ore, io sono ancora in piedi e chiamo il direttore.
-Gwen, tesoro- lo sento sospirare e io invece sono sollevata.
Il mio posto di lavoro è al sicuro.
-Presidente, è successo qualcosa?- sento un brusio infernale e questo non fa altro che aumentare il mio mal di testa.
Non so chi abbia deciso di fare gli analgesici al gusto di arancia, ma vorrei dirgli che non è stata la più brillante delle idee.
Insapore, per questi casi, sarebbe stato ottimo.
L'unica nota positiva è la freschezza dell'acqua che mi da un po' di sollievo alla gola.
-puoi tornare a Torino in giornata?- il suo tono è dispiaciuto ma speranzoso.
-certo, se ha bisogno di me torno con il primo volo disponibile- poggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi.
-te ne sarei infinitamente grato- non accenna a dirmi che cosa sia successo e la cosa mi mette ansia.
-allora cerco un volo e vengo il prima possibile- mi dispiace lasciare le mie vacanze, proprio ora che avevano assunto una sfumatura più giovanile.
-il volo lo cerco io da qui, non preoccuparti di nulla e grazie, sono in debito con te- la cosa è esilarante.
Andrea Agnelli in debito per qualcosa, praticamente mi ci sarebbero volute quindici vite prima che una cosa simile si sarebbe mai potuta verificare.
L'arrivo dell'email con il biglietto già acquistato, mi spinge ad alzarmi dal letto e a fare la valigia come meglio posso.
Indosso un paio di occhiali da sole e infilo il carica batterie nella borsa, dopo scrivo un biglietto che lascio sul comodino e do un bacio a Mat.
Nel tragitto dall'albergo all'aeroporto cerco di capire che cosa sia successo ma la testa pulsa talmente tanto che non ce la faccio nemmeno a rimanere con gli occhi aperti.
In aereo, il mio posto in prima classe mi fa amare Andrea Agnelli più di quanto normalmente faccio.
Dormire mi sembra la soluzione migliore,alla fine tre ore e mezza sono sempre meglio di niente.
La prima differenza sostanziale che vi è tra la prima e la seconda classe è lo spazio tra un seggiolino e l'altro.
Praticamente ci puoi parcheggiare un motorino.
La figata di trovare la mascherina per gli occhi ,la copertina che ti protegge dal freddo assurdo dell'aria condizionata e il totale e stupendo silenzio.
-signorina?- mi sveglia lo steward
-stiamo arrivando a Torino- mi dice sorridendo e io gli sorrido grata.
Ho la bocca impastata dal sonno ma in compenso la testa pulsa di meno.
-vuole dell'acqua?- annuisco e lui va a recuperala tornando poco dopo con dell'ottima acqua fresca.
-grazie- rispondo finalmente,recuperando quasi tutte le mie facoltà mentali.
L'atterraggio è perfetto e per nulla drastico come tutte quelle volte in cui viaggio in economy e mi sembra che da un momento all'altro mi stia per schiantare per terra.
Quando ci consentono di scendere, la valigia mi sembra un sasso enorme che devo trascinarmi.
Riconosco l'autista del team grazie alla divisa con il logo.
-buonasera- gli dico e lui ricambia prendendo immediatamente la valigia.
In macchina un pranzo a sacco e comodamente custodito dentro una busta di carta.
Agnelli,cosa sei? Ti amo
Mangio qualcosa e poi prendo l'ennesimo analgesico; rivedere il parcheggio dello Juventus Center non è cosi tragico come pensavo.

I miei pantaloni di tuta e la mia felpa over-size, palesemente maschile, stonano con tutta l'eleganza che mi circonda ma sono stata strappata da una sbronza colossale e dalle mie ferie estive.
Me lo devono concedere.
Prima di arrivare in ufficio,passo velocemente alla toilette facendo una pipì cosi lunga che sembra che mi stia svuotando di tutti i liquidi.
Lavo le mani e la faccia e sistemo il groviglio che mi trovo al posto dei capelli.
Il kit trucco per emergenze,nascosto sapientemente nella mia borsa, è la seconda gioia della giornata.
Spruzzo una quantità assurda di profumo e ingoio una mentina nella speranza che la puzza di alcool venga miracolosamente camuffata.
-eccomi- dico appena metto un piede dentro l'ufficio.
Un bel po' di occhi si trovano puntati su di me.
Mariano e Gustavo Dybala?
Una sensazione di gelo si prende possesso di me.
-Paulo sta bene?- dico immediatamente
Loro annuiscono ma non mi sembrano tanto convinti.
Quando mi viene messo tra le mani l'ipad, vedo una sfilza di foto di Paulo e una ragazza che non conosco.
-si chiama Ginevra- mi dice Mariano
Vorrei lanciare l'ipad e sperare di colpire la testa di Paulo anche a questa distanza .
-cosa potrei farci io?- Il presidente mi rivolge uno sguardo di scuse e non so come interpretarlo.
-lasciamo al presidente svolgere il suo lavoro, io vedrò che posso fare...mi aspettate nel mio ufficio?- gli chiedo gentilmente e loro escono via capendo che ho bisogno di parlare con Agnelli e Gli altri.
-che dovrei fare?- gli chiedo schietta.
-io quel ragazzino gli apro la testa e voglio vedere che cosa c'ha dentro- si lascia andare Marotta.
Niente, ecco che cosa c'ha.
-non mi era mai capitato di dover avere tutte ste ragazzine dietro- dice ironico Nedved
-che cosa vuole? Soldi?- è palese che voglia qualcosa.
-non riesco a contattarla e la sua agenzia ha messo il fax- Il presidente mi passa un foglio pieno zeppo di contatti
Lo accetto e lo guardo velocemente.
-oggi è meglio lasciare le cose cosi, mi serve del tempo per cercare di capire che cosa fa e chi è...e per riprendermi-ammetto imbarazzata.
-tutto il tempo che ti serve- mi dice e gliene sono grato.
Quando torno nel mio ufficio i fratelli Dybala stanno discutendo in argentino e Gustavo sembra abbastanza incazzato con Paulo mentre Mariano cerca di difenderlo.
-scusate- gli dico interrompendoli
-scusaci tu, possiamo fare qualcosa?- si picchiare tuo fratello,vorrei dirgli.
-oggi nulla, provo domani a vedere che cosa fare....mi dispiace- non trovo altro da dirgli.
Non sono il mago di Oz che può risolvere le cose immediatamente.
A casa, la stanchezza si fa sentire e non mi oppongo per niente,crollando sul divano.


Scusatemi 🙏🏻
Ieri ero in viaggio per il Peru 🇵🇪 e sto soffrendo decisamente il jet lag, peggio di come lo soffro di solito, voi in questo dovreste andare a letto no?
Qui noi invece stiamo aspettando l'alba del giorno nuovo.
Voglio augurarvi un buon weekend a tutti e spero che in Italia le temperature si siamo riscaldate.
Un bacio a tutti e mi scuso in anticipo se le pubblicazioni dei capitoli saranno un po alterate.
Vi adoro e ci vediamo al prossimo capitolo ❤️

Vi lascio questa foto, piccolo scorcio di  questa meraviglia

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Vi lascio questa foto, piccolo scorcio di questa meraviglia

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now