Capitolo ventiquattro⚽️

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Quel pomeriggio ero seduta sui gradini di Piazza di Spagna.
In mattinata sono stata a Trigoria per svolgere, come da contratto, il mio lavoro.
Ho visto Stephan, ma ci siamo rivolti solamente un "ciao" e scambiato qualche sorriso. Domani c'è la partita col Napoli, la terzultima della stagione e devono vincere se vogliono aggiudicarsi il secondo posto. Stephan non sa se partirà titolare e non vuole permettersi distrazioni.
Bisogna mantenere la concentrazione per dare filo da torcere ai Pertenopei.
Non seguo molto le altre squadre, ma so che il Napoli è un avversario temibile.
Sarà dura batterlo.

Sono con Antonella che è intenta a scattarsi foto, mentre io mi gusto piacevolmente il mio gelato osservando l'andirivieni di persone provenienti da tutto il mondo.
È una bella giornata, qualche nuvola in cielo, ma in compenso si respira già aria d'estate.
Io e Stephan abbiamo iniziato a programmare le nostre vacanze estive, ma c'è l'occasione che lui venga convocato agli Europei in Francia e questo potrebbe far saltare i nostri piani.
Sarei felice di vederlo con la maglia azzurra, ma allo stesso tempo sono sicura che mi mancherebbe molto.
«Como me gusta esta ciudad.»
(Come mi piace questa città) , afferma l'argentina osservando quello che succede intorno a noi, riportandomi alla realtà.
La scalinata di Trinità dei Monti è abbellita dai mille colori dei fiori e colma di turisti che qui siedono per un momento di riposo, ma anche per godersi la bellezza di questo luogo. Il tintinnio dell'acqua della fontana e il vocio della gente contribuiscono a rendere più caratteristico il posto.
Sono sempre più innamorata di questa città.
«A mí también.»
(Anche a me.) , rispondo facendomi scappare un sorriso.

La curiosità di Antonella, la spinge a chiedermi qualcosa in più sul mio ragazzo: come si chiama, che lavoro fa e come ci siamo conosciuti. Decido di accontentarla e le racconto tutto dal principio.
Mi piace parlare di Stephan e di come ci siamo conosciuti, mi fa sentire più vicina a lui.

La mora spalanca gli occhi quando le confesso che il mio ragazzo gioca nella squadra che allena mio padre e che quest'ultimo non sa assolutamente niente.
Lei mi spiega che fino a pochi mesi fa, prima di arrivare in Italia, stava con un ragazzo della sua città che però era molto geloso e possessivo nei suoi confronti.
Quando le è stata data l'opportunità di venire a lavorare a Roma, il fidanzato le aveva proibito di partire ma a lei non fregava più niente di quello che pensava. Avrebbe seguito il suo sogno a tutti i costi.

Nessuno deve fermarci nel nostro cammino. Una passione, un obbiettivo, un sogno, un desiderio, sono ingredienti per la ricetta del nostro successo, dobbiamo conquistarceli, con tutte le nostre forze.

Antonella vuole essere libera, non vuole dipendere da nessuno.
Ed è per questo che è venuta a Roma.
Per ricominciare daccapo, per trovare quella libertà che in Argentina le era stata negata, per inseguire il suo sogno e magari chissà, riuscire a realizzarlo.
Di certo non nasconde che le manca moltissimo la sua famiglia e che sono ormai due mesi che non li vede.
Io le dò un grosso abbraccio quando mi accorgo che una lacrima sta per rigarle il volto. Lei ricambia stringendomi più forte e ringraziandomi di starle vicino.
Antonella è una ragazza così dolce, bella, simpatica e piena di vita. Le auguro di trovare un ragazzo che la ami come Stephan ama me.

Perché tutti meritiamo di essere amati. Tutti meritiamo l'amore.

STEPHAN
Queste ultime quattro partite sono davvero importanti se vogliamo accorciare le distanze che ci separano dal secondo posto, ovvero dal Napoli.
Il mister ha detto di non distrarci, ma ho mille pensieri in testa.
In primis Manuel che non risponde alle mie chiamate. Stamattina lui e Giulia se ne sono andati molto presto e se non fosse stato per il bigliettino lasciato in cucina da parte della bionda, a quest'ora mi starei chiedendo dove fossero finiti.
Poi c'è Amanda. Dio, quanto mi manca.
Agli allenamenti ci siamo salutati soltanto da lontano.
Volevo toccarla, baciarla, ma non potevo.
Ora devo solamente pensare alla partita di domani che è fondamentale non solo per la Roma, ma anche per me se voglio essere convocato agli Europei, e credo proprio che per quello che sono riuscito a fare da quando sono arrivato nella capitale, me la merito questa benedetta convocazione.
Vestire la maglia azzurra è un traguardo per ogni giocatore e io desidero indossarla più di ogni altra cosa al mondo.
Rappresentare la mia Italia, terra dove sono nato e cresciuto, in una competizione europea non può che rendermi fiero per tutti i sacrifici che i miei hanno fatto per farmi arrivare fin qui.

NOBODY LIKE YOU || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora