Capitolo 15

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La settimana della semifinale di Champions League è praticamente una corsa continua, sembra che mi stia preparando per correre i centro metri alle prossime olimpiadi.
la sveglia ,ovviamente, è stata anticipata di ben due ore sulla tabella di marcia , se prima alle sette saltavo fuori dal letto per essere in mezz'ora pronta e mettermi in macchina, in questa settimana la sveglia suona alle cinque meno un quarto e alle cinque e mezzo massimo sono già davanti l'Allianz, con i lampioni ancora accessi per il controllo notturno a momenti faccio prima a portarmi una brandina in ufficio perché ovvio è che anche la sera l'orario delle otto sfora fino alle dieci talvolta anche le undici, ma gli sforzi e l'impegno ce li mettiamo tutti indistintamente, veniamo da un derby abbastanza turbolento e le carte da sbrogliare sono incredibilmente tante, a mio parere anche troppe e questo è dovuto a degli incompetenti che mi fanno saltare tutta la pazienza.
-Gwen- mi chiama il Presidente mentre esco dall'ascensore con ancora il caffe nel bicchiere di cartone
-eccomi- affretto il passo cercando di non finire rovinosamente a terra
-che sia lodato il cielo, è quasi confortante avervi tutti qui e mi scuso ancora per la pressione ma volevo un rapido aggiornamento sulla questione, sapere se l'hotel ha preparato tutto per il loro arrivo e mi raccomando dobbiamo ricambiare l'ospitalita che ci hanno dato- ho giusto il tempo di mettere un piede nel suo ufficio che vengo travolta da tutte queste domande e non perché non sia lecito farmele ma sono solo le cinque e mezzo del mattino e l'ultima email scambiata con la Bongiorno ha un orario che dovrebbe aggirarsi intorno alle due e dieci del mattino
-per la pratica legale contro la Rai siamo a buon punto, l'hotel ha riservato per loro due interi piano, all'aeroporto abbiamo messo a disposizione delle macchine per la loro dirigenza e oggi alle due c'è il bouffet di benvenuto a villa Agnelli - dico velocemente cercando di far ripartire il mio cervello
-la madre di Dybala è già arrivata, i genitori di Miralem?-mi chiede e io annuisco ricordandomi però di dover inviare un messaggio a Paulo sulla questione del pass perché in stamperia hanno sbagliato posto e la signora rischierebbe di non potersi godere il figlio dopo più di sedici ore di volo
-perfetto, grazie mille vengo a bussarti all'una per andare via- esco dall'ufficio per entrare nel mio, tolgo immediatamente i dannati tacchi ai miei piedi, altrimenti non arriverò a fine mese, mi sembra poco professionale chiedere di poter indossare un bel paio di nike o di adidas sotto il tailleur del club bianco nero, e poi quei quattro cinque centimetri in più che guadagno su quelle arme letali alla fine hanno pure il suo vantaggio, sopratutto quando mi trovo a dovermi confrontare con Gonzalo che praticamente mi coprirebbe senza problemi, chissà come appare il mondo dalla sua prospettiva.
Mentre vaneggio con il cervello ancora mezzo addormentato, ingurgito litri di caffè e mi metto immediatamente all'opera, d'altronde chi dorme non piglia pesci, ma chi non dorme non penso ne pigli chissà quanti.
Alle sei e venti, ipotizzando che i ragazzi siano svegli decido di provare a chiamare Paulo e mi risponde una voce che non riconosco, abbastanza insonnolita.
-scusi, ho bisogno di parlare con Paulo Dybala -dico cercando di capire chi sia, non penso la madre dal momento che essendo arrivata meno di due ore dovrebbe essere crollata dal sonno
-mi amor, te quieren por telefono- dice e allora capisco benissimo essere la splendida fidanzata argentina con la quale se non ricordo male dovrebbe avere una relazione lunga da più di tre anni
-pronto Gwen?- mi dice immediatamente
-Paulo, scusa se ho interrotto qualcosa, ma volevo solo assicurarmi che i tuoi familiari fossero arrivati per tempo e ricordarti che il pass per tua mamma è stato ristampato correttamente- gli dico e mi avvio a concludere la chiamata per poter fare altro
-grazie e Gwen- abbassa la voce e lo sento spostarsi in un altra camera
-dimmi- dico incuriosendomi
-abbiamo un problema, ho un +1 tra gli ospiti lo so che ora con poco avviso ti scombussolerò le cose ma lei è venuta a farmi una sorpresa e non posso lasciarla a casa- mi dice con un tono di uno che vuole scusarsi
-d'accordo nessun problema farò il possibile per farle avere il pass quando verranno a ritirare quello di tua madre al massimo dovessero esserci rallentamenti con la stamperia, me ne occuperò io personalmente- gli dico leggermente incazzata per la cosa ma alla fine capisco pure che non abbia colpe, i familiari cercano sempre di fare cose carine per i loro ragazzi, dimenticando che l'accesso allo stadio non è cosi facile e semplice come si crede
-grazie, sei fantastica ti adoro- rido della sua frase
-sisi leccaculo Dybala, leccaculo- gli dico ridendo e sentendolo ridere.
-mi adori anche per questo!- mi dice prima di salutarmi e lasciarmi al mio lavoro.
Stacco la chiamata e digito velocemente il nome del Pipita ,che ormai so a memoria,al terzo squillo risponde con una voce pimpante che mi chiedo dove diamine la prende questa energia.
-ti stavo chiamando io, buongiorno tesoro mio sono in ascensore con la colazione, arrivo!- stacca la chiamata e io sorrido come un ebete, Gonzalo Higuain ti ho mai detto che ti amo?
Quando lo vedo entrare in ufficio senza bussare , con una maglia dalla dubbia serietà , mi alzo per andargli incontro e lasciarmi abbracciare da quelle braccia forti ma delicate allo stesso tempo.
-buongiorno nena- mi bacia in fronte e io mi accuccio sempre di piu sul suo petto
-okay, hai ancora sonno- mi dice portandomi con se sul divanetto e facendomi accomodare sulle sue gambe
-giuro, non hai idea di cosa darei per poter dormire anche una sola altra ora in più- gli bacio la guancia e mi alzo a recuperare il sacchetto con la colazione per poi ritornare sul divanetto.
-caffè corto ed amaro con cornetto all'albicocca per te e bevanda energetica e cereali con yogurt magro per me- mi porge le mie cose e la prima cosa che faccio è dare un bel morso al cornetto caldo, infischiandomene se si facciano duecentomila briciole
-dio, grazie amor- gli dico sorridendogli
-sei tenerissima, guarda un po' qui- nemmeno il tempo di realizzare che mi abbaglia un flash, poi lo vedo ridere e appena mi mostra la foto sembro una bambina di tre anni con gli occhi fuori dalle orbite.
-è tremendamente orribile, l'apple potrebbe denunciarti per materiale sensibile nel contenuto del tuo rullino foto- dico facendo ridere
-ma sta zitta scema- mi bacia il naso e io lo arriccio per la sensazione che avverto.
Abbiamo giusto quindici minuti prima che lui scappi via per essere puntuale a Vinovo per gli allenamenti pre partita. Domani è la semifinale, il grande giorno atteso da noi e da tutta la tifoseria sparsa nel mondo.
Quando ritorno al mio posto, dopo aver cercato di rimediare al disastro briciole sparso sul divano e sul tappeto, mi ricordo di chiamare Miralem per chiedere se sia tutto apposto e quando mi da notizie positive, passo decisamente a pratiche lavorative più impegnative, come la campagna per la sensibilizzazione contro il razzismo che il presidente e la dirigenza hanno assolutamente voluto dopo gli ultimi spiacevoli per non dire disgustosi avvenimenti dello scorso fine settimana.
All'una e dieci Andrea Agnelli mi recupera dal mio ufficio e ci dirigiamo in villa Agnelli , il feeling lavorativo che si è creato tra me e lo staff dei piani alti mi permette di poter essere più sicura e di poter prendere parte a manifestazioni calcistiche fuori campo come queste.
Quando il cancello si apre, i ragazzi sono tutti agghingati con il completo elegante del club e aspettano che gli avversari ci raggiungono, io scendo dalla macchina e saluto rapidamente tutti per poi correre dentro e assicurami che tutto sia al posto, che non ci siano errori di battitura nel menù e che i tavoli siano misti per permettere alle squadre di stare insieme senza che poi in campo ci siano le scanne.
Alle due, una volta arrivato il Monacó e aver fatto le presentazioni di rito con tanti di quei convenevoli complimenti , ci apprestiamo ad accomodarci a tavola, inaspettatamente il mio posto è stato spostato con quello della dirigenza calcistica , forse più per cercare di dare una mano nella comprensione linguistica che per altro.
Mentre sto per guardare l'orario dal mio bellissimo orologio da polso, regalo fattomi dai ragazzi per il mio compleanno, lo scorso sette Aprile, sento la vibrazione del mio telefono e sbirciando con molta educazione, senza apparire una grande cafona che utilizza il telefono a tavola, mi accorgo che è un messaggio di Paulo, ovviamente l'istinto mi porta ad aprirlo e leggo: "ma se io e il Pipa spacchiamo la faccia a Mbappè dici che ci squalificano?" Mi chiedo che cosa abbia fatto quel povero cristo per meritarsi l'ira dei miei due attaccanti preferiti, digito velocemente un " si, assolutamente si! Ma perché?" e rimetto a posto il telefono continuando a dividermi tra le pessime battute calcistiche fatte dall'allenatore del Monaco e il francese maccheronico di Allegri.
Dal fondo della sala intercetto Gonzalo farmi segno di guardare il telefono e io nuovamente sono tentata di sapere che cosa combinano quei due idioti.
"Troppi apprezzamenti, Higuain dice che se gli lesionassimo il tendine d'Achille non sarebbe male, ovviamente siamo brave persone e non lo facciamo, ma sappi che Mbappè non può parlare con te, questo qui ha troppe fantasie per la testa." La cosa mi fa sorridere parecchio perché non so esattamente quando questo sia successo ma praticamente ho acquisito due fratelli senza neanche saperlo, si fanno le paranoie pure su colleghi di lavoro che non sono sicuramente il mio tipo.
Che poi ancora devo capire chi fa al caso mio.
Dopo il pranzo che si è protratto anche fin troppo, ci alziamo da tavola e io scusandomi scappo per poter essere in tempo a lavoro, ma vengo bloccata da una voce che non conosco se non per un semplice "Bonjour je m'appelle Kyliaj Mbappé".
-vai già via?- mi fermo e mi giro nella sua direzione, lo trovo seduto su una poltroncina di vimini, insieme ad altri suoi compagni di squadra.
-il lavoro mi chiama- dico semplicemente
-la Juventus, deve essere abbastanza fortunata per avere una come te- gli sorrido molto lusingata dai suoi complimenti ma , tesoro hai diciannove anni e io ne ho ventidue, non sei esattamente il tipo d'uomo che fa al caso mio.
-grazie per i complimenti- lo vedo avvicinarsi verso di me e tirar via una margherita gialla dalla composizione del tavolo.
-per te- mi porge la margherita e io l'accetto non sapendo che fare.
-Kylian, hai conosciuto la nostra ragazza?- scorgo Gonzalo avvicinarsi immediatamente e cingermi le spalle e dietro di lui Paulo guarda contrariato la margherita che mi toglie dalle mani.
-verrei alla Juventus solo per lei- per me? Ma se nemmeno ci conosciamo...ma che tecnica squallida di abbordamento è questa?
-allora sono contento che te ne stai al Monaco- gli dice Paulo, passando un braccio dietro la mia schiena e affiancandomi.
Scusate? È per caso una gara a chi fa la pipì più lontano?
-scusa, io ...io non sapevo fosse la tua ragazza- gli dice imbarazzato, grattandosi il retro del collo.
-noi? Non siamo fidanzati...no!- dico immediatamente, quasi rischindo di mordermi la lingua.
-ma è come se lo fosse, sta lontano da lei!- gli dice immediatamente la Joya, lasciando stupita me e il francese.
