Non avevano incontrato molte persone per i corridoi e quelle poche che li avevano visti non si erano mostrate minimamente sorprese o incuriosite. C'era la Granger che camminava, poco dietro Malfoy stava percorrendo lo stesso tragitto della riccia. Nulla di più, nulla di meno.

Arrivati di fronte alla Stanza delle Necessità, fu Hermione a passare tre volte di fronte alla parete, mentre Malfoy aspettava appoggiato col fianco ad una colonna del corridoio.

Il Serpeverde fingeva indifferenza, guardandosi distrattamene le unghie.

"Sbrigati, Granger" pensava con impazienza e una punta di sofferenza: "Quanto ci metti? Perché ti ci vuole così tanto? Devi solo chiedere una stanza comoda per scopare!".

Nella parete comparve una porta e Malfoy non perse tempo, superando la riccia per aprire l'uscio e far passare prima lei, mettendo in mostra le buone maniere che gli erano state inculcate fin da piccolo.
La stanza era semplice; composta da un letto matrimoniale, un divanetto in pelle rossa e un lampadario che pendeva dal soffitto.

Malfoy si morse la lingua pur di non commentare; non voleva rischiare di andare in bianco (di nuovo) ed era certo che commentare il pessimo gusto della riccia non solo nell'abbigliamento, ma — a quanto pare — anche nell'arredamento, non sarebbe stata una buona mossa.

Appena la porta si richiuse alle loro spalle, Malfoy si tolse il mantello e lo abbandonò sul divano, mentre la ragazza faceva lo stesso con la borsa.

Si studiavano, imitandosi; scrutandosi con desiderio, misto a timore, misto a impazienza.

Si mossero in sincrono, accorciando le distanze tra i loro corpi.

Hermione gli gettò le braccia al collo, lui le afferrò con mani salde la vita.

Rimasero a guardarsi negli occhi per pochi brevi secondi.

I battiti cardiaci impazziti, il respiro affannato e le budella attorcigliate.

Non c'era bisogno di parlare, qualsiasi parola avrebbe rovinato l'atmosfera.

Con quello sguardo riuscirono a comunicarsi tutto ciò di cui avevano bisogno.

Si volevano, si bramavano. E quello bastava.

Le labbra della ragazza si scontrarono con quelle del ragazzo, mentre le mani vagavano, seguivano percorsi sconosciuti ma già esplorati tante volte nella loro fantasia.

Malfoy strinse il sedere alla ragazza, lei gli tirò i capelli.

La Granger tolse il maglione al ragazzo, lui le morse il collo.

Impiegarono pochi minuti per spogliarsi, pochi secondi per raggiungere il letto.

«Malfoy», Hermione spezzò il silenzio.
Gli occhi cerulei del ragazzo la guardarono con una punta di rimprovero; temeva che la ragazza volesse tirarsi indietro.

«Hai un preservativo?», gli chiese lei, con occhi seri e determinati.

«Un cosa?», ribatté il ragazzo, allontanandosi leggermente dal corpo della Granger, la fronte aggrottata e le sopracciglia che si univano a creare un'espressione di confuso stupore.
La ragazza era altrettanto confusa: «Il preservativo», ripetè.
«Cos'é?», chiese Malfoy, prima di scuotere la testa, infastidito: «Perché dovremmo parlarne proprio ora, Granger?»

La Grifondoro sospirò: «Il preservativo è un metodo contraccettivo babbano», spiegò col suo tipico tono saccente: «Non ho intenzione di rischiare di rimanere incinta, Malfoy, quindi se non...»
Il Serpeverde fissava il volto della Granger senza capire: «Metodo contraccettivo?»
Hermione si rese conto di non aver mai parlato di sesso con le sue amiche ad Hogwarts, era un argomento apparentemente tabù e lei, per quanto la sua curiosità fosse tanta, non aveva mai posto domande scomode.

Possibile che nel mondo magico non esistessero metodi contraccettivi?

«Per non rimanere incinta», disse con tono nervoso e infastidito.
«Oh», mormorò lui, spostandosi in modo da non gravare col suo peso sul corpo della ragazza: «Vuoi dirmi che non prendi la Pozione?»
«La cosa?», chiese lei, sollevandosi a sedere e coprendosi con la coperta, nascondendo alla vista del Serpeverde il suo corpo ricoperto da pelle d'oca.
«La Pozione», ripetè lui, copiando i movimenti della ragazza, celando la sua pelle allo sguardo della Grifondoro.

Hermione sospirò, spazientita: «Cos'è questa Pozione
«Non ne ho idea, non sono una ragazza, Granger», rispose lui, facendo una smorfia: «So solo che alcune ragazze la prendono una volta al mese per evitare gravidanze indesiderate».
«Dove la posso recuperare?»
«Non ne ho idea», disse Malfoy, una smorfia triste in volto; ancora una volta la Granger lo avrebbe mandato in bianco. Merlino doveva avercela con lui.
«E non conosci qualcuno che...?»

«Non puoi chiedere alle tue amiche? La Weasley, per esempio?», la interruppe, con tono spazientito.
«Non sono solita parlare di sesso con Ginny, se proprio lo vuoi sapere», ribatté lei, sollevando il naso in aria e sfoggiando il suo tono di voce più odioso.

Era certa che Malfoy l'avrebbe portata alla pazzia. Aveva bisogno di fare sesso, ma sembrava non fosse destino, ogni volta che ci provavano sorgevano problemi: il loro orgoglio, Gazza e ora i metodi contraccettivi magici diversi da quelli babbani.

«Beh, potresti iniziare».

Innervosita dal tono di voce del ragazzo e dall'astinenza forzata si alzò, abbandonando la coperta e il letto, raggiungendo i suoi vestiti sparsi per terra. Iniziò a vestirsi con gesti meccanici e precisi, malgrado le dite le tremassero.

«Cosa fai, Granger?», chiese il ragazzo, raggiungendola. Era disperato e pronto a supplicarla.
«Vado nella mia stanza, torno subito. Aspettami qua», disse lei, gli occhi colmi di risoluzione.
«E cosa vai a fare nella...?», iniziò lui, ma si rese conto che la Granger non lo stava ascoltando e che si stava già dirigendo con passo spedito verso la porta.

Sbuffò infastidito e tornò a sdraiarsi sul letto, chiedendosi quanto ancora avrebbe dovuto aspettare.



Gioco di sguardi #1 (Dramione)Where stories live. Discover now