Capitolo quattordici⚽️

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AMANDA
Questa settimana è volata senza che io me ne accorgessi e finalmente è arrivato il giorno tanto atteso. Sabato.
Stasera avrò il mio primo appuntamento con Marco dopo anni che gli corro dietro.
Sono le nove meno dieci e lo sto aspettando  fuori dal cancello di casa come ci siamo detti.
Indosso un normale vestito bordeaux a maniche lunghe che arriva alle ginocchia, collant neri, ai piedi i miei amati stivali alti dello stesso colore e per coprirmi un semplice cappotto nero.
I capelli li ho lasciati lisci e non ho esagerato con gli accessori, non vorrei che pensasse che ho preso questa serata troppo sul serio.
Mio padre è volato a Sassuolo in vista della partita, perciò sono riuscita a convincere mia madre dicendo che andavo a mangiare una pizza con dei vecchi compagni di scuola che si trovavano a Roma.
Dopo almeno dieci minuti passati al freddo e al gelo, una macchina si ferma proprio davanti a me. Entro dentro e saluto Marco dandogli un bacio sulla guancia, lui mi sorprende roteando il viso e dandomi un bacio in bocca.
«Vedo che stasera non vogliamo perdere tempo.» ammetto ridendo.
«Proprio così.»
Gli sorrido.

Al ristorante trasmettono la partita Sassuolo-Roma,  sono ormai quasi alla fine e la squadra giallorossa è in vantaggio per 0-1.
«Pensavo che non avrei visto la sua faccia almeno per stasera.» dico indicando il viso di mio padre sul monitor.
Marco fa una risata per poi prendermi la mano.
«Ho aspettato tutti questi anni per vederti, e ora che ti ho trovata voglio che tu sia la mia ragazza.»
Sta succedendo davvero. Il ragazzo di cui io sono innamorata mi ha chiesto di essere la sua fidanzata.
Annuisco e sporgendomi in avanti gli dò un bacio sulla bocca.
Ma il nostro bacio viene subito interrotto da persone che esultano urlando 'gol'. Alzo lo sguardo per vedere chi ha segnato. Ancora lui. Al 91' Stephan El Shaarawy.
«Non ci credo, è sempre in mezzo.» sbotta Marco sbattendo il pugno sul tavolo.
«Calmati, guarda il lato positivo, abbiamo vinto anche questa.»
«È merito di tuo padre, è lui che ha risollevato la squadra.» , confessa prendendo il calice con del vino.
«Brindiamo a noi, a mio padre e alla vittoria della Roma, allora.» , dico sorridendo facendo scontrare il suo bicchiere con il mio.

«Quindi adesso sei la mia ragazza.» , ammette facendo uno sguardo malizioso.
«Si, perciò vedi di comportarti bene .» , lo avverto alzando un sopracciglio.
Lui sorride per poi iniziare a parlare:
«Ascolta, sono il primo che detesta le regole nelle relazioni, ma voglio che tu stia lontano da El Shaarawy.»
«Perché?»
«Non mi piace. Ti gira sempre attorno, a quanto pare non gli piaccio e sta facendo il lavaggio del cervello a tutta la squadra. Non vorrei che ti portasse via da me.»
Gli stringo fortemente le mani.
«Non mi porterà via da te. Marco, io ti amo e non sono così stupida da farmi abbindolare dal primo che passa. So che ragazzo sei e non sarà di certo uno sconosciuto a farmi cambiare idea su di te e se non vuoi che io frequenti Stephan, va benissimo, gli starò lontana. Io ti amo e non voglio perderti.»
«Ti amo anch'io.» , dice dandomi un lungo bacio.

STEPHAN
Seconda partita di fila vinta e secondo goal in maglia giallorossa. In due partite ho dato tutto me stesso ed i risultati si sono visti. Il faraone è tornato ed è pronto per rimettersi in carreggiata.
«Stephan, sei stato eccezionale.» , si complimenta Daniele dandomi una pacca sulla spalla.
«Ti ringrazio.» , dico togliendomi la maglietta e dirigendomi alle docce.

