NOBODY LIKE YOU || Stephan El Shaarawy

Capitolo trentasei⚽️

«Non so come farò un mese senza di te.» , esordì mentre eravamo abbracciati.
«Un mese?»
«Si. Tra Europeo e ritiro ci vedremo poco questa estate.»
«Non voglio che tu te ne vada.» , mi lamentai nascondendo la testa sul suo petto.
«Anche io non voglio lasciarti, amore.» , disse scoccandomi un bacio sulla guancia.
«E se venissi a vederti in Francia?»
«Verresti davvero?» , domandò sorpreso.
«Non lo so... posso?»
«Certo che puoi. Ci sono dei giorni in cui ci permettono di farci vedere i familiari.»
«Questo significa che incontrerei anche i tuoi?»
«Già.»
«Non pensi che prima dovremmo dirglielo? O magari l'avrà già fatto tuo fratello...»
«Manuel non lo farebbe mai. Mi ha dato la sua parola e poi... voglio che lo venga a sapere tuo padre per primo.»
«Beh in realtà....» , feci la vaga allontanandomi da lui.
«Cosa?»
«Mia madre sa che stiamo insieme.»
«Oh, davvero?»
Annuii.
«E a lei sta bene?»
«Certo. Lei stravede per te.»
«Ovvio, sono adorabile.» , disse con tono sfacciato e sbattendo le sopracciglia.
«Ma smettila!» , esclamai spingendolo dolcemente.
Stephan mi prese entrambi i polsi e mi fece mettere sotto di lui.
«Non sottovalutarmi.» , disse con fare minaccioso.
Si trovava sopra di me, completamente nudo con solo i boxer. Ogni volta che avevamo questo genere di contatto, io non capivo più niente e restavo lì ferma, impalata ad ammirare tutta la sua bellezza.
I capelli arruffati, le labbra gonfie, i succhiotti sul collo e i nostri corpi seminudi l'uno sopra l'altro erano ormai tutte cose di cui mi stavo abituando e che mi sarebbero mancate quando lui sarebbe partito.

«E dei ritiri?Potrò venirti a trovare anche a là?» , gli chiesi intimorita mentre giocherellavo con i suoi bracciali rossoneri.
«Certo se vuoi farti nove ore su un aereo.» , rispose accarezzandomi i capelli e lasciandomi un bacio.
«In America?» , mi girai di scatto nella sua direzione.
Stephan annuì.
«Lo sai che ti chiamerò tutti i giorni, vero? E che se avrò la possibilità, verrò a trovarti? Non ti libererai di me così facilmente.» , lo avvertii io.
Lui ridacchiò e mi disse un "va bene" dandomi un bacio casto sulle labbra.

L'idea di passare così tanto tempo lontano da Stephan mi spaventava, però non ci potevo fare niente. Questo faceva parte del suo lavoro e io dovevo solamente abituarmici come avevano fatto le altre prima di me, anche se adesso non avevo alcuna intenzione di staccarmi da lui.
«Dormiamo.» , mi disse coprendosi con il lenzuolo e circondandomi la vita con il braccio.
Gli sussurrai un 'buonanotte, amore', ma prima che potessi finire la frase, lui si trovava già tra le braccia di Morfeo.

Il mattino seguente mi svegliai a mezzogiorno. Con Stephan avevamo trascorso tutta la notte a parlare e il tempo era volato. Ora che sapevo qualcosa in più riguardo il suo passato, volevo stargli il più vicino possibile. Non gli avrei permesso di ricadere nel baratro.
Sia al Milan che al Monaco aveva sofferto tanto e adesso sperava di trovare serenità alla Roma.

Era sempre una soddisfazione svegliarsi per prima, così potevo ammirarlo mentre dormiva.
Mi girai per vedere il bellissimo ragazzo che avevo accanto con le sue forti braccia che circondavano il mio corpo. Mi stringeva così forte quasi come se durante la notte qualcuno potesse strapparmi via da lui.
Gli accarezzai la guancia e gli scoccai un tenero bacio sul naso. Doveva essere molto stanco, ma nonostante questo, stanotte aveva comunque scelto di confidarsi con me e farmi conoscere una parte del suo passato.

Gli passai una mano tra i capelli, per poi giocare con una ciocca di essi.
Se fosse stato sveglio probabilmente mi avrebbe rimproverata. Odia quando qualcuno sfiora la sua chioma, ma nonostante questo, col tempo sono riuscita a far sì che mi lasciasse toccare i suoi capelli.
Io gli ripeto che è peggio di una ragazza a volte, ma lui mi risponde che non è vero, che tiene solamente al suo aspetto. E continuiamo così fin quando uno dei due si arrende e finiamo per baciarci.