Acuerdos [Vol1] [Trilogía Relaciones Tóxicas]

Capítulo 33

Sebástian Fantiny

Faltaba poco para irnos, Samira bajó solo faltaba que Luis saliera del cuarto.

— ¿Quieres para desayunar, Samira?

—Algo ligero, quizás tostadas y jugo.

—No prefieres algo que te de fuerzas, tienes que recuperar energía.

— No gracias, — Parpadeó — estoy un poco cansada y las fuerzas que quiero es solo para comer esa pan tostado y beber ese jugo.

— ¿Estas cansada? Dormiste todo el día y la noche y sigues cansada.

— Tengo sueño ¿Y qué pasa con eso?

— Nada.

La dejé en el comedor y fui a buscar a Amielet, mi ama de llaves, esta estaba preparando el desayuno.

— Señor Fantiny, ¿Cómo amaneció esta mañana?

—Muy bien Amielet, ¿está todo listo?

—Ya casi, solo hago lo que la señorita Rockefeller me pido para desayunar.

—Cuando esté todo listo puedes llamarme y vendré a buscarlo.

—No sea tan amable ese es mi trabajo. Pero antes quisiera decirle algo si no es mucha molesta.

—Adelante puedes decirme lo que quieras, Amiellet.

—¿Quiénes son los que están en el cuarto de huéspedes?

— No se preocupe Amielet, son Luis y Carolayn.

— ¿Luis su primo? Y ¿Carolayn su esposa?

— Sí — Contesté.

— Pues los dos se despertaron con mucho ánimo señor, no pude dormir nada ya que creí que la pared se desmoronaría.

— ¿Me dice que ahora mismo ellos están?

Asintió.

—Vaya hombre, en pocos minutos estaremos en vuelo y me hace perder tiempo.

—Solo le digo porque pensé que nadie podía usar esas habitaciones.

—Se lo preste por unos días pero al parecer no quiere volver a su casa, gracias de todos modos.

Fui al cuarto de huéspedes, cuando llegué toqué la puerta pero nadie contestó, si escuché quejidos y gemidos salir del cuarto, giré la manilla y para fortuna estaba abierta, cuando abrí por completo no me sorprendí al ver a estos dos haciendo la danza matrimonial.

— ¡Cierra la puta puerta Fantiny! —Gritó Luis.

— ¡A la verga los dos, no han dejado dormir a mi personal, y Luis llevo una hora esperando que bajes para poder irnos!

— ¡Que la cierres! — Gritaron ambos.

Di un portazo y salí del cuarto.

Me enferman estos dos, Samira volvió a su cuarto y dejó dicho con Amielet que su desayuno lo hicieran llegar a su cuarto para así darle tiempo de poder arreglarse. Amielet se fue a continuar la limpieza, llevaba el desayuno de Samira y el mío por supuesto, llegué al cuarto, dejé la bandeja y escuché el grifo de la ducha sonar, me acerqué a la puerta y escuchaba a Samira cantar, algo que se escuchaba graciosa pero muy hermoso, tiene una voz preciosa, no la había escuchado nunca cantar y menos en italiano. 

"Hai sempre detto che non te ne saresti mai andato se non avessi fatto bene,
non combattere per quello che vuoi ha solo un nome e si chiama perdere,
se ti ho fatto del male, non era senza amore ma senza intenzione,
dimmi solo quello che preferisci, se hai la possibilità di avere o avere paura,
pensi solo a come finisce,
penso solo a come finirò,
un giorno mi dirai "Mi manca il desiderio", un
altro pensa e non ti ho mai battuto,
ho fatto di tutto perché sei rimasto,
ora non penso a quello che sono rimasto
, ho perso tempo, potrei essermelo guadagnato,
di averti perso per dire che:


Mi dispiace di aver perso tempo ,
Pensando che fai un altro tentativo,
Avendoti, combattendo e sentendoti ti renderei felice,
Respirazione, perché a volte non capisco me stesso,
Come capirò il nostro,
Se non ti capissi mai.


So che nell'importare il passato che hai usato per uccidere è solo per crescere,
che non siamo mai stati due da quando abbiamo contato la paura erano tre,
perché siamo così uguali che se te ne vai anche io,
la colpa è di avere un problema e non impari mai,
se stai per stare con me,
se hai intenzione di correre che è al limite,
so che il futuro non era avanti,
ora mi rendo conto che è con te,
ho già vinto il tempo ed è non perso,
Non ricordo mai, ma non dimentico,
ci sono più carte che mai,
perché non ci sono forze per chi l'ha scritto.



Mi dispiace di aver sprecato il tuo tempo,
pensando che fai un altro tentativo,
Avendoti, combattendo e sentendoti ti renderei felice,
Respirazione, perché a volte non capisco me stesso,
Come capirò il nostro,
Se io non ti ho mai capito.


Perché i tuoi accordi diranno dove sei e i tuoi fallimenti proprio dove andare, quanto
vale la pena se solo l'intensità mi renderà felice,
prima di fare ciò che ci distruggerà, preferisco osservarti e farti,
Non capisci più che non posso darti ciò che non ho e non vivo in me.


Mi dispiace di aver sprecato il tuo tempo,
pensando che fai un altro tentativo,
Avendoti, combattendo e sentendoti ti renderei felice,
Respirazione, perché a volte non capisco me stesso,
Come capirò il nostro,
Se io non ti ho mai capito.


Hai sempre detto che non te ne saresti mai andato se non avessi fatto bene,
non combattere per ciò che vuoi ha solo un nome e si chiama perdere,
se ti
facessi del male, non era senza amore ma senza intenzione, dimmi solo ciò che preferisci , se hai la possibilità di avere o temere"