Capitolo ventisette⚽️

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2 Maggio 2016

E mi ritrovo qui. Seduta sul sedile di un aereo diretto verso Genova.
Alla fine ho deciso di andare. L'ho fatto per lui. Stephan merita tutto il mio sostegno durante queste ultime partite, sia perché vuole portare la Roma in alto, sia perché vuole mettersi in mostra davanti all'allenatore della nazionale Italiana. So quanto ci tiene a quella convocazione per l'Europeo in Francia ed è mio dovere appoggiarlo dandogli tutta la mia fiducia.

Dal finestrino ovale dell'aereo potevo ammirare l'immenso cielo azzurro che dava spazio a nuvole bianche e a un sole così luminoso che illuminava il mio viso.
Mi ero appena svegliata.
Non appena il mezzo aveva preso il volo, mi ero abbandonata in un sonno profondo tanto che a svegliarmi è stata un'hostess.
Una volta uscita dall'aeroporto, mi sono incamminata alla ricerca di un taxi, così da arrivare in centro e farmi raggiungere più tardi dalla mia amica. Emma sarebbe arrivata nel pomeriggio, qualche ora prima della partita. Così mi aveva detto ieri sera quando mi ha chiamata.
Subito dopo ho parlato anche con Stephan.
Un sorriso si fa spazio sul mio volto al ricordo di quella conversazione.
La squadra è partita ieri pomeriggio con l'aereo e a causa del mio lavoro, non ho avuto modo di salutarlo e quindi mi sono limitata a una telefonata.

«Non ti dispiace se vengo a Genova per vedere la partita?»
«Scherzi? Avere la propria donna che ti segue nelle trasferte è il sogno di ogni calciatore.»
«Sono la tua fan numero uno, non dimenticarlo.»
«Ti amo tanto, lo sai?»
«Ti amo tanto anche io.»

Stephan è di Savona, città che dista un'ora da Genova e che io spero tanto di conoscere.
Lui non parla quasi mai delle suo origini, ma vedere il luogo in cui ha trascorso tutta la sua adolescenza, il campetto dove ha fatto il primo tiro in porta e perché no, conoscere i suoi amici, mi farebbe davvero piacere.

In un batter d'occhio mi ritrovo già in centro.
Genova. Questa sarebbe stata la mia città per le prossime ore. Non mi dispiace visitarla da sola.
Amo viaggiare e per la mi età, ho visitato parecchi posti grazie a mio padre. Sono stata in tutti i continenti, eccetto l'Asia. Un giorno spero di andarci, con Stephan. Non parliamo molto di viaggi, siamo giovani e la nostra relazione è ancora alle basi prima di pensare a questi progetti. Per adesso mettiamo al primo posto i nostri lavori, il resto verrà da sé.

Ho scelto di non raggiungere gli altri al "Luigi Ferraris", stadio del Genoa, perché ho bisogno di staccare un po' la spina dal calcio.
Sia mio padre che Stephan mi hanno detto di andare là e stare con loro, ma non mi va di distrarre il mio campione. Ultimamente non è al massimo della forma e in parte è mia la colpa se sta così.
Spero che oggi, vedendomi là, in veste di "fidanzata", possa aiutarlo a mostrare il meglio di sé davanti a quella che è ormai la sua ex squadra.

Inizialmente non ero entusiasta di approdare in questa città. Insomma, Genova non è così interessante come Roma, Firenze o Milano, ma sa come difendersi. Tuttavia la sto trovando abbastanza accogliente e anche misteriosa.
È un sale e scendi tra mari e monti che la caratterizzano, inoltre, ha tanti luoghi nascosti che un giorno mi piacerebbe scoprire.

Dopo aver mangiato qualcosa al volo, mi dirigo verso lo stadio. Emma non ha fatto in tempo ad arrivare in centro e adesso mi sta aspettando in tribuna.

Dentro il taxi ho tempo di tirare fuori dalla mia borsa uno specchietto, sistemare il trucco e i capelli ondulati che ricadono morbidi sulle spalle.
Oggi ho scelto di indossare dei jeans chiari e la classica maglia bianca di Gucci.
Ai piedi le mie amate sneakers bianche.

NOBODY LIKE YOU || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora