Savage

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Una volta arrivati ci dividiamo, visto che Tae è più piccolo di me, e ci dirigiamo ognuno nella rispettiva aula.
La giornata procede come al solito e fortunatamente non vedo nemmeno di sfuggita il prof Min.
Per tutta la giornata non faccio altro che pensare al nostro imminente incontro di studio e questo non fa che aumentare il mio mal di testa.
Decido di andare in un posto tranquillo a pranzare, sentendo di aver bisogno di aver bisogno di un po' di silenzio.
Mi rintano così in una parte lontana del cortile,ma purtroppo anche da li posso sentire gli schiamazzi delle ragazze su quanto sia bello il nuovo professore di matematica.
Oche.
In quella parte del cortile ,sul retro dell'edificio, gli alberi creano un piccolo spazio d'ombra sugli ultimi gradini di una piccola scalinata che porta alla palestra, ed è li che decido di sedermi.
Anche quel giorno non ho molta fame così rinuncio a mangiare il panino e prendo il blocco da disegno che mi ero portato dietro.
Prima ancora che possa realizzarlo la mia mano si muove da sola delineando il profilo di un viso che dal giorno precedente sta tormentando la mia mente.
Sto delineando con cura la linea delicata delle labbra sottili quando il blocco mi viene tolto dalle mani.
Alzo di scatto la testa ritrovandomi davanti il solito gruppo di ragazzi che ha come hobby quello di tormentarmi.
<<Chi disegni eh frocetto? Il tuo ragazzo?>>
Ringrazio per un attimo il cielo che siano arrivati prima che potessi finire di delineare completamente i tratti del viso di Yoongi. Sarebbe stato un problema se avessero capito che stavo disegnando lui.
<<Ridammelo>>
Provo a dire allungandomi verso di lui. Subito alza il braccio in alto, ridendosela di gusto per la mia altezza.
<<Che c'é piccoletto? Non ci arrivi?>>
Non rispondo alle sue provocazioni e mi mordo un labbro,frustrato.
Rivoglio i miei disegni.
<<Certo che ha delle belle labbra vero hyung?Anche se è un ragazzo un bel bocchino me lo farei fare volentieri>>
Dice poi uno dei teppistelli al ragazzo di fronte a me.
A quella frase tremo appena e decido che anche se i disegni sono importanti sono troppo isolato lì e la cosa migliore é scappare.
Velocemente cerco di prendere la direzione per rientrare a scuola ma vengo preso per un braccio da una morsa ferrea.
Gemo dal dolore cercando di liberarmi ma non ho molte possibilità. Non sono così gracile ma non sono bravo con queste cose.
<<Dove vai? Mica ti mangiamo!>>
<<Forse si...>>
Dice poi il ragazzo che mi sta tenendo facendo ridere gli altri.
Noto che la presa sul mio braccio si è allentata così faccio appello a tutta la mia forza e con uno scatto riesco a liberarmi.
Faccio due passi per scappare ma ancora prima di pregustare la libertà vengo riafferrato per i capelli e trascinato indietro.
Sento gli occhi diventare lucidi per il dolore e la frustrazione.
<<Non così in fretta frocetto>>
Il mio blocco ormai è a terra visto e ci finisco anche io poco dopo quando vengo scaraventato vicino ad esso.
Sospiro per la fine del dolore alla testa ma poi arriva quello allo stomaco causato da un calcio.
Preferivo quello alla testa...
Sento le lacrime cominciare a solcare le mie guance mentre cerco di rialzarmi. So per certo che tra poco arriverà un altro colpo e lo aspetto serrando gli occhi.
<<Che succede qui?>>
Questa voce...
<<Yoongi?>>
Riesco a sussurrare ancora senza fiato per il dolore allo stomaco.
Le sue scarpe entrano nella traiettoria del mio sguardo,poi un tocco leggero sulla schiena mi fa rilassare.
<<Stai bene Jimin?>>
Alzo il viso per guardarlo.
Ha le sopracciglia aggrottate e gli occhi sono socchiusi e luccicanti.
È arrabbiato.
Annuisco appena e mi aiuta ad alzarmi.
Continuo a reggermi a lui il cui sguardo è rivolto ora ai ragazzi di fronte a noi. Non sta guardando direttamente me ma sento comunque accopponarmi la pelle percependo quanto sia incazzato e quando sento la sua voce glaciale vedo anche loro rabbrividire.
Non sta urlando. Questo fa più paura.
È un mormorio basso e roco.
Sembra quasi calmo ma si percepisce perfettamente quanto sia alterato.
<<Ora voi stronzetti portate il culo in presidenza. Se non lo fate verrò a cercarvi di persona e non sarà piacevole>>
I due ragazzi sbiancano e quasi senza fare rumore spariscono eseguendo gli ordini.
Ora sento il suo sguardo su di me e quando alzo gli occhi noto quanto sia preoccupato.
<<Ti porto in infermeria>>
<<No sto bene...davvero>>
Mi allontano appena cercando di non sussultare per il dolore allo stomaco.
<<Ci vediamo dopo>>
Detto questo, cercando di sembrare sicuro di me, mi dirigo in classe sentendo i suoi occhi su di me fino a quando non scompaio alla sua vista.

Teacher Where stories live. Discover now