«Che partitona, Ste.» si complimenta Alessandro.
«Alla Roma serviva il faraone per vincere, ammettilo.» , dico scherzando.
«Mo nun t'allargà.»
Ridiamo entrambi e mentre regolo l'acqua, Ale inizia a parlare.
«Ho visto Amanda, Lunedì. Stava parlando con quel Marco.»
«Lo so, me ne sono andato prima a causa di quel coglione.»
«Ma sei scemo?Ce mancava poco che je menavo un cazzotto n'faccia.»
Sorrido inconsciamente a quella espressione.
«E perché non l'hai fatto?»
«'A principessina s'è messa n'mezzo.»
«Quando mai. Io non so cosa ci trovi in questo tizio. È così cieca da non capire che la sta usando.»
«Faglielo capire te.»
«E come?Non mi ascolterebbe mai.»
«Ste, tu sei l'unico che può faje capì che se sta a mette nei guai e poi se vede che te piace. Te pare che non lo so che tieni il suo foulard nel borsone?»
«Ma cosa dici, Ale? Non mi potrebbe mai piacere una ragazza come Amanda, e poi ho chiuso con le donne.»
«Se, se. Te piace, te piace.» , dicono Francesco, Radja, Daniele e Alessandro all'unisono.
«Non ho chiesto il vostro parere, impiccioni.» , li rimprovero scherzosamente uscendo dalla doccia.
Mi lego un'asciugamano alla vita e mi dirigo verso il mio armadietto per prendere i vestiti, ma non li trovo.
«Chi è che mi ha nascosto i vestiti?» , domando alzando la voce e portandomi le mani alla vita rivolgendomi ai miei disgraziati compagni.
«Io no.» , ammette Edin alzando le mani.
Sposto lo sguardo verso la porta e noto Daniele e Francesco che sghignazzano.
«Ridatemi i vestiti.» mi fiondo su di loro, ma improvvisamente sento delle mani addosso togliermi l'asciugamano.
«Porca puttana, Kevin!» lo rimprovero coprendo il più possibile la mia parte intima.
Tutta la squadra si sta sbellicando dalle risate mentre io sono immobile e rosso dall'imbarazzo al centro della stanza.
E siccome non c'è due senza tre, il mister entra furioso dalla porta.
«Si può sapere che cosa sta succedendo qua?» , poi si volta verso di me e anche lui scoppia a ridere.
Perfetto. In questo momento vorrei scavarmi una buca, gettarmi là dentro e restare lì per i prossimi cent'anni.
«France', Daniele, ancora con sti giochetti da ragazzini? E dai, avete quarant'anni....ridategli i vestiti.»
Francesco fa cenno a Daniele di darmi i vestiti e quest'ultimo me li porge.
Gli butto un'occhiataccia mentre li prendo e lui mi fa il suo solito sorrisetto. Sto combattendo contro me stesso per non spaccargli la faccia.
«Daje, lo famo sempre ai novellini. Non dirmi che te la sei presa, faraó.» , dice Daniele.
Chino il capo e con la complicità di Alessandro, gli tolgo l'asciugamano.
«A gnomo, ma che fai?È così che tradisci l'amico tuo?» domanda il biondo avvicinandosi al moro.
Tutti scoppiamo a ridere, quando il mister ci interrompe.
«Stephan, sbrigati a vestirti, i giornalisti aspettano te.»

