Lips

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Dopo aver aiutato i miei genitori a sistemare ci sediamo a tavola.
Non ho per niente appetito ma questo non vieta a mia madre di riempirmi il piatto.
Lui è seduto di fronte a me,il tavolo é così piccolo che se mi allungo riesco riesco a sentire le sue ginocchia toccare le mie.
Comincio a mangiare di malavoglia alzando di tanto in tanto gli occhi che ogni volta non mancano di specchiarsi nei suoi.
Guardandolo così da vicino non posso fare a meno di notate che il suo naso sia davvero carino...
Ma questo non gli da un aspetto meno virile...anzi. Sta così bene sul suo viso.
<<Com'è la cena?>>
Chiede mia madre rivolgendosi a tutti.
<<Deliziosa!>> risponde mio padre entusiasta mentre Yoongi si limita ad un gentile <<È tutto squisito>>.
<<Chissà dov'è Tae?>>
<<Mamma ha le attività del club oggi!>>
Mento prontamente io.
<<Oh si è vero>>
È da sei mesi a questa parte che i miei credono che il corso di Tae duri due ore in più. In verità appena finito va in un club fuori città per cantare davanti ad un vero pubblico,ma essendo un pub non molto ben rinomato sicuramente non è il caso di farlo sapere al padre.
Lo copro sempre e in ogni circostanza.
Ho dovuto inventare delle cose davvero fantasiose per quando rientrava tardi e mi dispiace davvero così tanto non essere mai riuscito ad andarlo a sentire!
Diventerà famoso un giorno ne sono sicuro!
<<Scusatemi un secondo>>
Mia madre si alza per andare in cucina mentre gli altri due conversano sull'università e la politica.
Non esattamente i miei argomenti di conversazione preferiti...
<<Caro puoi venire un momento?>>
E così rimango di nuovo solo col professore inquietante. Perfetto.
<<Jimin>
Perchè mi chiama per nome?
E perchè ha messo una mano sopra la mia? Sono imbarazzato dalla differenza tra le due.
Ho sempre avuto le mani molto piccole e paffute mentre le sue sono lunghe e affusolate.
Ora gli dico che non mi deve chiamare per nome.
Che non deve toccarmi.
E cosa più importante che non deve guardarmi con quegli occhi maledizione! Mi fa arrossire come una ragazzina.
Cerco di convincermi che il fatto di trovarlo attraente,nonostante sia anche un po' molesto,non mi renda necessariamente gay.
Sono ancora alquanto confuso sulla cosa visto che non ho ancora avuto esperienze...
Mentre penso a questo e fisso le nostre mani unite lo sento parlare.
<<Mi dispiace>>
Mi stringe ancora di più la mano.
<<So che ci conosciamo da pochissimo e qualunque cosa ti sia successa o qualunque preoccupazione tu abbia non sono affari miei.
Il punto è che sento di doverti aiutare. Non so nemmeno io il perchè. Di solito me ne frego altamente degli altri...non me lo spiego>>
La sua mano che fino ad ora era rimasta sulla mia stringendola appena si sposta lentamente verso il mio viso.
L'unica cosa che riesco a fare è smettere di respirare.
<<Con questo viso delicato,gli occhi grandi e queste dannate labbra...>>
Lo vedo passare la punta della lingua sulle labbra secche mentre posa lo sguardo sulle mie.
<<Sembri un bambino che ha bisogno di essere protetto Jiminie>>
<<Non sono un bambino! E poi non chiamarmi Jiminie!>>
<<Mi dai del tu adesso? Jiminie...>>
Sorride sbilenco mentre io mi mordo frustrato le labbra distogliendo lo sguardo.
<<Sento le rotelle del tuo cervello che girano da qui. Vorrei essere nella tua testa adesso>>
<<Non credo vorresti>>
Il suo pollice scende sul mio labbro inferiore che mi sto torturando con i denti,cominciando ad accarezzarlo.
Istintivamente dischiudo le labbra e i suoi occhi si socchiudono a quel gesto mentre si lascia andare ad un sospiro.
Non è spiacevole nonostante senta il viso e le orecchie andarmi a fuoco.
Non so cosa mi stia prendendo...
Poi il suono del campanello ci ridesta entrambi dai nostri sogni.

Teacher Where stories live. Discover now