Prima che raggiunga il mio ufficio ritiro il pass della madre di Dybala e chiedo se per le sei e mezza ce la fanno a darmi quello per Antonella e mi tocca cercare di pregare la ragazza che alla fine non mi da nullo di sicuro ma almeno so che ci proverà.
Alle cinque e dieci sono in ufficio, e trovo Martina intenta a stampare i file che gli avevo lasciato scritti in un post-it, la saluto velocemente e torno a lavorare sul caso di Benatia, senza fare sconti a nessuno, gli errori a casa mia si pagano!
A telefono con mia madre sistemo le ultime cose, cercando di consegnare all'avvocatessa bongiorno un lavoro svolto eccellentemente almeno nella mia parte, cosi che prima di Cardiff le cose siano al proprio posto e nel caso dopo posso godermi la finale con tutta me stessa.
In serata ritorno in copisteria a ritirare il resto dei pass per le famiglie dei calciatori francesi, che farò imbustare ai tirocinanti e poi glieli farò avere in hotel per tempo.
-quello di Antonella Cavalieri?- chiedo sperando con tutta me stessa che sia pronto
-mi dispiace Gwen, abbiamo ancora quelli della dirigenza sportiva dell'altra squadra, quelli per i tesserati del club e quelli che hanno vinto il contest, sono le sette e ancora devo finire di sistemare la grafica per i primi, mi toccherà rimanere a dormire qui per farteli avere domani alle otto- mi dice scusandosi e io annuisco capendola e facendomene una ragione, vorrà dire che io e Antonella faremo finalmente conoscenza.
Ippiippiurrà, il primo ponte?
Ritornando in dietro almeno per quindicesima volta in questo giorno, passo al bar a salutare Tony che neanche il tempo di farmi parlare mi prepara un bellissimo caffé ristretto dicendomi però di fare attenzione allo stomaco e in questo preciso istante posso vedere la faccia incazzata di mio padre, ma tanto ormai non può nemmeno fiatare, gli ho preso i posti migliori , a lui e Mat, nel settore ospiti del calciatori, facendomi regalate i posti da Gonzalo che purtroppo non può avere i genitori in questa semifinale.
-Martina, puoi per favore cercare di rintracciare Dybala e dirgli di chiamarmi appena possibile? Grazie- la vedo trafficare con il numero dell'ufficio e prendere e posare la cornetta almeno un paio di volte, alla terza volta o forse la quarta è fortunata perché la vedo parlare a telefono dunque ne deduco sia riuscita nell'impresa.
-ti sta chiamando- mi dice solamente e io non faccio nemmeno partire lo squillo che già rispondo
-niente pass per Antonella,in copisteria c'è il delirio più assurdo e non si fa in tempo, dille semplicemente di aspettarmi davanti la sala stampa che appena finisco la conferenza gliela porto io al suo posto- dico velocemente prima che Agnelli mi venga a chiamare per essere in ritardo alla riunione pre partita.
-d'accordo chica- stacco velocemente e corro al terzo piano arrivando con solo un minuto di ritardo, fortunatamente Marotta è molto più in ritardo quindi direi di averla scampata, discutiamo sulle posizioni da assumere domani con la stampa, date le ultime esperienze ci rifiutiamo di avere rapporti con la Rai e siamo concordi nel dimostrarci fin da subito contrariati nei loro confronti.
Alle dieci, esco dall'Allianz e trovo Mat pronto ad aspettarmi come ci eravamo concordati nel pomeriggio.
-ti prego dimmi che hai già comprato la cena, perché dal forte sonno che ho , non so nemmeno se arrivo sveglia a casa- lo saluto allacciandomi la cintura
-tutto fatto babe, mangia e addormentati quando vuoi, appena arriviamo ti sveglio io- gli do un bacio per ringraziarlo e dopo di che il sonno ha la meglio, credo pure persino sulla cena.

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Hola miei amori 🖤
Vi ringrazio ,immensamente, per seguire questa storia e spero sempre che i capitoli vi piacciano.
Voi che tipo di ragazzo/uomo 👦🏻👨🏻, vorreste al vostro fianco?
Un bacio 💋 e ci vediamo al prossimo capitolo 🔜.
Se vi va lasciate una ⭐️

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