AMANDA
Dopo cena, Marco mi ha portata in un parcheggio. Non capisco il perché di questa sua scelta, anche se ho qualche sospetto.
«L'hai mai fatto in macchina?»
A quella domanda rimango paralizzata.
«Come scusa?»
Sorride.
«Hai mai fatto sesso in auto?»
«No.»
«Non dirmi che sei ancora vergine.» , domanda con una faccia disgustata.
«Non lo sono.»
«E allora cosa aspetti a farlo?» , dice dandomi dei baci sul collo per poi con le mani toccarmi le cosce.
«Scusa ma non mi va adesso.» , lo respingo allontandolo con la mano.
Ho mentito. In realtà non ho mai fatto sesso. Decidere di sverginarsi è una cosa seria. Almeno io la penso così. Mi concederò alla persona che crederò sia quella giusta, e voglio che la mia prima volta sia nel luogo più adatto e magico possibile, non in un parcheggio dentro una macchina.
«E va bene, ti riporto a casa.» , ammette passandosi la mano tra i capelli.
«Di già? Sono appena le undici e mezza.»
«Sono stanco, ti ricordo che ho giocato una partita pomeriggio.»

Logico. Per potermi scopare ne avevi di tempo, eh?

«Come vuoi.» rispondo rassegnata, poggiando la testa al finestrino.
«Ehi, te la sei presa?» , domanda alzando con le mani il mio mento.
«No, è solo che ora che né mio padre e né Stephan ci sono tra i piedi volevo passare più tempo con te.»
«D'accordo. Ce ne andiamo a Piazza del popolo, che ne pensi?»
«Dove vuoi, basta che stiamo insieme.» ammetto poggiando la testa sulla sua spalla.
Lui mi dà un bacio sulla fronte e dopo mette in moto la macchina. Abbasso il finestrino e lascio che l'aria di Roma mi invada le narici.
Mentre ammiro la città eterna, penso a Stephan. Non riesco a credere che sia successo quello che è successo. Rido al pensiero di aver vomitato sul tappetino della sua auto.
Da quando è arrivato mi sento una persona diversa.
Può essere che in questo momento io senta la sua mancanza?
Anche se non lo sopporto, mi diverto a punzecchiarlo, sa come prendermi e come si tratta una donna. In particolare, mi piace il suo modo di corteggiarmi perché diciamocelo, è pazzo di me. Ma io non sono pazza di lui, amo Marco e se voglio tenermelo stretto devo stare lontano da Stephan.
Un messaggio mi distrae dai miei pensieri. Guarda caso è proprio da parte sua.

Piaciuto il goal?
                                       Solo uno?Puoi fare di più.

Non mi dai mai soddisfazioni.

Smettila, mi stai distraendo dal mio appuntamento.

Se ti distraggo vuol dire che ti stai annoiando.

Non mi sto annoiando. Smettila di scrivermi.

Tu smettila di rispondermi.

«Chi ti scrive?»
«Mia madre.» , mento posando il cellulare in tasca. Non voglio che sappia che sto messaggiando proprio con Stephan. Succederebbe un casino.
«E che dice?»
«Niente, solite cose. I tuoi non dicono niente se fai tardi?»
«No, sanno che so badare a me stesso.»
«Allora sono fortunata ad avere un ragazzo che sa essere responsabile.» , rispondo dandogli un bacio.
Lui ricambia il bacio e dopo aver fatto una passeggiata in piazza, mi accompagna a casa.

SPAZIO AUTRICE
Innanzitutto vi ringrazio per essere arrivata a mille e passa visualizzazioni❤
️Inoltre, ieri sera si è giocata Inter-Roma e i giallorossi hanno vinto 1-3. La Roma ha giocato bene solo che mi è dispiaciuto che Stephan non sia entrato in campo. Secondo me può fare di più, solo che Spalletti non gli dà la possibilità e a me fa male quando non gioca perché so che si demoralizza e io non voglio che si senta uno schifo perché è la persona più dolce e più buona di questo mondo. Merita solo il meglio e spero che esca da questo suo periodo "buio".
Detto questo mi scuso con i romani per il mio terribile romano, ma non essendo di Roma non so il dialetto e provo ad arrangiarmi. Correggetemi se scrivo minchiate😂poi, so che la partita Sassuolo-Roma si è giocata di martedì, ma l'ho dovuta adattare alla storia.
Alla prossima♡

NOBODY LIKE YOU || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora