𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 19 || "𝖭𝗈, 𝖬𝗂𝗇𝖾𝗋𝗏𝖺, 𝗂𝗈 𝗉𝖺𝗌𝗌𝗈"

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Piton sembrava sul punto di rispondergli a tono, dimendicando il sicuro attacco da parte dei compagni di Casa del ragazzino, ma non ne ebbe l'occasione.
«Severus? Cosa sta succedendo qui? La Sala Grande non è mai stata così silenziosa a memoria d'uomo, tutto appos- Potter, cosa stai facendo?» Minerva McGranitt era piombata a colazione con alle spalle la professoressa Sprite e Madama Chips, che si scambiarono occhiate incerte.
«Conversavo con il professore, professoressa. Avevo il timore che un incidente come quello antecedente potesse ripetersi» soffiò Harry delicatamente, le labbra di rosa scarlatta leggermente arricciate.
La donna sembrò presa alla sprovvista, come se un fulmine l'avesse sfiorata di due centimetri.
«Comprensibile» quasi canticchiò, osservando il collega con lo sguardo di chi non ha ancora finito di litigare «Ti accomodi con noi per la colazione, Severus?».

«No, Minerva, io passo, per stamattina. Pomona, Poppy» sorpassò Harry, scoccandogli uno sguardo che avrebbe fatto invidia ad un basilisco, uscendo dalla Sala Grande con la veste svolazzante a frustargli le gambe.
Non appena egli sparì, naturalmente, i ragazzi presenti scoppiarono a ridere.
Le adulte non provarono nemmeno per sbaglio ad interromperli, capendo che sarebbe stato impossibile.

Harry si risedette al suo posto, accompagnato dai sorrisi dei suoi compagni.
«Grazie a Godric non c'è nemmeno un Serpeverde presente...» commentò Alicia, bevendo il suo succo d'arancia soffocando risate.
Neville si lanciò in un discorso interrotto da risate di cuore, guardando il compagno con una luce d'affetto.
«...sei stato semplicemente fantastico! Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, non così, non da te, se non foste stati davanti a tutti penso ti sarebbe saltato addosso» finì lui, scatenando la ridarella dei vicini.
«Dovere, suppongo».

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«Io vado a dor-mire» annunciò sbagliando Dean, reduce dalla cena abbondante.
«Anche io»  concordò Seamus, salutando con la mano i suoi amici «quello strudel di mela... fantastico, ma soporifero come Storia della Magia».
Alla nomina della materia, anche il biondo Paciock sembrò prendere improvvisamente sonno.
Leggermente disturbato per il potere di Ruf su degli undicenni praticamente iperattivi, il corvino prese piuma d'aquila e pergamena, sedendosi poi con compostezza alla scrivania.

Neville crollò dopo sette minuti di scacchi con Ron, e dopo aver sorriso nuovamente ad Harry, si rintanò sotto le coperte del suo letto, profondamente addormentato in poco tempo.
Ron seguì il suo esempio, sbirciando la carta pregiata del amico. «Che cosa combini di noioso; non dirmi che fai già i compiti di Incantesimi!».
«Scrivo a mio zio» sorrise, pronto a sganciare la bomba «e ho già fatto i compiti di Incantesimi, mezz'ora fa con Hermione, nemmeno lei era molto affamata».

Ronald lo guardò strano per un attimo, per poi scrollare le spalle. «Avessi metà della tua voglia... buon... buonanotte».
Si lanciò sul suo letto, russando troppo rumorosamente per essere veramente dormiente.
Harry aspettò che il suo respiro si facesse regolare - per dieci minuti circa - per poi intingere la punta della penna con l'inchiostro del calamaio.

Volle prendere precauzioni, in quanto non voleva che la lettera andasse dispersa - o peggio, intercettata e controllata - non si fidava totalmente di Silente, o meglio, non di fidava della sua "fiducia", ed era abbastanza sicuro che egli non si fidasse altrettanto di lui. Usare il soprannome era d'obbligo, ma "Padfoot" sarebbe stato ovvio come un "Sirius Black, padrino caro!"

"Caro Tartufo,

Sì, decisamente meglio.

"Come stai? Anche se ci siamo visti da poco, vorrei accertarmi che tu stia bene. Come sta andando con il tuo compagno? Spero benone, meglio dell'ultima volta, vorrei sperare. Salutamelo calorosamente, mi raccomando".

Utilizzare "visti" e non "scritti" sarebbe stato meglio, si disse, visto che si erano almeno teoricamente visti in faccia. Nominare Kreacher sarebbe stato pari ad un suicidio.

"Comunque, queste giornate sono andate piuttosto bene.
Sempre se togliamo la lezione di ieri, quella dalle tre e mezza alle cinque e dieci.
Il professor Severus Piton mi detesta, e quando ho fatto domande non mi hanno voluto dire il motivo. Un motivo esiste, ne sono certo, ma non ne ho la minima idea, tu non puoi avere nessuna intuizione, naturalmente. Non lo conosci nemmeno, ed io non l'ho mai guardato in faccia.
Allora perché mi odia? È stato cattivo, con me ed i miei compagni, soprattutto con il mio nuovo amico Neville. Non mi guardava nemmeno in faccia, come se avesse visto un fantasma".

Pensò e ripensò alle parole utilizzate, immedesimandosi in una persona come Silente, o qualsiasi Auror competente. Esultò nella sua testa quando si rese conto di non aver scritto di alcun indizio compromettente. Non scrisse il cognome di Neville - Sirius l'avrebbe l'intuito da solo - e la menzione del "fantasma" non dava dubbi, ma menzionare altro sarebbe stato l'equivalente a costituirsi in faccia a Caramell.

"Per il resto tutto bene, i miei compagni sono molto gentili e simpatici, e ho fatto amicizia con altri miei coetanei. Ti dirò di più quando ci rivedremo. Spero presto, il più presto possibile".

Vedere Sirius nello specchio gemello non era lo stesso come vederlo dal vivo, ma era qualcosa. Meglio di non vederlo affatto.

"Tuo,
Harry Potter
Ps. Questo soprannome ti rimarrà per sempre, comprendimi".

Rilesse e rilesse la lettera, senza trovare nulla di sospetto. Respirò per l'eccitazione, dopotutto, era la primissima lettera che inviava. Non aveva mandato lui la risposta d'iscrizione, ma era stato Sirius, visto che lui era crollato a dormire sul divano verso le dieci di sera.
Legò il rotolo con un bel nastro rosso, sciolse la ceralacca scarlatta con la candela - facendo estremamente attenzione a non farla colare nemmeno di poco - per poi imprimere il suo sigillo con l'anello che aveva nell'anulare destro.
Aveva attirato molte attenzioni, all'inizio, ma non era molto strano che Harry di Casa Potter, tutt'altro che di umile famiglia, perciò tutti avevano smesso, da ieri, di guardare il suo accessorio con gli occhi grandi come uova.

La sua bella civetta candida, rimasta in camera per la leggera nostalgia dal suo padroncino, stridette impaziente per la consegna che avrebbe dovuto recapitare.
Harry guardò Edvige volare nella notte profonda e scura, fissando le sue bianche ali spezzare il nero del cielo stellato.

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Տℰℰ ℽ❆Ⴎ Տ❆❆ℕ

Revisionato [✔]

Approfitto di questo capitolo di passaggio per comunicare alcuni punti futuri che appariranno in seguito ed a cui non potreste essere preparati.

Se non volete questi piccoli dettagli, andate pure avanti.

➪︎ 1. Hermione ha una sorella minore. Penso tutti voi conosciate l'originale idea di J.K. Rowling di inserirla anche in canon, ma venne poi abbandonata.
Mi è sempre piaciuta, come idea, quindi sarà un personaggio di utilità direttamente proporzionale a quella di Winky, per intenderci.

➪︎ 2. Albus Silente e i suoi monologhi dalla dubbia morale.

➪︎ 3. Nymphadora Tonks miglior cugina del pianeta Terra.

➪︎ 4. Sirius e la sua angoscia: Grimmauld Place 12 lo tormenta ed i suoi capitoli diventano sempre più ricchi di memorie del passato che momenti reali, come se volesse continuare a vivervi.

➪︎ 5. Ron è un buon amico, ma ha dei seri problemi di gelosia e non è bravo ad esprimere i suoi pensieri con molti suoi coetanei, soprattutto Hermione.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Where stories live. Discover now