Capitolo venti⚽️

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3 Aprile 2016

È da quella sera che io e Stephan non ci parliamo. Quella notte mi ha sussurrato che mi ama. Mi ama, capite? Io non lo amo. Mi piace, questo si, ma non lo amo. Almeno credo. So solo che quando sto con lui sto bene, sono un'altra persona. Stephan mi fa sentire protetta, amata, viva. Mi piace come mi guarda, il modo in cui mi stringe a sé, i suoi baci sul mio collo, le sue carezze, il suo sorriso, la mia mano intrecciata alla sua, il suo profumo che rimane sulla mia pelle quando mi abbraccia, mi piace quando mi accarezza i capelli e quando mi sussurra che tutto andrà bene.
Ma questo basta per dire che sono innamorata di lui?

A distrarmi da Stephan, in questi mesi c'ha pensato il mio lavoro. No, non quello a Trigoria, il mio nuovo lavoro.
Ebbene si, l'agenzia di moda mi ha richiamata ed è ormai da un mese che ho due lavori. Fortunatamente ho trovato anche un accordo con la società invertendo alcuni orari per non farli coincidere con quelli dell'agenzia.
Mi piace questo lavoro e non vedo l'ora che arrivi Giugno, mese in cui mi scade il contratto con la Roma, per dedicarmi completamente ad esso. Sento che sto finalmente per realizzare il mio sogno e niente al mondo riuscirà ad impedirmelo.
Al lavoro mi accompagnano spesso Ilenia o Claudia oppure prendo un taxi.
I miei non sanno niente e non sono tenuti a saperlo. Ormai sono maggiorenne e posso prendere le scelte che voglio.
Sto anche cercando un appartamento in zona Eur, ma nessuno pare soddisfarmi. Vedremo più in là.

Oggi sono andata a vedere Lazio-Roma insieme a Claudia ed Ilenia. La squadra giallorossa ha vinto il derby quattro a uno e tra questi quattro goal c'è anche quello di Stephan. È un bravissimo giocatore, non smetterò mai di dirlo e oggi l'ha dimostrato portando anche la squadra in vantaggio. Sono contenta che il nostro rapporto non abbia interferito con la sua carriera. Ultimamente sta dando il meglio di sé e tutti a Roma lo amano. Anche a papà piace. Quando torna a casa e parla dei suoi giocatori, spende qualche parolina in più su Stephan.
A fine partita ho incontrato Miralem che mi ha invitato al suo compleanno.
In realtà ha compiuto gli anni ieri, ma lo festeggia oggi con tutta la squadra visto anche la vittoria contro la Lazio, ma non sono sicura se andarci o meno. Avrà sicuramente invitato tutti i suoi compagni di squadra e quindi anche Stephan. Non sono psicologicamente pronta per vederlo.
Agli allenamenti è facile evitarlo. Sto tutto il tempo attaccata a mio padre oppure se lui va in palestra io sono al campo e viceversa.
In questi mesi mi ha scritto un sacco di messaggi e mi ha anche chiamato. Ma non ho mai risposto. Addirittura si è anche presentato a casa mia un paio di volte, ma ho chiesto esplicitamente a Carmen di non farlo entrare per nessuna ragione al mondo.
So che non posso continuare tutta la vita ad evitarlo, che lo devo affrontare e che nemmeno se lo merita tutto questo. Ma ho bisogno di tempo perché capire quello che provo, e la sua presenza di certo non mi aiuta. Sto ancora male per quel bastardo di Marco e non ho intenzione di iniziare una relazione quando ne ho appena chiusa un'altra.
Con la mia migliore amica ci siamo sentite due giorni fa e mi raccontato che Leo è andato a Firenze la sera di San Valentino e le ha confessato i suoi sentimenti. Ora stanno insieme e vivono una relazione a distanza, ma quando Emma può scende qua a Roma, mentre Leandro sale a Firenze. Lui l'ha pregata di trasferirsi a casa sua, ma la bionda ultimamente è troppo impegnata con la danza e a stento trova del tempo per il suo ragazzo e anche per me. Ma in questo momento ho bisogno di lei più di chiunque altro.
Ilenia e Claudia sono fantastiche, ma Emma è Emma. Ha la mia stessa età, mi capisce al volo, è la sorella che non ho mai avuto e l'unica persona che mi conosce meglio di tutti. Mi mancano i suoi abbracci, i suoi consigli, la sua voce e le nostre cazzate.
Mi manca da morire la mia migliore amica.

Verso sera Alessandro e Ilenia si presentano puntuali sotto casa mia. Saluto i miei genitori che mi danno le solite raccomandazioni, soprattutto papà che mi dice di non combinare casini con i suoi ragazzi.
Oh, papà, cosa non sai.

NOBODY LIKE YOU || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora